29 febbraio, quando la prossima volta?

Nel 2022 non avremo un 29 febbraio, e neanche nel 2023. Quando la prossima volta? Ecco una rinfrescata sugli anni bisestili e su questa strana data che si ripete solo una volta ogni quattro anni.

29 febbraio
Il 29 febbraio è una data molto particolare: "esiste" soltanto una volta ogni quattro anni.

Nel 2022 non ci sarà il 29 di febbraio. L'ultima volta che lo abbiamo vissuto è stato nel 2020, e quella precedente nel 2016. Per avere di nuovo un febbraio con ventinove giorni bisognerà aspettare il prossimo anno bisestile, cioè quell'anno che ha 366 giorni invece degli abituali 365, ed il prossimo sarà il 2024.

Gli anni bisestili e il mese di febbraio con 29 giorni

Innanzitutto rispondiamo a questa domanda: perché esistono anni bisestili (con 366 giorni invece di 365)? Il motivo è che un anno, cioè il tempo necessario alla Terra a compiere un moto completo di rivoluzione intorno al Sole, è un po’ più lungo di 365 giorni.

Il tempo che passa fra due passaggi consecutivi del Sole sullo stesso punto di riferimento astronomico dalla Terra, è leggermente maggiore di 365 giorni, circa 6 ore in più. Ogni anno quindi, si accumula un errore di 6 ore, e dopo quattro anni si accumulano 24 ore di differenza fra l’anno reale, quello cioè dettato dalla posizione del Sole rispetto alla Terra, e il nostro calendario civile. E 24 ore, come sappiamo, sono un giorno intero.

A questo scopo è stato inserito l’anno bisestile, che aggiungendo 24 ore all’anno “normale” di 365 giorni, permette di recuperare questa differenza. Se non recuperassimo questo errore, nel giro di qualche decennio avremmo un calendario completamente sfasato rispetto alle stagioni. L’aggiunta di un giorno avviene a febbraio, inserendo la data speciale del 29 febbraio. Una data speciale, sì, perché esiste soltanto una volta ogni quattro anni!

Il 29 febbraio, una data che esiste soltanto ogni quattro anni (con qualche eccezione)

Il 29 febbraio è una data che affascina, e che può lasciare a molti il dubbio su quando festeggiare compleanni, anniversari, ricorrenze. In molti lo fanno il giorno prima ed altri il giorno dopo. Questo dovrebbe farci riflettere su come il calendario è una nostra convenzione per “inquadrare” il tempo, qualcosa di più mobile e complesso di quanto si possa pensare.

Si ripete ogni quattro anni, negli anni bisestili, con una particolarità: gli anni bisestili sono infatti quelli divisibili per quattro (come il 2016 o il 2020), ma non quelli divisibili per cento (ad esempio il 1900). Anche qui c'è un eccezione: sono bisestili quelli divisibili per 400 (quindi il 2000 è stato bisestile e lo sarà anche il 2400). Il 2100, essendo divisibile per quattro ed anche per cento (ma non per 400), non sarà bisestile e non avrà un 29 febbraio.

Altre curiosità sul calendario: febbraio un tempo era l'ultimo mese dell'anno

Il calendario così come lo conosciamo oggi ha una storia relativamente recente: in Italia ed altre parti del pianeta si usa il calendario gregoriano, che risale al 1582. In quell'anno venne introdotta una riforma (che prende il nome dal papa Gregorio XIII), che cambiava il precedente calendario giuliano, risalente ai tempi di Giulio Cesare. Ancora prima, fino al 46 a.C., nell'antica Roma si usava invece il calendario romano, che divideva l’anno in dodici mesi, come oggi, ma con una disposizione dei giorni leggermente diversa.

L’anno iniziava il primo marzo, ed è per questo che il mese di luglio era chiamato Quintilis (quinto mese) ed agosto Sextilis (sesto mese). I mesi da settembre a dicembre portano ancora oggi l’impronta di quell'antico calendario, perché indicano il settimo, l’ottavo, il nono ed il decimo mese. Febbraio era quindi l’ultimo mese dell’anno.

La riforma giuliana del calendario cambiò tutto. A partire dalla riforma giuliana del calendario, introdotta da Giulio Cesare nel 46 a.C., febbraio diventò infatti il secondo mese dell’anno, con 28 giorni, che diventavano 29 negli anni bisestili. Una nuova importante modifica del calendario è avvenuta nel 1582, con la riforma gregoriana. Oggi il calendario che usiamo è il calendario gregoriano, che ha mantenuto molte caratteristiche di quello giuliano.