Raggi di luce nel cielo: come i satelliti StarLink stanno cambiando il nostro cielo notturno

Il programma portato avanti dall’azienda SpaceX prevede di inviare nello spazio oltre 10.000 satelliti per consentire un accesso a internet globale. Questa moltitudine di satelliti sta però cambiando l’aspetto del nostro cielo.

Satellite Starlink
La costellazione Starlink sta cambiando l'aspetto del nostro cielo, incrementando in maniera massiccia il numero di puntini luminosi.

All’inizio del 2015 l’azienda aerospaziale statunitense SpaceX (Space Exploration Technologies Corporation), fondata da Elon Musk nel 2002, annunciò il suo avveniristico progetto Starlink.

Questo progetto aveva come obiettivo quello di inviare nello spazio una vera e propria costellazione di satelliti per consentire l’accesso a internet satellitare in ogni parte del mondo.

I primi due prototipi di satelliti sono stati lanciati nel febbraio 2018 e da allora, cadenzatamente, nuovi satelliti vengono inviati nello spazio per popolare questa costellazione che in totale dovrebbe arrivare a quasi 12.000 mini satelliti.

Quasi 10.000 satelliti lanciati in meno di 10 anni

Attualmente in orbita si trovano 8.904 satelliti, inviati in lotti composti da 15 a 56 satelliti, la cui posizione e orbita è osservabile in qualsiasi momento grazie al sito satellitemap.space. Sempre in questo sito possiamo vedere il tipo di inclinazione dell’orbita di ogni satellite e anche stime di tempi e luoghi in cui avverranno alcuni rientri.

Al momento la costellazione vede quasi 8.000 satelliti in orbita bassa, pari all’87,2% dei satelliti totali.

Come anticipato il progetto è decisamente importante e si propone di migliorare la connessione internet ovunque, tuttavia è anche ampiamente contestato da alcune persone e dagli altri operatori satellitari per svariati motivi.

Treno satelliti
Quando i satelliti sono ancora allineati è facile riconoscerli anche a occhio nudo, successivamente si mimetizzano con le stelle.

Innanzitutto accrescere in maniera così decisa il numero di satelliti in orbita bassa aumenterebbe in maniera significativa il rischio di collisione. Inoltre il quantitativo di detriti spaziali è in costante aumento e inserendo così tanti satelliti rischia di accrescere in maniera ingestibile.

C’è però anche un’altra questione ed è quella legata all’osservazione astronomica.

Avere infatti quasi 10.000 satelliti in orbita bassa modifica sensibilmente l’aspetto del cielo notturno. Questi infatti pur avendo una struttura compatta, sono quindi molto piccoli, riflettono molto bene la luce solare, apparendo quindi come piccoli puntini luminosi, facilmente confondibili con delle stelle.

Risulta più facile capire che si tratta di satelliti artificiali e non di astri quando, una volta lanciati nello spazio, viaggiano ancora accorpati come una sorta di “treno di luci”.

Infatti dopo il lancio, per alcuni giorni, i 15/56 satelliti che compongono il lotto viaggiano alla stessa altitudine e velocità come un gruppo, in linea, appare quindi evidente anche ad occhio nudo che si tratti di luci artificiali.

Il nostro cielo non è più lo stesso

Successivamente ogni satellite prende la propria orbita, la linea si sfalda, e a questo punto diventa più difficile distinguerli nel cielo anche se possono comunque essere visti e identificati con telescopi o fotocamere.

Visti questi presupposti appare chiaro come anche solo 10 anni fa, prima che il progetto avesse inizio, il cielo che noi ammiravamo durante le notti con cielo terso era molto diverso rispetto a quello attuale, con almeno 8.904 punti luminosi in meno.

Ovviamente questa è una stima ribassata in quanto negli anni sono stati inviati una moltitudine di altri satelliti di altre aziende private ma anche delle agenzie spaziali di tutto il mondo.

Vi invito quindi ad una riflessione: secondo voi è giusto, vale la pena stravolgere uno spettacolo naturale, come un magnifico cielo stellato, per agevolare il nostro sviluppo tecnologico? Se sì, credete che esista un limite a tutto ciò? Nel caso qual è questo limite?