Il borgo con i murales più famosi d’Italia: un museo a cielo aperto in Sardegna

La Sardegna è una delle destinazioni estive per eccellenza, ma in realtà questa è una regione così ricca di storia, tradizioni, arte, che ha tanto da offrire in ogni stagione. La Barbagia, per esempio, è una perfetta meta autunnale, anche grazie ad un borgo pieno di colori

Borgo dei murales
Una delle tante opere d'arte che colorano il borgo dei murales in Sardegna

Nell’entroterra della Sardegna si trova una regione compresa tra il Golfo di Orosei e il Gennargentu. È qui che tra grandi foreste ed altopiani, tra nuraghe e fiumi sotterranei, si trova anche un piccolo borgo apparentemente sonnolento, dove in realtà c’è una vivace scena artistica.

In un’area di per sé poco turistica, soprattutto se confrontata con lo splendido tratto di costa adiacente, il borgo attira i visitatori da tutto il mondo grazie ai suoi murales ricchi di colori e portatori di messaggi importanti.

Opere piene di fantasia, che raccontano mille storie, sono state dipinte sulle mura delle case a decine ed oggi costituiscono uno dei più bei musei a cielo aperto d’Italia.

L'arte tra orgoglio e memoria

Ai piedi del complesso montuoso noto come Supramonte, si trova un territorio all’apparenza difficile da abitare e da coltivare. Qui, dove si è sviluppato il fenomeno del banditismo, vive da sempre un popolo orgoglioso e perseverante, che ha saputo opporsi non solo all’asprezza della proprio terra, ma anche agli invasori.

Proprio così, da un atto di protesta, è nato il primo murales, nel 1969. Negli anni a venire, poi, i muri delle case sempre più spesso sono stati utilizzati come tele e molti altri murales si sono aggiunti a quella che è oggi una straordinaria collezione, ancora in divenire.
Orgosolo - murales
Opera dedicata alla canzone "Preghiera in Gennaio" di Fabrizio De André

Siamo ad Orgosolo, dove proprio nel ‘69 la popolazione di pastori riuscì a tenere testa all’esercito italiano che voleva trasformare i prati adibiti a pascolo in un poligono di tiro. Con la determinazione, e con un atto di protesta non violenta, la comunità locale riuscì a spingere l’esercito ad abbandonare il progetto e soprattutto i pascoli. L’evento fu celebrato con un dipinto che rappresenta la giustizia.

Sotto il cielo blu della Sardegna, un museo che vive

Oggi Orgosolo vanta un patrimonio di diverse decine di murales realizzati da vari artisti, sia locai che internazionali. Si trovano ormai ovunque nel borgo, e pur essendo naturalmente diversi per stile ed epoca, sono accomunati dal valore artistico, ma anche dall’essere molto spesso espressione di messaggi di impegno civile.

Altri invece ricordano importanti avvenimenti storici che hanno cambiato il volto del mondo contemporaneo, come ad esempio gli eventi dell’11 settembre 2001.

Una particolarità dei murales di Orgosolo è che sono quasi tutti realizzati con colori destinati alla decorazione degli interni e non di rado volutamente lasciati anonimi dagli autori.

Questo significa che possono deteriorarsi facilmente senza manutenzione e che la comunità locale se ne prende cura solo il messaggio da essi veicolato è ritenuto ancora attuale e necessario, a prescindere dall'importanza del nome di chi li ha realizzati.

Oltre i murales: un patrimonio culturale prezioso

Orgosolo conta oggi meno di quattromila abitanti ma ha un patrimonio culturale e paesaggistico di grande importanza, che forse non tutti conoscono.

È ad esempio la patria del canto a tenore, patrimonio Unesco; il Museo della Seta, inoltre, tiene in vita tradizioni e antichi mestieri che per molti secoli sono stati fondamentali per l’economia locale. Pane carasau e vino cannonau che si producono qui sono anch'essi parte della notevole tradizione enogastronomica della regione.

L'area che circonda Orgosolo è anche un autentico paradiso per gli amanti dell'archeologia. Qui si trovano infatti più di trenta nuraghe e venti menhir, oltre ad antiche necropoli che custodiscono tombe preistoriche e costruzioni risalenti all’età del Bronzo.

Le ballezza selvaggia della Barbagia

Anche per conoscere tutte le bellezze naturalistiche di questo territorio ci sono infinite possibilità. La Barbagia in autunno è bella tanto quanto lo è in primavera e nei dintorni di Orgosolo si può camminare sulle orme di pastori e briganti per ripercorrere i sentieri della transumanza ed esplorare i boschi.

Si tratta di una terra spesso incontaminata, lontana dalle rotte mainstream del turismo, per questo a meno che non si abbia già esperienza, è preferibile farsi accompagnare dalle guide locali che conoscono gli angoli più nascosti e suggestivi del territorio.

Gli amanti del trekking apprezzeranno sicuramente il sentiero ad anello che collega Monte San Giovanni e Monte Fumai e che attraversa un paesaggio selvaggio e splendido al tempo stesso.

In quello che è una sorta di orto botanico spontaneo vivono molte specie endemiche come rose canine, felci, ribes e tante altre. Da queste parti, inoltre, con un po’ di fortuna si possono incontrare anche i mufloni.