Le saline di Trapani: la fabbrica di sale a cielo aperto

In Sicilia, lungo la costa occidentale, si trova un’antichissima salina dove si estrae il sale con metodi tradizionali. Oggi l’area è anche un’oasi protetta del WWF e paradiso della biodiversità di rara bellezza

Saline di Trapani
I mulini a vento, tipici del paesaggio delle Saline di Trapani

Il tratto di costa della Sicilia compreso tra Trapani e Marsala non è soltanto il luogo dove storicamente si produce sale, è anche un luogo che offre scenari stupefacenti, dove l’opera dell’uomo è in simbiosi con quella della natura.

Qui si estrae il sale da moltissimi secoli. Già i Fenici, infatti, nel V secolo a.C. si erano stabiliti in questa zona da utilizzare per scopi commerciali e negli anni l’importanza delle Saline di Trapani non ha fatto che crescere.

Nel 1995, poi, l’area è stata salvata da un’eccessiva edificazione ed è diventata una Riserva Naturale gestita dal WWF, il cui nome completo è Saline di Trapani e Paceco, realizzata in modo da conservare sia l’attività lavorativa che l’ecosistema che si è creato attorno ai bacini per l’estrazione del sale.

Il risultato è uno scenario unico, dove tra mulini a vento e cumuli di sale, vivono in pace anche i fenicotteri rosa.

Il “sale dei re”

Il metodo che si utilizza a Trapani per ottenere il sale è ancora quello antico: al sole e al vento della Sicilia, l’acqua marina contenuta in appositi bacini artificiali evapora, lasciando sul fondo il sale.

Qui sembra quasi che il tempo si sia fermato perché anche la raccolta del sale avviene seguendo gli antichi metodi artigianali. Per questo motivo il sale di Trapani è anche stato dichiarato presidio slow food.

La sua qualità è superiore perché non è raffinato, non è trattato con additivi, ed è quindi particolarmente ricco di minerali. È il cosiddetto Fior di Sale, un prodotto particolarmente pregiato che talvolta veniva utilizzato come moneta di scambio per il suo valore e raggiungeva le tavole dei re quando veniva venduto alle più importanti corti europee.

Un sito di importanza storica

C’è tanto da scoprire all’interno del territorio delle saline che si estendono per circa mille ettari. Una visita al Museo del Sale è un buon modo per iniziare a conoscere il sito, che si può esplorare anche grazie a visite guidate gratuite.

Da luglio a settembre, inoltre, si può assistere all’estrazione del sale per vedere più da vicino questa pratica antichissima.

A rendere ancora più suggestiva l’area, poi, ci sono gli antichi mulini a vento usati un tempo per pompare l'acqua. Pur avendo le normali pale di legno e tela, nel XIX secolo alcuni di essi sono stati modificati con l’aggiunta di motori meccanici, diventando quindi un raro esempio di tecnologia ibrida.

Oggi sono stati restaurati e spesso riutilizzati come alberghi o come sedi espositive.

Un’oasi nella natura

Oltre dall'indubbio valore storico le Saline di Trapani hanno anche una notevole importanza dal punto di vista paesaggistico. L'area è infatti un autentico paradiso per gli amanti della natura e della fotografia.

Sicilia - Saline di Trapani
Lo spettacolo de tramonto che tinge le saline di mille colori

Bacini, canali, vegetazione tipica delle zone umide e salmastre, creano paesaggi spettacolari difficili da osservare altrove. Il sole al tramonto, ad esempio, tinge l’acqua di rosso e di rosa creando uno scenario dalla bellezza sorprendente.

Oltre ai fenicotteri, circa duecento diverse specie di uccelli scelgono questo sito per nidificare. La flora è a sua volta molto ricca e varia e crea diversi habitat. C’è ad esempio quello tipico delle lagune marine o quello delle steppe salate mediterranee. In ciascuno crescono piante tipiche degli ambienti salmastri.

L’itinerario del sale

Il mondo delle Saline di Trapani e Paceco, affascinante ma spesso poco conosciuto, si può considerare parte di un itinerario tematico che parte da Trapani e arriva fino alla piccola isola di Mozia.

Poco distante da Trapani si trovano le saline di Nubia con i mulini a vento meglio conservati della zona. È qui che si trova anche il Museo del Sale, dove è possibile anche partecipare a degustazioni, ed è proprio qui che inizia l’area protetta del WWF.

Subito dopo c’è l’isola di Mozia, antico insediamento dei Fenici dove si trovano importanti testimonianze archeologiche come i mosaici e la necropoli. L’isola si può raggiungere sia dalla laguna dello Stagnone che da Marsala, che è anche l’ultima tappa di questo ideale itinerario, il quale si conclude con le Saline Ettore e Infersa, che offrono a loro volta scenari davvero spettacolari.