Il ghiacciaio della Marmolada potrebbe scomparire in 15 anni

Il ghiacciaio della Marmolada si scioglie a una velocità superiore alle previsioni e potrebbe sparire entro 15 anni, ma anche altri ghiacciai alpini mostrano una riduzione molto rapida negli ultimi anni, come sottolineato dalla Carovana dei Ghiacciai di Legambiente.

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Il ghiacciaio della Marmolada in estate (foto: Matteo Ceruti).

Il ghiacciaio della Marmolada potrebbe scomparire entro 15 anni: è la conclusione a cui sono arrivati i glaciologi dell'Università di Padova analizzando i dati sulla riduzione del ghiacciaio, situato nel gruppo montuoso più alto delle Dolomiti. La riduzione del ghiacciaio, iniziato molto tempo fa, ha accelerato negli ultimi tempi. Se fino a dieci anni fa perdeva 5 ettari di superficie l'anno, negli ultimi tre anni si è passati a 9 ettari l'anno. In 70 anni il ghiacciaio ha perduto l'80% del proprio volume ed il 70% della superficie. A preoccupare è l'accelerazione del fenomeno.

Secondo quanto osservato dal professor Mauro Varotto e riportato da Ansa, la causa di questa forte riduzione non sono soltanto le alte temperature degli ultimi anni. C'è stata infatti una riduzione del volume, un assottigliamento. Quando la massa di ghiaccio riduce troppo il suo spessore, lo scioglimento aumenta.

"Negli ultimi 70 anni - afferma all'ANSA Aldino Bondesan, coordinatore delle campagne glaciologiche per il Triveneto - il ghiacciaio ha perso oltre l'80% del volume, dai 95 milioni di metri cubi del 1954 ai 14 milioni attuali". "Le previsioni di una sua estinzione si avvicinano sempre di più. Potrebbe avere non più di 15 anni di vita".

I ghiacciai alpini in sofferenza

Quella del ghiacciaio della Marmolada è solo l'ultima notizia, ma ogni settimana si succedono gli avvisi sulla riduzione drastica e preoccupante di altri importanti ghiacciai alpini.

Pochi giorni fa sono stati presentati ad Alagna i risultati del monitoraggio di Legambiente, che sta realizzando un monitoraggio a tappe con la Carovana dei ghiacciai, sulle masse glaciali dell' Indren, Bors, Locce, Piode e Sesia-Vigne, sul Monte Rosa, uno dei gruppi montuosi con le vette più alte d'Italia. Anche qui è stata osservata una generale regressione dei fronti glaciali, un consistente aumento degli affioramenti del substrato roccioso. "Al posto del mare di ghiaccio ora c’è un deserto di sassi e rocce".

Per chi frequenta le Alpi, è evidente da anni il rapido arretramento delle lingue glaciali, che mette a nudo anno dopo anno affioramenti rocciosi fino a poco tempo fa coperti dal ghiaccio. Un panorama che va cambiando nel giro di pochi anni, a un ritmo rapidissimo. “Il panorama che si offre - dichiara all'agenzia Adnkronos Vanda Bonardo, responsabile Alpi Legambiente - in particolare nell’area dei ghiacciai Indren e Bors, è irriconoscibile rispetto ad alcune decine di anni fa".

La carovana dei ghiacciai

Proprio per sensibilizzare le persone sugli effetti che i cambiamenti climatici stanno avendo sull’ambiente glaciale alpino, l'associazione Legambiente ha lanciato quest'anno la prima edizione de “La Carovana dei Ghiacciai”. Un anno fa, lo avevamo riportato anche qui sul portale Meteored Italia, era stata lanciata l'iniziativa Requiem per i ghiacciai.

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Il ghiacciaio dei Forni, in Lombardia.

Quest'anno la Carovana, campagna realizzata con il supporto del Comitato Glaciologico Italiano (CGI), si sta svolgendo fra il 17 agosto ed il 4 settembre. Nelle varie tappe della Carovana, Legambiente ha denunciato la preoccupante riduzione del ghiacciaio della Fradusta e del ghiacciaio del Travignolo, in Trentino Alto Adige, dei ghiacciai lombardi della Sforzellina e dei Forni (il secondo più grande d'Italia in superficie, con un regresso frontale di 2 km negli ultimi 150 anni). Ed anche la superficie del Miage, sul versante italiano del Monte Bianco, fa segnare uno sprofondamento di 30 metri nel settore frontale rispetto agli anni '90.

Altre iniziative: Fridays for Future ai piedi del Monte Bianco

Il movimento Fridays For Future del Piemonte e Valle D'Aosta organizza per sabato 5 e domenica 6 settembre, a Courmayeur, un evento dedicato ai ghiacciai, ai piedi del Monte Bianco, dove ogni anno si ripete l'allarme per il pericolo di crollo del ghiaccio Planpincieux, nella Val Ferret. Gli attivisti del movimento per il clima impulsato dalla giovane Greta Thunberg vogliono "portare attenzione e consapevolezza sul tema e informare i turisti che si troveranno lì a godersi l'ultimo sole estivo" è l'annuncio che si può leggere sul loro profilo Facebook.

"Stiamo perdendo un immenso patrimonio naturale, e le risorse idriche che ci serviranno quando le fonti d'acqua scarseggeranno nel futuro. Questo ci riguarda, questa è la #CrisiClimatica", spiegano.