I segreti delle lucciole, gli incredibili insetti luminosi delle notti d'estate

Le lucciole fanno brillare ancora le notti di giugno e luglio, in estate. Scopriamo qualche curiosità su questi sorprendenti animali luminosi, resi ormai rari dall'inquinamento, sia nelle città che nelle campagne dove si pratica l'agricoltura intensiva.

lucciola
Un esemplare della specie Lampyris noctiluca. Assieme a molte altre specie della famiglia Lampyridae è chiamata "lucciola".

Con l'arrivo dell'estate inizia il periodo migliore per osservare le lucciole, piccoli e affascinanti insetti resi purtroppo sempre più rari dall'inquinamento e dall'agricoltura intensiva. La loro presenza è infatti fortemente condizionata dalla qualità dell'aria, e sia l'inquinamento atmosferico, sia quello luminoso, oltre agli antiparassitari presenti nel terreno e sulle coltivazioni, ne hanno ridotto il numero sempre più.

Per chi vive in zone più isolate, però, in aree di campagna dove l'uso degli antiparassitari non ha decimato la popolazione di insetti, ancora oggi è possibile assistere allo spettacolo delle lucciole. Quando il crepuscolo lascia il posto alla notte i prati si popolano di centinaia di lucine intermittenti, e possiamo allora essere ragionevolmente sicuri che la zona in cui ci troviamo non è inquinata.

In certe zone dell'Italia è ancora possibile vedere volare le lucciole nelle notti di giugno e luglio.

Curiosità sulle lucciole, gli insetti notturni luminosi

Le lucciole sono piccoli coleotteri, appartenenti a diversi generi. Nel mondo ne esistono circa duemila specie, appartenenti a generi diversi. Alcune delle più diffuse in Italia appartengono al genere Lampiridi. In Italia vengono segnalate 8 specie appartenenti al genere Lampyris, e la specie più comune in questo genere è Lampyris noctiluca. Ve ne sono però anche altre, e anche appartenenti ad esempio al genere Nyctophila.

Solo il maschio ha l’aspetto classico dei coleotteri con le elitre dure e lucide, la femmina spesso non vola, in alcune specie è attera cioè non ha le ali, in altre queste sono piccole e consentono di compiere solo brevi voli.

La luce lampeggiante di questi insetti viene emessa in volo, almeno nel caso delle lucciole più comuni in Italia, dal maschio. Il maschio volando emette la sua luce intermittente, la femmina da terra gli risponde emanando anch’essa la sua luce.

Le larve delle lucciole sono predatrici delle chiocciole mentre gli adulti non si nutrono o sono fitofagi. Anche le larve e persino le uova emettono una bioluminescenza.

La luce intermittente grazie al fenomeno della bioluminescenza

La caratteristica affascinante di questi insetti è la capacità di emettere luce intermittente, come richiamo sessuale. Questo fenomeno, detto "bioluminescenza", avviene grazie a uno strato fotogeno e si basa sull’ossidazione di una sostanza, la luciferina, che passa ad essere ossiluciferina grazie all’azione di un enzima, la luciferasi.

La "bioluminescenza", avviene grazie a uno strato fotogeno e si basa sull’ossidazione di una sostanza, la luciferina, che passa ad essere ossiluciferina grazie all’azione di un enzima, la luciferasi.

Ogni specie ha una sua particolare intermittenza, e cambia anche il metodo di generazione della luce. Esistono anche specie predatrici di altre lucciole in cui la femmina da terra emette l’intermittenza di un’altra specie, divorando poi il malcapitato maschio ingannato.

Una luce potente

Una curiosità sulla luce delle lucciole: può essere molto potente ed il rendimento luminoso della sorgente (rapporto tra flusso radiante e flusso luminoso) è molto maggiore di quello di una vecchia lampadina! Questo perché si ha una dispersione minima di calore.

Dove vedere le lucciole?

Per vedere le lucciole nei mesi estivi, bisogna allontanarsi dalle zone urbane, lontano dalle fonti luminose artificiali e dalle fonti di inquinamento. Questi insetti sono indicatori di luoghi con aria pulita e non amano le aree illuminate da luci artificiali.

L'inquinamento luminoso minaccia questi animali

Un recente studio pubblicato sul Journal of Experimental Biology, ha verificato come le lucciole della specie Lampyris noctiluca siano sempre più a rischio per l'aumento dell'inquinamento luminoso. Le luci artificiali avrebbero infatti un forte impatto sul processo riproduttivo di questa specie, secondo lo studio.

Le lucciole femmine, incapaci di volare e di spostarsi in luoghi con minor inquinamento luminoso, cercano di attrarre con le proprie luci intermittenti i maschi, ma in un ambiente con luci artificiali i maschi vengono "accecati" ed hanno molte più difficoltà ad individuare le femmine, la cui luce intermittente passa inavvertita. Questo ha enormi conseguenze sul processo riproduttivo.