Il mistero delle Geminidi: lo sciame meteorico di Santa Lucia causato da un "asteroide fantasma"

Meno noto dello sciame estivo delle Perseidi, lo sciame invernale delle Geminidi è non meno importante, forse anche più spettacolare. Unico nel suo genere, in quanto generato dai frammenti di un asteroide e non di una cometa, ha il picco previsto tra il 13 ed il 14 Dicembre.

Geminidi
In arrivo per Santa Lucia lo sciame meteorico delle Geminidi.

Lo sciame meteorico delle Geminidi è il più importante della stagione invernale. E’ così chiamato poiché nelle notti del 13 e 14 Dicembre, durante le quali si ha la massima frequenza di scie luminose, queste sembrano irradiarsi da un punto del cielo in direzione della costellazione dei Gemelli.

Per la coincidenza con la festività di Santa Lucia (il 13 Dicembre) lo sciame meteorico delle Geminidi è anche chiamato popolarmente lo sciame di Santa Lucia.

Sebbene si manisfesti come altri sciami meteorici, la sua origine è diversa, anzi unica.

Le Geminidi, un sciame unico

Lo sciame meteorico delle Geminidi è l’unico finora noto ad essere generato non dai frammenti di una cometa, come avviene per tutti gli altri sciami meteorici, ma dai frammenti di un asteroide.

Nelle comete, l’aumento del flusso di radiazione solare, quando si avvicinano al Sole, determina la sublimazione (passaggio dallo stato di ghiaccio a quello di gas) dei ghiacci presenti sulla superficie della cometa. Questa sublimazione genera una coda di polvere e detriti che poi, quando intercettata dalla Terra nella sua orbita attorno al Sole, genera lo sciame meteorico.

L'asteroide generatore dello sciame si chiama Phaethon ed ha un diametro di circa 5 km. Avvicinandosi al Sole, la temperatura della sua superficie raggiunge i 750 gradi centigradi.

E’ proprio questa elevata temperatura che, si ipotizza, determini una fratturazione della stessa superficie con rilascio di frammenti lungo l’orbita dell'asteroide.

Nelle notti tra il 13 e il 14 Dicembre, quando la Terra attraversa l'orbita di Phaethon, ricca dei detriti dell’asteroide, si genera lo sciame meteorico.

Alcuni scienziati considerano l’asteroide Phaethon una cometa estinta che ha ormai perso il suo strato esterno di ghiaccio (a motivo dei suoi passaggi molto ravvicinati al Sole) e di cui è rimasto a nudo il nucleo roccioso. Altri ritengono che quello roccioso sia invece uno strato di polveri e detriti accumulati lungo il suo cammino e che sotto ci sia la cometa ghiacciata.

Geminidi
Rappresentazione schematica dell'orbita ricca di detriti di Phaethon (in verde) che interseca l'orbita della Terra (cerchietto blu). Tra il 13 e il 14 Dicembre la Terra intercetta l'orbita di Phaethon. Credit: Nasa/Johns Hopkins Apl/Ben Smith

Tuttavia, l’origine dei detriti non è certa. Infatti, oltre alla possibilità che siano dovuti al fratturarsi termico della superficie, non si esclude che siano stati prodotti dall’impatto tra Phaeton ed un altro asteroide.

Gli asteroidi (155140) 2005 UD e (225416) 1999 YC, entrambi con un diametro di circa 1 km, sono i due candidati che potrebbero essersi originati, insieme ai numerosi detriti, in questo impatto.

Lo sciame delle Geminidi è relativamente giovane. Le prime testimonianze risalgono al 1862, come anche recente è la scoperta di Phaethon, nel 1983. Questo asteroide impiega appena 1 anno e mezzo a compiere la sua orbita attorno al Sole. Si prevede che l’associato fenomeno meteorico si estinguerà entro i prossimi anni.

Visibilità dello sciame

Per poter osservare lo sciame meteorico delle Geminidi al meglio, è auspicabile trovare un luogo isolato e lontano da sorgenti luminose.

Le scie luminose nelle notti del 13 e 14 Dicembre sembreranno provenire da uno stesso punto del cielo, il cosiddetto “radiante”, in direzione della costellazione dei Gemelli.

Gemini
Lo sciame meteorico sembrerà originarsi dalla costellazione dei Gemelli che sorgerà in direzione Est-Nord-Est dopo le 18 e sarà resa facilmente individualbile dalla presenza del brillantissimo Giove. Credit: Stellarium

La costellazione dei Gemelli sorgerà sopra l’orizzonte in direzione tra Nord ed Est dopo le ore 18. Quest’anno sarà facilmente individuabile poiché il pianeta Giove si troverà proprio nella costellazione dei Gemelli. Giove sarà brillantissimo e faciliterà l’individuazione del “radiante” da cui promanano le scie luminose.

La visione dello sciame sarà anche facilitata dalla Luna in fase calante, prossima alla fase di Luna nuova e che comunque sorgerà dopo le 3 di notte.