Il Capodanno più gelido della storia: quando l'Italia si congelò il 1° gennaio
Questo fu uno dei Capodanni più gelidi della storia d'Italia, tanto che oltre alla neve, e al fenomeno del gelicidio, sulla Pianura Padana i termometri scesero sotto la soglia dei -10°C.

Mentre l'Italia si prepara a salutare il 2025 ed entrare nel 2026 con un temporaneo temperature in calo, che durerà poche ore, il pensiero di molti appassionati di meteorologia torna a quella notte di San Silvestro di quasi trent'anni fa.
Il Capodanno 1996 non fu solo una festa di passaggio, ma l'apice di un evento climatico estremo che paralizzò il Nord Italia sotto una coltre di ghiaccio e neve, e che è ricordato ancora oggi.
L’arrivo del "vento dalle steppa"
Tutto ebbe inizio negli ultimi giorni di dicembre del 1996. Una potente irruzione di aria artica continentale si staccò dalla regione degli Urali, in Russia, muovendosi verso il cuore dell'Europa.
Questa massa d’aria, molto fredda, di diretta estrazione continentale, una volta aggirata la barriera alpina, è entrata sull’Italia dalla porta della Bora, trasforma il paesaggio in una distesa siberiana nel giro di poche ore.
Come accade spesso, durante le irruzioni fredde con aria artica continentale, o polare continentale, con l’ingresso dei primi refoli di Bora le temperature hanno subito un drastico calo, nello spazio di pochi minuti.
Un San Silvestro caratterizzato da nevicate e gelo
Il 31 dicembre 1996, mentre gli italiani si preparavano per il cenone, il tempo subì un tracollo verticale. Al Nord, la combinazione tra l'aria gelida preesistente al suolo e l'arrivo di una perturbazione umida dal Mediterraneo creò il mix perfetto per una spettacolare nevicata lungo la Pianura Padana.
Durante la notte di Capodanno, i termometri registrarono valori eccezionali. A Milano e Torino le minime scesero tra i -6°C e i -8°C, mentre nelle aree rurali della pianura si toccarono punte di -12°C. In Friuli-Venezia Giulia, sferzato dalle forti raffiche di Bora, le temperature percepite a causa del vento (wind chill) furono ben inferiori ai -15°C.
Il fenomeno del gelicidio in Emilia
In alcune zone dell'Emilia e del Nord-Est, il Capodanno fu segnato dal pericoloso fenomeno della pioggia congelantesi (gelicidio). Le gocce d'acqua, cadendo su uno strato d'aria, molto sottile, con temperatura negativa, si congelavano istantaneamente a contatto con il suolo e gli oggetti, trasformando strade e linee elettriche in una trappola di vetro trasparente.

Questo causò blackout diffusi e incidenti stradali, rendendo i festeggiamenti particolarmente complessi per la protezione civile. Difatti quella notte i disagi furono notevoli, tanto che molte strade risultavano impercorribili.
Un evento storico se confrontato con il clima odierno
Se confrontiamo quei dati con le attuali dinamiche climatiche del dicembre 2025, notiamo quanto rari siano diventati episodi di freddo di tale portata. Sebbene per le prossime ore si preveda un calo termico significativo per l'inizio del 2026, il Capodanno 1996 resta il termine di paragone per eccellenza.
Un evento in cui il generale inverno prese il comando, regalando un’atmosfera magica ma carica di disagi. Oggi, con il nuovo trend di fondo, eventi di questo tipo e intensità stanno diventando sempre più un’eccezione.