Il segreto meglio custodito della Toscana: un borgo rinascimentale tra i vigneti a circa un’ora da Firenze
Tra le tante meraviglie di una regione unica come la Toscana c’è un borgo antico che il tempo sembra aver risparmiato. Il suo fascino è rimasto quello di tanti secoli fa ed oggi regala ai visitatori l’emozione di un viaggio nel passato
In provincia di Siena, immerso nel verde della splendida Val d’Orcia con i suoi paesaggi da cartolina, si trova uno dei borghi più belli della Toscana, rimasto quasi integro nonostante il trascorrere dei secoli.
Il suo centro storico è piccolo e raccolto, ma può vantare un patrimonio immenso per le sue bellezze storiche ed artistiche, il cui valore è stato riconosciuto anche dall’UNESCO.
La “città ideale” del Rinascimento
Il progetto ambizioso di un papa, le bellezze artistiche e paesaggistiche e l'aderenza praticamente perfetta ai canoni quattrocenteschi hanno fatto di Pienza la città ideale del Rinascimento per eccellenza. E non è solo un modo di dire.
Il borgo medievale che originariamente si chiamava Corsignano, infatti, venne trasformato in una città modello nel XV secolo da uno dei suoi cittadini più illustri, Enea Silvio Piccolomini, uomo di grande cultura divenuto papa col nome di Pio II.
Grazie a lui il borgo cambiò nome ed aspetto, nel rispetto di un ideale di ordine e proporzione a cui diede corpo e forma Bernardo Rossellino, allievo di uno dei maggiori artisti del tempo, Leon Battista Alberti.
Il borgo patrimonio UNESCO
L'importanza del centro storico di Pienza è stata riconosciuta dall'UNESCO nel 1996 e pochi anni dopo nel 2004, anche la splendida Val d’Orcia che lo circonda è diventata sito culturale dell'UNESCO, perché riflette gli ideali rinascimentali di "buon governo".
Il centro storico ha il proprio cuore nella piazza più importante, Piazza Pio II, dove si trovano i principali edifici religiosi e civili. Il Duomo è il cuore di questo spazio ed è una elegante e sobria chiesa rinascimentale posizionata in modo da sfruttare la luce naturale anche in modo simbolico, per evocare quella divina. Al suo interno sono custodite opere di autori senesi e toscani del XV secolo.
Sul lato opposto della piazza c’è il Palazzo Comunale dove ammirare alcuni importanti affreschi quattrocenteschi.
Ai lati, infine, trovano Palazzo Piccolomini con il suo giardino pensile che offre uno stupendo panorama sulla valle circostante e Palazzo Borgia che ospita il Museo Diocesano. Da non perdere anche una passeggiata lungo la strada che delimita il centro storico e che offre alcuni meravigliosi panorami.
La cucina locale, tra sapori e tradizioni
Un viaggio in un borgo della Toscana non sarebbe completo senza almeno un piccolo tour per conoscere la squisita e ricca gastronomia locale.
La cucina toscana non delude mai, ma Pienza vanta anche una specialità tutta sua, famosa nel mondo, il pecorino di Pienza. Questo delizioso formaggio stagionato è anche di una fiera che si tiene a settembre di ogni anno dove rivive l’antica tradizione del gioco del “cacio al fuso”, in cui le forme di pecorino vengono fatte rotolare verso un fuso di legno appositamente disposto nella piazza.
Altrettanto celebri e squisiti i salumi di Cinta Senese prodotti con metodi artigianali che conferiscono loro un sapore unico.
La tipica pasta locale, i pici, e le zuppe a base di legumi e cereali sono sicuramente da aggiungere al ricco menù, da completare con il più famoso dei dolci locali, il panforte di Siena.
Il borgo nel cinema internazionale
Il fascino e la bellezza di Pienza hanno trasformato il borgo e la natura che lo circonda in un set cinematografico in più di un'occasione.
Il grande cinema internazionale è passato di qui, con Il Gladiatore che è probabilmente il più celebre dei film realizzati nell’area. Nella campagna nei dintorni di Pienza sono state girate le scene che rappresentano la casa del protagonista interpretato da Russell Crowe.
Nella cattedrale di Pienza, invece, Baz Luhrmann nel ‘96 ha girato alcune scene del suo “Romeo + Giulietta” sono state girate a Pienza, in particolare quelle in cui i due amanti si sposano in segreto. Nella versione più classica e altrettanto iconica della tragedia shakespeariana, quella di Zeffirelli, palazzo Piccolomini è stato scelto per rappresentare la dimora dei Capuleti.