Il più distante e potente fast radio burst ha raggiunto la Terra, ci sono conseguenze per il nostro pianeta?

Un brevissimo e super energetico lampo di onde radio ha attraversato lo spazio cosmico per poi raggiungere la Terra ed essere rilevato da noi. Il segnale è da record: è il più distante e potente fast radio burst di sempre.

FRB
E' stato osservato il più luminoso e il più distante fast radio burst di sempre.

A giugno del 2022 il radiotelescopio ASKAP (Australian Square Kilometre Array Pathfinder), un interferometro radio sito nell’Australia occidentale, comprendente 36 antenne, ciascuna di 12 metri di diametro, ha rilevato un segnale radio particolarmente energetico a cui dopo poco più di un anno sappiamo dare un nome: FRB 20220610A.

Infatti pochi giorni fa è uscito un interessante articolo su Science, completamente incentrato su questa potentissima esplosione, che conferma alcune teorie su questo fenomeno ma che ne mette in dubbio delle altre.

Che cos'è un fast radio burst?

Innanzitutto definiamo questo fenomeno astronomico, si è trattato di un fast radio burst (FRB), ad oggi il più energetico e distante mai rilevato.

Un fast radio burst, tradotto in italiano “lampo radio veloce”, non è altro che un impulso radio transitorio, con una durata di pochi millisecondi, ad alta energia, la cui origine extragalattica rimane ancora incerta. L’ipotesi più accreditata è che le loro sorgenti siano delle magnetar, ovvero stelle di neutroni con un campo magnetico enorme il cui decadimento genera intense ed abbondanti emissioni elettromagnetiche.

Questo è un fenomeno scoperto abbastanza di recente, infatti il primo FRB è stato scoperto solo nel 2007 grazie all’analisi di alcuni dati di archivio relativi al luglio del 2001.

È quindi da meno di 20 anni che abbiamo a che fare con questo tipo di evento astrofisico misterioso, e molte domande sulla sua natura sono ancora senza risposta.

Per quanto riguarda il FRB 20220610A, una volta che ASKAP ha osservato il segnale radio, grazie all’ausilio del Very Large Telescope situato in Cile e del W. M. Keck Observatory alle Hawaii si è riusciti a risalire alla galassia di origine del fenomeno che sembrerebbe la più antica e lontana sorgente di FRB mai scoperta. Probabilmente questa galassia si trova all’interno di un piccolo gruppo di galassie in fusione.

Uno studio che conferma e smentisce teorie

Secondo lo studio infatti questo fenomeno avrebbe viaggiato nello spazio interstellare per 8 miliardi di anni prima di arrivare da noi, ovvero per percorrere il tragitto dalla sua galassia d’origine al nostro pianeta ha impiegato un tempo pari alla metà della vita dell’universo stesso.

Non solo, si tratta anche di uno dei più energetici mai osservati, infatti ha rilasciato in meno di un millisecondo energia pari a quella emessa dal nostro Sole in 30 anni.

È proprio questa energia altissima a sollevare ulteriori dubbi sulla sua origine, infatti valori così elevati non sarebbero compatibili con l’ipotetica origine da stelle di neutroni e andrebbe ricercato un nuovo modello in grado di spiegare adeguatamente fenomeni con una così alta luminosità.

È comunque importantissimo studiare questi avvenimenti, ed in particolare proprio quelli che avvengono a grande distanza, perché ci permette di affinare la misura della materia mancante dell’universo grazie alla cosiddetta “relazione di Macquart” che afferma che quanto più è lontano un fast radio burst e tanto più gas diffuso riesce a rivelare tra le galassie.

Infatti la dispersione radio avviene ad ogni esplosione mediante l’intervento del plasma, situato principalmente nel mezzo intergalattico, uno studio di questa dispersione ci permette di capire la natura del plasma che ha attraversato.

Non ci resta dunque che attendere ulteriori studi e modelli che siano in grado di spiegare questi fenomeni e la loro natura.