Alla scoperta della Papua Nuova Guinea, uno degli ultimi paradisi terrestri

Questi luoghi, rimasti ancora pressochè incontaminati, hanno una incredibile ricchezza di biodiversità, sia animale che vegetale. Variegata e molto particolare la fauna che popola le fittissime foreste pluviali dell’isola.

La Papua Nuova Guinea è uno stato insulare del Pacifico occidentale formato dalla parte orientale dell’isola di Nuova Guinea (la parte occidentale appartiene amministrativamente all’Indonesia) e dalle innumerevoli isole e atolli adiacenti, fra cui le isole dell’Ammiragliato, l’arcipelago di Bismark, le isole Salomone settentrionali, le isole d’Entrecasteaux, Louisiade e tante altre.

La Papua Nuova Guinea è uno stato insulare del Pacifico occidentale formato dalla parte orientale dell’isola di Nuova Guinea (la parte occidentale appartiene amministrativamente all’Indonesia) e dalle innumerevoli isole e atolli adiacenti, fra cui le isole dell’Ammiragliato, l’arcipelago di Bismark, le isole Salomone settentrionali, le isole d’Entrecasteaux, Louisiade e tante altre.

Lo stato è ormai indipendente dal lontano 1975, ed è membro del Commonwealth. Dal punto di vista morfologico la Papua Nuova Guinea è un territorio caratterizzato da imponenti catene montuose che si susseguono ad estese piane alluvionali, dove si estende la rigogliosa foresta pluviale che in molti punti è ancora “vergine” e inesplorata.

Caratteristiche fisiche

Nell’isola di Nuova Guinea la natura del territorio è essenzialmente montuosa, essendo attraversata, da nord-ovest a sud-est, da grandi catene montuose come la Catena Centrale dei monti Bismark, con cime che superano i 4000-4500 metri di altezza, culminando con i 4509 del monte Wilhelm.

Un’altra serie di dorsali montuose, seppur di più modesta elevazione, scorre lungo la costa settentrionale, mentre una vasta pianura alluvionale, alimentata dal materiale portato a valle dai numerosi bacini idrografici che discendono dai monti Bismark, occupa gran parte della sezione meridionale dell’isola di Nuova Guinea.

Sono davvero tanti i corsi d’acqua, i fiumi ed i canali che solcano il territorio papuano, ramificandosi spesso in un fitto dedalo di pantani, grossi acquitrini e stagni. Tra i fiumi più importanti troviamo il Ramu, il Sepik, che scorrono lungo la pianura alluvionale a nord della catena montuosa di Bismark.

Si tratta di fiumi assai ricchi d’acqua, visto le abbondanti precipitazioni che cadono sul territorio, e navigabili per vasti tratti. Difatti i fiumi nell’isola di Nuova Guinea rappresentano le principali vie di comunicazione transito dalle aree costiere verso le zone più interne.

Clima equatoriale

Dato il suo particolare posizionamento in piena area equatoriale Papua Nuova Guinea rientra nella fascia climatica calda e umida per gran parte dell’anno (il classico regime equatoriale), con precipitazioni molto abbondanti che nelle aree montuose più interne superano abbondantemente la media dei 5000-6000 mm annui.

Lungo le pianure costiere, dove l’orografia si fa meno marcata, le medie pluviometriche si aggirano attorno i 1500-2000 mm annui, che in larga parte cadono sotto forma di rovesci o forti temporali, specie nelle ore pomeridiane e serali.

Dato il suo particolare posizionamento in piena area equatoriale Papua Nuova Guinea rientra nella fascia climatica calda e umida per gran parte dell’anno (il classico regime equatoriale), con precipitazioni molto abbondanti che nelle aree montuose più interne superano abbondantemente la media dei 5000-6000 mm annui.

Ma anche lungo l’equatore la stagione delle piogge può subire un breve arresto o una attenuazione, indotta dagli spostamenti verso nord e sud dell’ITCZ (fronte di convergenza intertropicale), il cosiddetto “fronte di convergenza intertropicale” (li dove vanno a convergere i venti Alisei) che segue i passaggi “zenitali” del sole.

Ciò avviene soprattutto durante i solstizi e nel periodo dell’estate boreale, quando il settore meridionale della Nuova Guinea viene investito dal sostenuto, alle volte pure intenso, Aliseo di SE che risale dal mar dei Coralli, penetrando sullo stretto di Torres e sul golfo di Papua, fino ad abbattersi lungo il versante meridionale della catena dei monti Bismark.

L’incredibile ricchezza di biodiversità

Questi luoghi, rimasti ancora pressochè incontaminati, hanno una incredibile ricchezza di biodiversità, sia animale che vegetale. Variegata e molto particolare la fauna che popola le fittissime foreste pluviali dell’isola.

Fra le specie più note, fra cui molti uccelli, rettili e primati, troviamo molti marsupiali, roditori e grandi mammiferi, come il cane canoro della Nuova Guinea e il cinghiale, probabilmente introdotti dagli austronesiani.

Di particolare fascino è l’uccello del paradiso, contraddistinto da un piumaggio multicolore e brillante. Molto spesso sfoggiano enormi piume o altri ornamenti particolari, come scudi sul petto o ventagli sul capo. Gli uccelli del Paradiso sono talmente affascinanti che, in passato, la loro esibizione ne ha fatto bersaglio dei cacciatori con il risultato che alcune specie sono state decimate.

Oltre ad abitare le dense foreste pluviali della Nuova Guinea gli uccelli del Paradiso sono presenti nelle foreste dell’Australia nord-orientale e in tutte le isole e gli atolli antistanti l’isola della Nuova Guinea.

Le popolazioni locali

Un’altra curiosità riguarda la gran parte della popolazione della Papua Nuova Guinea che è divisa in centinaia di gruppi etnici tribali. Il più numeroso è rappresentato dai papuani, i cui antenati giunsero in Nuova Guinea decine di migliaia di anni fa, molto probabilmente dalle isole del Pacifico meridionale.

La restante parte della popolazione è composta da austronesiani, i cui antenati giunsero nella regione meno di 4.000 anni fa. Vi sono, infine, consistenti minoranze di cinesi, europei, australiani, filippini, indiani e cingalesi. Proprio per questo motivo la Nuova Papua Guinea è il primo paese al mondo dove si parlano un’infinità di lingue e dialetti locali.