Il meteo in Italia dalla Vigilia di Natale a Capodanno, l'evoluzione giorno per giorno: maltempo imminente, ecco dove

Ci attende un periodo natalizio parecchio movimentato, con una depressione a carattere freddo, sul medio Tirreno, pronta ad apportare piogge diffuse, neve a bassa quote e venti forti. Ma per fine anno è atteso un importante cambiamento.

Il Natale è ormai sempre più vicino e dall’atmosfera arrivano chiari segnali di cambiamento, in vista di questo lungo periodo festivo che ci accompagnerà fino all’inizio del 2026. Come annunciato da giorni la circolazione atmosferica sta per cambiare radicalmente in Europa, con un rallentamento del flusso zonale che sta rallentando le onde di Rossby.

Quest’ultime rallentando, sensibilmente, la loro velocità di propagazione verso levante, tenderanno a “stirarsi”, fino a raggiungere una determinata soglia critica che le porterà alla rottura, seguendo un processo noto come rossby wave breaking.

Imminente cambio di circolazione sull’Europa

Proprio a cavallo della Vigilia e del giorno di Natale una di queste onde, inclinandosi in senso sud-ovest/nord-est, andrà a rompersi in maniera anticiclonica, cedendo la sua quantità di moto verso il polo, rafforzando la corrente a getto polare nel margine più settentrionale dell'onda.

L’effetto sul getto è tale che questa convergenza di momento agisce come una pompa che accelera il getto polare, spingendolo verso latitudini più elevate, ampliando l'onda stessa verso il Polo.

Tale didattica avrà un ruolo determinante nell'inversione delle correnti in media e bassa troposfera in Europa, dove si aprirà un periodo dove domineranno venti orientali pronti a portare un po' di freddo e neve sul continente.

Maltempo, ciclone.
Ecco la depressione di Natale che apporterà piogge e nevicate fino a bassa quota fra zone interne della Liguria, basso Piemonte ed Emilia, con forti venti di Bora e Grecale al Nord.

Al contempo, sull'area del Mediterraneo, questa situazione farà da contraltare a un flusso zonale ancora intenso sopra il Nord Africa, per via dell'effetto delta che avrà questo blocco sulla corrente a getto (diramandolo in due rami secondari, uno verso nord e l'altro verso sud che supporterà la zonalità sul Nord Africa). Ciò si tradurrà nello sviluppo di continue depressioni sul Mediterraneo centro-occidentale, e quindi maltempo, durante le feste.

Il ciclone di Natale causerà piogge e nevicate

Una di queste depressioni, mercoledì 24 dicembre, Vigilia di Natale, si andrà a sviluppare sul medio Tirreno (sulle ceneri di un’altra depressione stazionaria sul Golfo del Leone), apportando maltempo un po’ su tutta la Penisola, con piogge, rovesci e il ritorno della neve, fino a bassa quota, sulle regioni settentrionali.

Nel corso della giornata l’afflusso di aria più fredda dall’area danubiana, tramite intensi venti di Bora sull’alto Adriatico e di Grecale e Tramontana in Liguria, favorirà un ulteriore abbassamento della quota neve, soprattutto sull’Appennino Ligure ed Emiliano, con i fiocchi di neve che potranno spingersi fino a quote di bassa collina fra valli interne della Liguria, Cuneese, Alessandrino, e su aree del Parmense e Piacentino.

La neve imbiancherà pure il resto dell’Appennino Centro-Settentrionale, ma sopra i 1000-1200 metri di altezza. E a quote più alte pure sui rilievi del Lazio. Sulle aree tirreniche, così come al Sud, permarranno condizioni di tempo instabile, con un cielo irregolarmente nuvoloso che darà luogo a piogge e anche a locali rovesci.

Delle precipitazioni sparse, anche di carattere convettivo, sono previste fra Sardegna e Sicilia.

A Natale ancora fenomeni fra Nord-Ovest e Meridione

Nel giorno del Santo Natale questa circolazione depressionaria, caratterizzata da un nucleo di aria piuttosto fredda in quota, continuerà ad apportare piogge e nevicate, fino a quote collinari, fra basso Piemonte, zone interne della Liguria e ovest dell’Emilia, ma con graduale miglioramento dalla seconda parte del giorno.

Mentre sul resto del Nord e sul Nord-Est avremo maggiori schiarite, con un clima reso più freddo dai venti di Bora che spireranno intensi, specie lungo le coste dell’alto Adriatico.

Sulle regioni del Centro avremo un cielo pronto a spaziare dal poco nuvoloso al nuvoloso, con qualche pioggia sparsa ancora possibile sulle Marche e sulla Toscana, ma in via di miglioramento nel corso della giornata. Sull’Appennino Centrale qualche fiocco di neve si vedrà solo sopra i 900-1000 metri.

Sulle regioni del Sud, invece, ci aspetta un Natale all’insegna del tempo instabile e inaffidabile, con piogge, ma anche rovesci, sulle coste ioniche di Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia, e sulle coste orientali della Sardegna. Soffieranno sostenuti e più freddi venti di Grecale e Levante, oltre alla Bora sull’alto Adriatico e la Tramontana sul Mar Ligure.

Miglioramento per Santo Stefano

La giornata di venerdì 26 dicembre, Santo Stefano, vedrà un miglioramento generale al Nord e sulle regioni del Centro, grazie al riassorbimento della depressione sul Tirreno centrale, eccetto qualche locale pioggia sulle coste del medio-basso Adriatico e sulla costa ionica della Sicilia.

Venti forti.
L'approfondimento del minimo barico fra Mar di Corsica e Tirreno centrale attiverà forti venti di Bora e Grecale sui mari dell'Italia Settentrionale, fra il giorno della Vigilia e il Natale.

In Sardegna persisterà ancora l’instabilità, con piogge più diffuse, e probabilmente pure qualche temporale, a causa del movimento retrogrado del minimo in quota, verso la Spagna, che continuerà ad alimentare nei bassi strati tiepide e umide correnti di Scirocco.

La linea di tendenza per Capodanno

Secondo la linea di tendenza del modello ECMWF, punto di riferimento di Meteored, la fine del 2025 e l'inizio del 2026 potrebbero vedere un'evoluzione verso condizioni più invernali, con il blocco anticiclonico che andrà a ristrutturarsi sull’Atlantico Settentrionale (non sulla Scandinavia), aprendo le porte alle masse d’aria polari verso il Mediterraneo.

Dopo le festività natalizie, dal 27-28 dicembre, è prevista un'irruzione di aria fredda polare marittima, seguita da un possibile minimo secondario sul Mediterraneo tra il 30 dicembre e il 1° gennaio 2026, che potrebbe portare qualche nevicata a bassa quota, con temperature un po’ sotto la media. Ma nessuna ondata di gelo è alle porte.