Etna: eruzione "invisibile" per il maltempo, poi la sorpresa: ecco i video!

Nelle ultime ore sull'Etna, in Sicilia, si è verificata una eruzione che non è stata osservata a causa del maltempo. Il parossismo "segreto", nascosto dalle nubi, ha causato una pioggia di cenere e lapilli. Chiuso per ore l'aeroporto di Catania, che riapre alle 9 del 22 maggio.

La mattina di domenica 21 maggio, in Sicilia, si è verificata una eruzione dell'Etna che non è stato possibile osservare a causa del maltempo, per la fitta copertura nuvolosa. Il parossismo "segreto", nascosto dalle nubi, ha causato però una pioggia di cenere e lapilli che ha causato problemi nelle località intorno al vulcano. Secondo dichiarazioni dell'INGV è stato un parossismo importante, con una importante fontana di lava e colonna eruttiva di diversi chilometri. Qui sotto, il tweet de "Il Mondo dei Terremoti" mostra l'esplosione vista dal satellite.

Il parossismo è stato reso invisibile dal forte maltempo che ha colpito ieri la Sicilia, specie la parte nord-orientale dell'Isola, che infatti ieri si trovava in allerta meteorologica rossa per piogge intense. Come ha scritto il vulcanologo Boris Behncke, è stato un "parossismo segreto".

Sebbene sia stato impossibile osservare l'esplosione da lontano, la ricaduta al suolo di cenere e lapilli è stata ben evidente, specie nelle località poste sul versante occidentale del vulcano.

A seguito dell'eruzione, è stato chiuso per ore l'aeroporto di Catania, che riapre alle 9 del 22 maggio. L'aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania "tornerà operativo a partire dalle 9", rende noto la Sac, società di gestione dello scalo, e "le operazioni di volo saranno ripristinate con iniziali limitazioni".

La Sac sottolinea che "potranno pertanto verificarsi ritardi sugli orari schedulati" e invita i passeggeri a "informarsi sullo stato del proprio volo con le compagnie aeree".

Alle 18:51di ieri sera, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunicava in una nota che persisteva in serata la copertura nuvolosa nella zona sommitale del vulcano, quindi non era possibile effettuare osservazioni vulcanologiche tramite la rete di videosorveglianza, anche se si rilevava ricaduta di cenere sul versante Sud Occidentale, dal paese di Adrano a Catania.

Si è ritenuto però concluso il fenomeno eruttivo. Più tardi però, in tarda serata, a seguito del passaggio della perturbazione, la sorpresa, con le prime immagini del vulcano dopo l'esplosione.

Dalle immagini si può vedere una colata di lava alimentata dall'evento parossistico del 21 maggio.