Cielo a pecorelle acqua a catinelle? Dal cumulo al temporale: interpretare le nuvole per prevedere il tempo

Scie di condensazione, poi cirri, cirrostrati e via seguendo: ecco come l’osservazione delle nubi ci può aiutare a prevedere l'arrivo di temporali e perturbazioni. Quali sono le regolette che hanno guidato gli esploratori e i marinai per secoli senza internet e modelli?

Scie di condensazione, cirri, cirrostrati e poi anche cumuli, alcuni in varietà mediocris: questa sequenza di nubi è indice dell'avanzare di una perturbazione.

Se vi trovate a fare un’escursione in montagna o un’uscita in barca in mare aperto, senza connessione, senza poter consultare modelli, radar e satellite, sareste in grado di prevedere l’arrivo di un temporale o una perturbazione tempo osservando solo il cielo?

Fino a non molti anni fa, guardare le nuvole e alcuni semplici strumenti da portare con se era l’unico modo di affinare le previsioni generali durante attività all’aria aperta. Oggi, APP e siti internet meteo vari ci sono di grande aiuto, pochi ne saprebbero fare a meno. Eppure, le batterie possono scaricarsi o la connessione può non raggiungere alcune cime o zone remote o il mare aperto. In questo articolo vediamo come le nubi e lo spirito di osservazione possono aiutarci nella previsione locale del tempo un po’ per

Le scie di condensazione e i cirri

Ebbene si, hanno ragione i complottisti nel sottolineare che l’aumento di scie di condensazione prelude un cambiamento del tempo e spesso piogge o temporali di forte intensità. Non hanno alcuna ragione invece nell’affermare che questo avviene per la geoingegneria e per scatenare eventi estremi.

Le scie di condensazione infatti si formano quando aumenta l’umidità ad alta quota, e questo avviene spesso dopo giorni di alta pressione, al primo spirare di correnti più umide e miti atlantiche o da sudovest. Se le osservate in aumento, prima di tipo breve e poco persistente, poi più persistenti e anche stratificate insieme ad aumento di nubi come cirri e cirrostrati, è probabile che stia avanzando una perturbazione.

Questo può avvenire 18-24 ore prima del peggioramento, a volte anche 36-48 ore prima; la comparsa poi, a seguire, anche di nubi medie quali altostrati e dell’orientarsi del vento da SW in quota, da E-SE al suolo, è un buon indicatore di imminenti piogge diffuse.

Altocumulus castellanus, un particolare tipo di altocumulo indice di instabilità e che spesso precede la formazione di cumulonembi temporaleschi.

Cielo a pecorelle acqua a catinelle?

Il noto proverbio ha un fondamento, ma solo per un particolare tipo di altocumuli, ed in parte per i cirrocumuli. Le “pecorelle” in particolare devono corrispondere alla varietà altocumulus castellanus, una forma di altocumulo che presenta piccoli batuffoli bianchi sparsi, a forma di torretta. Questo altocumulo spesso è indicatore di elevata instabilità e può precedere la formazione di un temporale anche di forte intensità.

I cirrocumuli, pecorelle di tipo più alto, non sempre sono invece indicatore di peggioramento, ma in qualche caso possono essere segno premonitore dell’arrivo di un fronte freddo.

Il proverbio invece non trova riscontro per altri tipi di altocumulo, in particolare gli altocumulus stratiformi spesso sono per opposto segnale di miglioramento, gli altocumulus ondiformi sono indice di possibile irruzione del föhn e gli altocumuli lenticolari sono la firma del föhn stesso.

La Valsugana e il Lago di Levico, con cumulus mediocris e alcuni allo stato congestus lungo le montagne. Già a questo stadio possono originare i primi rovesci. Se vedete questo cielo nel tardo pomeriggio e si dissolvono al tramonto, vi è solo debole instbailità. Se compaiono in questa forma già in mattinata o primo pomeriggio, è alto il rischio di temporale. Foto Luca Lombroso.

I cumuli

Osservare la formazione dei cumuli è fondamentale per cogliere l’avvicinarsi o la formazione di un temporale.

La formazione di “cumuli di bel tempo”, tipici del pomeriggio nelle giornate più calde, se restano poco sviluppati e tendono a dissolversi verso il tramonto, è indice di tempo stabile. Viceversa se questi compaiono già dal mattino, per poi svilupparsi nella varietà mediocris, e quindi organizzarsi o ingrandirsi nel primo pomeriggio, allora il rischio di temporale, specie se ci troviamo in montagna, è elevato e imminente.

se questi compaiono già dal mattino, per poi svilupparsi e ingrandirsi nel primo pomeriggio, allora il rischio di temporale, specie se ci troviamo in montagna, è elevato e imminente.

Ricordatevi che dalla “fase di cumulo” al temporale sviluppato si passa molto in fretta, anche in 20-30 minuti. Se vedete questo durante un’escursione in montagna, cercate di rientrare a valle o di raggiungere un rifugio o luogo riparato.

Ovviamente se il cumulo diventa congestus, a forma di grosso cavolfiore o peggio cumulonimbus incus, con incudine, allora il temporale è imminente o perfino già in corso.

La nebbia e la foschia

Passiamo ai mesi invernali, e qui la presenza di nebbia e la foschia sono un segnale di tempo stabile. Se in pianura e a valle il tempo è grigio, freddo, e anche inquinato in questa situazione per opposto in montagna troviamo probabilmente bel tempo.

Attenzione però che se dai monti vediamo, come detto sopra, aumentare scie di condensazione e nubi alte e nel contempo dissolversi o per opposto inspessirsi la nebbia, allora probabilmente nelle successive 18-24 ore il tempo cambia per l’arrivo di un sistema perturbato.

Attenzione all’eccezione che conferma la regola

Queste di cui abbiamo parlato sono regolette generiche, da cui possiamo però imparare molto. A seconda delle zone o delle valli, o dei mari, alcune cose possono cambiare, dunque curiamo sempre il nostro spirito osservativo per applicarle ai luoghi dove viviamo o che frequentiamo.

Non dimentichiamo comunque di consultare le previsioni, e di seguire e attenersi agli allerta meteo e di protezione civile.

Approfondiremo ancora l’argomento, a breve vi proporremo un altro articolo per capire come la previsione locale dalle osservazione può essere migliorata con l’uso di semplici strumenti meteo portatili.