L'appello di 100 scienziati ai media italiani: "non è maltempo, è cambiamento climatico"

L'appello di 100 scienziati ai media italiani dopo un luglio di clima estremo: "non è semplicemente maltempo, è cambiamento climatico, e bisogna spiegare le cause di questi eventi meteo eccezionali e le soluzioni". Ecco il testo integrale.

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"Non chiamatelo semplicemente maltempo, è cambiamento climatico". L'appello di 100 scienziati ai media italiani.

"Giornalisti, parlate delle cause della crisi climatica, e delle sue soluzioni. Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore". Con queste parole si apre l’appello di 100 scienziati italiani ai media, reso pubblico nella giornata di ieri, proprio mentre l'Organizzazione Meteorologica Mondiale diffondeva i dati sul mese di luglio 2023, il più caldo da quando disponiamo di dati a causa del riscaldamento globale causato dalle attività umane.

"È nostra responsabilità - continua la lettera aperta degli scienziati - come cittadini italiani e membri della comunità scientifica, avvertire chiaramente di ogni minaccia alla salute pubblica. Ed è dovere dei giornalisti difendere il diritto all’informazione e diffondere notizie scientifiche verificate. Il mese di giugno 2023 è stato, a livello globale, il più caldo da quando si registrano le
temperature.

Non sappiamo ancora quanti morti provocheranno le ondate di calore di questa estate, ma sappiamo quanti ne ha provocati il caldo intenso di quella scorsa: più di 60 mila nella sola Europa, 18 mila nel nostro Paese, il più colpito", si legge.

L'appello ai media di 100 scienziati italiani: "non è maltempo, è cambiamento climatico"

"Ondate di calore, alluvioni, siccità prolungate e incendi sono solo alcuni dei segnali dell’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici nei nostri territori - si legge ancora nel comunicato, che arriva all'indomani di due settimane di clima estremo in Italia, segnate da caldo intenso e incendi al Sud e temporali devastanti al Nord.

"Tuttavia - continua il testo - i media italiani parlano ancora troppo spesso di 'maltempo' invece che di cambiamento climatico. Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni. È come se nella primavera del 2020 i telegiornali avessero parlato solo di ricoverati o morti per problemi respiratori senza parlare della loro causa, cioè del virus SARS-CoV-2, o della soluzione, i vaccini".

I media italiani parlano ancora troppo spesso di “maltempo” invece che di cambiamento climatico. Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni, come se in piena pandemia i telegiornali avessero parlato solo di ricoverati o morti per problemi respiratori senza parlare della loro causa, cioè del virus SARS-CoV-2, o della soluzione, i vaccini.

"Nel suo ultimo rapporto, il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (IPCC) è chiarissimo su quali siano le cause principali del cambiamento climatico: le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili".

"Ed è altrettanto chiaro su quali siano le soluzioni prioritarie: la rapida eliminazione dell’uso di carbone, petrolio e gas, e la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili. È questa la strategia giusta per fermare l'aumento delle temperature, ed è tecnologicamente ed economicamente attuabile già oggi. A questo devono aggiungersi politiche di adattamento per proteggere persone e territori da quegli effetti del cambiamento climatico divenuti ormai irreparabili".

Bisogna spiegare le cause degli eventi meteo estremi, e le soluzioni

"Non parlare delle cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta - conclude il comunicato - e non spiegare le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l’inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per le nostre famiglie e le nostre comunità, specialmente quelle più svantaggiate.

Per queste ragioni, invitiamo tutti i media italiani a spiegare chiaramente quali sono le cause della crisi climatica e le sue soluzioni, per dare a tutti e a tutte gli strumenti per comprendere profondamente i fenomeni in corso, sentirsi parte della soluzione e costruire una maggiore fiducia nel futuro.

Siamo ancora in tempo per scegliere il nostro futuro climatico. Siamo ancora in tempo per scegliere un futuro sostenibile che metta al primo posto la sicurezza, la salute e il benessere delle persone, come previsto dagli obiettivi europei di riduzione delle emissioni del 55% al 2030 e di neutralità climatica al 2050. Possiamo farlo anche grazie a una corretta comunicazione e alla cooperazione tra noi tutti.