MAIA, la missione della NASA per favorire la salute umana

Lo studio dell’impatto delle particelle inquinanti che inaliamo continuamente diventa sempre più cruciale per la nostra salute. La NASA insieme all’ASI stanno dando vita alla missione MAIA che indagherà proprio questo aspetto.

Città Inquinata
Immagine di una città con un elevato grado di inquinamento atmosferico

Quotidianamente in tutto il globo viene prodotta ed immessa in atmosfera una elevatissima quantità di inquinanti, soprattutto nelle grandi città.

Queste particelle possono avere natura, origine e dimensioni molto diverse tra di loro ed in ambito scientifico vengono chiamate aerosol o particolato atmosferico.

Nel corso degli ultimi decenni lo studio queste particelle è diventato sempre più importante e finalmente la NASA insieme all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha dato il via al primo loro progetto il cui obiettivo principale è proprio lo studio degli aerosol e il loro ruolo sulla salute dell’uomo: la missione MAIA.

La missione MAIA

MAIA è l’acronimo di Multi-Angle Imager for Aerosol, il cui lancio è previsto entro la fine del 2024. Si tratta di un progetto importantissimo perché per la prima volta nello sviluppo di una missione spaziale saranno direttamente coinvolti epidemiologi e ricercatori sanitari.

Infatti questa missione raccoglierà e analizzerà dati provenienti da satellite, da sensori a terra e da modelli atmosferici per poi metterli in correlazione con i registri di nascita, morte e ospedalizzazione delle città target della missione. In questo modo si potrà dare una valutazione effettiva dell’impatto sulla salute umana di questi inquinanti.

La missione dovrebbe durare 3 anni e analizzerà svariate aree sparse per il mondo, sarà suddivisa in 11 target primari e 30 secondari. Le aree scelte come target primario interessano alcune tra le città più popolose e inquinate al mondo: Los Angeles, Atlanta, Boston, Addis Abeba, Nuova Delhi, Taipei, Tel Aviv, Pechino, Johannesburg, Barcellona e anche Roma.

Verranno studiati gli effetti di queste particelle inquinanti in base anche ai tempi di esposizione che posso essere su tempi scala di alcuni giorni (esposizione a breve termine), mesi (esposizione subcronica) o anni (esposizione cronica).

In che modo verranno effettuate le analisi satellitari?

L’osservatorio Maia sarà costituito dal satellite dell’Agenzia Spaziale Italiana, Platino-2, che monta a bordo uno strumento per l’osservazione dell’infrarosso TIR (Thermal Infrared Imager), oltre ad una particolare telecamera spettro-polarimetrica sviluppata presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA in grado di catturare immagini digitali da più angolazioni e da varie bande dello spettro elettromagnetico. È infatti in gradi di studiare l’atmosfera alla lunghezza d’onda dell’ultravioletto, del visibile, del vicino infrarosso e dell’infrarosso.

In questo modo, grazie a queste misure della luce solare riflessa da queste particelle, saremo in grado di conoscere non solo l’abbondanza o meno di aerosol atmosferici in una determinata zona, ma anche la distribuzione geografica in quell’area, le dimensioni, la composizione e le proprietà ottiche.

Cosa sono effettivamente questi aerosol

Questo perché, come abbiamo accennato prima, il particolato atmosferico, ovvero tutto ciò che è in sospensione nella nostra atmosfera, è molto variegato. Può essere solido o liquido e avere dimensioni che variano da pochi nanometri (10⁻⁹ m) a 100 micrometri (10⁻⁶ m), può essere formato da polveri e sabbia sollevata dai venti, può derivare da incendi o eruzioni vulcaniche, come può essere di natura antropica.

Tra gli aerosol più importanti per la salute dell’uomo abbiamo i PM10 (dove l’acronimo PM sta per Particulate Matter) di diametro aerodinamico inferiore o uguale a 10 micrometri, abbastanza piccoli da poter essere inalati e potenzialmente pericolosi per il nostro apparato respiratorio, e i PM2.5, di diametro pari o minore a 2.5 micrometri che sono invece più fini e quindi una volta respirati sono in grado di penetrare più in profondità ed essere addirittura assorbiti nel flusso sanguigno.

Si tratta quindi di uno studio pioneristico che ha come obiettivo principale l’effettiva tossicità per il nostro corpo delle diverse miscele di particelle. Verrà evidenziato in che modo gli aerosol mettono a rischio la nostra salute il che potrà essere un utile punto di partenza per future decisioni in ambito sanitario e politico.