Dal downburst ai tornado: i fenomeni meteo estremi che mettono a rischio gli alberi

La caduta alberi è un problema emergente con cui fare i conti. Le alberature di viali, parchi e giardini sono ormai datate e non sempre con specie adatte al nuovo clima. Nel contempo gli eventi estremi sono una minaccia. Quali sono le più frequenti cause meteo del crollo degli alberi?

Alberi caduti a Milano Marittima (RA) dopo il violento temporale con downburst del 24 agosto 2025. Si stima solo in questo evento circa 300 alberi caduti con decine di auto gravemente danneggiate. Foto Andrea Raggini - Emilia Romagna Meteo aps

Sempre più spesso in concomitanza a fenomeni meteo estremi assistiamo a caduta di alberi, con danni a infrastrutture, automobili e purtroppo anche feriti e talora vittime. La discussione è ampia, fra coloro che sostengono che il crollo è dovuto agli eventi meteo stessi e viceversa chi punta il dito sugli alberi come fattore di rischio.

Come sempre il problema è complesso, i fattori e cause che portano un albero a cadere sono tanti, magari indeboliti da eventi meteo precedenti o dal loro invecchiamento, o da entrambi.

Analizziamo qui le cause meteo che concorrono o causano il crollo di alberi, rimandando ad altro articolo gli aspetti agronomici e di arbicoltura.

Downburst

Uno dei fenomeni che più frequentemente abbatte alberi è il downburst. Come noto si tratta di un vento impetuoso di tipo lineare associato a temporali. In vari casi sono documentate raffiche di vento a oltre 100 km/h, anche di 150-160 km/h, fino a comportare anche affondamenti di imbarcazioni se colpiscono in mare.

I danni sono di tipo areale piuttosto localizzati; gli alberi prima di tutto vengono piegati, poi a seconda dei casi possono spezzarsi, sradicarsi o cadere insieme a intere zone di terreno. Si riconosce facilmente la sua firma, appunto da come è l’area colpita e come cadono gli alberi.

Fra i casi recenti, la diffusa caduta di alberi a Milano Marittima (RA) il 24 agosto 2025, a Marina di Massa e altre località pochi giorni dopo e con altri temporali.

I tornado

Milano Marittima è una località più volte colpita da caduta alberi proprio perché nata e cresciuta dentro una pineta. Nel 2019, il 10 luglio, a causare ampie cadute di alberi fu un tornado, nato come tromba marina sul mare e poi entrato nella terra ferma.

Più in genere i tornado sono una delle principali cause di caduta alberi, si riconoscono nei danni in quanto interessano una striscia lineare, con inizio e fine ben precise e abbastanza stretta. Gli alberi possono spessarsi ma spesso rimane un segnale di attorcigliamento del tronco o come se fossero risucchiate foglie e rami.,

Il föhn

Il föhn è un vento caldo impetuoso discendente che si sviluppa sul versante sottovento di una catena montuosa. Il vento può facilmente raggiungere gli 80-100 km/h, e anche i 150-200 km/h sotto a passi, gole e simili.

Le tempeste di föhn possono essere molto intense, durare a lungo e causare danni anche rilevanti in aree estese a coperture, tettoie, infrastrutture e alberi.

La caduta alberi in particolare può riguardare in questo caso vaste zone, nelle città, nelle campagne ed anche nei boschi e foreste lungo i pendii.

Forti venti sinottici estesi

In Italia sono meno frequenti rispetto ad altri fenomeni, ma quando colpiscono possono causare danni enormi su aree molto vaste. Si tratta di venti violenti legati al passaggio di profondi cicloni extratropicali tipici delle medie latitudini.

Un esempio drammatico è stata la tempesta Vaia (ottobre 2018): non una tromba d’aria né un uragano, ma un ciclone extratropicale di eccezionale intensità.

Le raffiche superarono i 200 km/h sulle Alpi orientali, valori paragonabili a un uragano di categoria 3. Gli effetti furono devastanti: circa 42 milioni di alberi abbattuti in oltre 42.000 ettari di foreste alpine, con gravi danni anche a parchi storici, come quello Asburgico di Levico.

Tempeste di bora o tramontana

La bora è un vento impetuoso che soffia con particolare intensità nel Nord-Est d’Italia, ma che può farsi sentire fino al Centro Italia sotto forma di tramontana. Si tratta di un vento discendente e molto forte. Solitamente le sue velocità del vento restano entro 60-80 km/h, ma non di rado superano i 100 km/h, svalicando come tramontana in Toscana nel marzo 2015 furono documentati 180 km/h.

La neve, bella e affascinante, può causare gravi danni alla vegetazione facendo crollare alberi anche nei boschi. Succede in particolare in presenza di neve pesante precoce o tardiva.

Va da se che in modo simile a foehn e venti sinottici anche questo vento può essere causa di caduta alberi, come successe appunto in quell’evento in Toscana.

Abbondanti nevicate con neve bagnata

La neve quando cade abbondante e umida risulta molto pesante, mettendo a rischio anch’essa gli alberi. In un clima complessivamente meno nevoso, aumentano proprio gli episodi di nevicate intense con neve bagnata e pesante.

Questo tipo di neve, soprattutto alle basse quote e quando cade precoce o tardiva, ha un peso specifico elevato che può provocare la rottura di alberi e linee elettriche. Negli ultimi anni diversi episodi hanno causato danni estesi e lunghi blackout.

Colpa del vento o degli alberi?

Come detto la questione è complessa e da approfondire, la mente umana fatica a ragionare su pluralità di cause e i media cercano sempre un colpevole unico. Certo ci sono aspetti fondamentali, in un clima che cambia servono tanti alberi ma con corretta manutenzione, che non significa potature radicali.

Tuttavia resta un fatto, è difficile trovare alberi adatti a resistere a venti da uragano, e senza raffiche di vento così impetuose come i casi sopra citati, gli alberi non sarebbero caduti