Il segreto per non avere mai freddo non è coprirsi di più, ma creare delle “bolle d’aria” con gli strati
Il problema non è quanto siamo coperti. Il problema vero è come siamo coperti. Ecco alcuni segreti per stare al caldo non sta nello spessore del singolo capo, ma nella capacità di intrappolare l'aria, il miglior isolante termico che ci difende dal freddo.

Quante volte, in pieno inverno, ci siamo messi addosso tutto quello che avevamo nell’armadio e siamo usciti di casa tremando lo stesso? Maglione pesante, piumino doppio, sciarpa fino al naso, ma dopo dieci minuti all’aperto sentivamo comunque quel freddo pungente che entra nelle ossa.
Il problema non è quanto siamo coperti. Il problema è come siamo coperti. Il vero segreto per stare al caldo non sta nello spessore del singolo capo, ma nella capacità di intrappolare l’aria.
Perché l’aria ferma è il miglior isolante termico che esista in natura. Lo usano gli animali artici con il loro sottopelo, lo usano gli esquimesi con le pelli di caribù, e lo possiamo usare anche noi, senza sembrare degli orsi polari.
La regola d’oro sono le “bolle d’aria”
Il calore del nostro corpo non deve solo essere prodotto, deve essere trattenuto. E l’unico modo per trattenerlo è creare piccole sacche di aria immobile intorno a noi. Più queste sacche sono numerose, stabili e ben distribuite, meno freddo sentiremo.
Ecco perché funziona il sistema a strati e perché un solo cappotto super spesso, per quanto costoso, non basterà mai da solo a proteggersi dal vento freddo. Per stare al caldo, in una gelida serata invernale, occorrerà seguire la cosiddetta regola dei tre strati, indossando uno strato base, uno strato intermedio e uno strato esterno.
I tre strati che ci proteggono dal freddo
Bisogna iniziare un primo strato interno, a contatto con il corpo. Deve essere aderente ma non costrittivo, e soprattutto deve trasportare l’umidità lontano dal corpo. Lana merino o tessuti tecnici sintetiche di alta qualità, ma niente cotone. Questo strato tiene la pelle asciutta, che è già il 50% della battaglia contro il vento freddo.

Dopo lo strato interno si passa a uno strato intermedio, noto anche come strato isolante. E proprio all’interno di questo strato che si creano le famose “bolle d’aria”. Il pile, la lana, il piumino leggero, i maglioni traforati o a nido d’ape, ossia tutto ciò che è voluminoso ma non pesante.
Più il tessuto è soffice e arioso, più aria calda riesce a trattenere. Un buon pile da 200-300 g/m² può valere quanto un piumino da città, ma con il vantaggio di non farti sudare quando entri in un bar.
E per finire uno strato esterno, detto anche barriera, che ha lo scopo di fermare vento e umidità, lasciando uscire il vapore. Non serve che sia spesso, una softshell ben fatta o una giacca tecnica leggera spesso bastano. Il trucco sta nel fatto che deve sigillare le bolle d’aria create dagli strati sotto, senza schiacciarle.
I trucchi dei professionisti della montagna
Le guide alpine e gli alpinisti himalayani non indossano un unico super-piumino molto costoso.

Ne indossano tre o quattro più leggeri, uno sull’altro. Perché tra uno strato e l’altro si formano ulteriori micro-bolle d’aria. E perché possono togliere o aggiungere uno strato in 30 secondi, adattandosi perfettamente al cambio di temperatura o allo sforzo fisico.
Questo modo di vestirsi a strati gli permette non solo di resistere al freddo estremo della montagna, ma anche di conservare una certa flessibilità, molto importante durante le varie attività che si svolgono in questi luoghi.
Il falso mito da sfatare
“Più sono grosso e imbottito, più sto caldo” è una leggenda metropolitana. Un unico strato spesso crea una sola bolla d’aria grande, che si muove, si raffredda facilmente e, soprattutto, quando ti muovi si schiaccia, perdendo tutto il potere isolante.
Sostanzialmente possiamo dire che dieci bolle d’aria piccole valgono molto di più di una bolla grande. Quindi la prossima volta che uscirete di casa infreddoliti, prima di prendere l’ennesimo maglione pesante, chiedetevi, sto creando bolle d’aria?
Perché il freddo non si combatte con la quantità di tessuto, ma l’intelligenza di chi lo indossa. Se seguirete queste regole, molto semplici, di sicuro quest’inverno non temerete il freddo.