C'è stato un tempo in cui marzo era il primo mese dell’anno

Marzo è il terzo mese dell'anno nel calendario gregoriano, ma non è sempre stato così: c'è stato un tempo in cui era il primo, e l'1 marzo erano le "calendimarzo". Ecco un po' di curiosità, e come è cambiato il calendario nel corso della storia.

tempio marte ultore
I resti del tempio di Marte Ultore a Roma, nel Foro di Augusto. Marzo si chiama così perché dedicato al dio Marte.

Marzo è il terzo mese dell'anno nel calendario gregoriano, ha trentuno giorni e segna l’inizio della primavera. Il primo giorno del mese segna infatti l'inizio della primavera meteorologica, mentre in questo 2023 la primavera astronomica inizierà il 20, giorno dell’equinozio.

C’è una curiosità su questo mese che arriva dal passato, ricordandoci che il modo con cui abbiamo deciso di dividere il tempo, usando i calendari, è solo una convenzione, che è cambiata più volte nel corso della storia. Questa curiosità è che per molto tempo il mese di marzo è stato il primo mese dell’anno.

Nell’antica Roma il mese di marzo segnava l’inizio dell’anno

Fino al 46 a.C., quando nell'antica Roma era ancora vigente il calendario romano, l’anno iniziava il primo marzo. Nell'antica Roma il calendario era un po' diverso da quello che usiamo oggi. Era basato principalmente sui cicli lunari, aveva solo dieci mesi, iniziava a marzo e terminava a dicembre.

Fino al 46 a.C., quando nell'antica Roma era ancora vigente il calendario romano, l’anno iniziava il primo marzo.

In totale durava 304 giorni, e non c'erano gennaio e febbraio. I segni di quell’antico calendario si vedono ancora oggi: i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre, erano rispettivamente il settimo, l'ottavo, il nono ed il decimo mese dell'anno. Luglio e agosto si chiamavano “quintilis” (quinto mese) e “sextilis” (sesto mese), e vennero poi dedicati a Giulio Cesare e Augusto a seguito delle grandi riforme successive.

Le calende di marzo

Nell'antica Roma, le Calende erano il primo giorno di ciascun mese nel calendario romano (da cui il nome del calendario). Le calende non esistevano nel calendario greco, e per questo i Romani, per riferirsi a una promessa rinviata all'infinito, dicevano che era stata "rimandata alle calende greche".

Il primo di marzo, primo giorno del calendario romano, erano le Calende di marzo, conosciute come "calendimarzo".

Il calendario romano di Numa Pompilio

Secondo quanto riportava Tito Livio nel suo "Storia di Roma dalla fondazione", fu il secondo re di Roma, Numa Pompilio, (che regnò nel periodo 754 a.C. - 673 a.C.) ad introdurre l'attuale calendario di dodici mesi.

Con la sua riforma vennero inseriti i mesi di gennaio (mese dedicato a Giano, il dio degli inizi), e febbraio. Questi due mesi vennero posti alla fine dell'anno, che continuava però ad essere aperto dal mese primaverile di marzo.

Marzo, il primo mese dell'anno fino alla riforma giuliana del calendario

La riforma di quel calendario arrivò nel 46 a.C., promulgata da Giulio Cesare. Da quel momento il calendario si chiamerà Giuliano, in omaggio al suo fondatore, e verrà utilizzato fino al 1582, anno della riforma gregoriana che ha dato vita al calendario che usiamo ancora oggi.

Con la riforma giuliana, che introdusse un calendario molto simile a quello in uso oggi, l’anno iniziava a gennaio, seguito da febbraio, e marzo passò ad essere il terzo mese dell’anno, proprio come oggi. La riforma introdusse anche gli anni bisestili.

Con la riforma giuliana, che introdusse un calendario molto simile a quello in uso oggi, l’anno inizia a gennaio, seguito da febbraio, e marzo è passato ad essere il terzo mese dell’anno, proprio come oggi.

Il calendario giuliano è stato usato fino al 1582, quando l’inserimento del calendario Gregoriano (che prende il nome dal papa Gregorio XIII, che lo introdusse con la bolla papale Inter gravissimas), rimediò ad alcuni errori che si erano accumulati nel corso dei secoli.

Perché si chiama "marzo"?

Il nome "Marzo" viene dal latino Martius, a sua volta derivato da Mars, il dio Marte, a cui questo mese era dedicato. Marte era il dio della guerra e dei raccolti primaverili, una divinità molto antica, già sacra ai popoli italici per i quali era il dio del tuono, della pioggia, del fulmine, e consacrata anche dai greci (il dio Ares) e dai romani, per i quali Marte era addirittura il padre del fondatore di Roma, Romolo. Anche in altri popoli esistevano divinità molto simili, come ad esempio Thor per i popoli del nord Europa.

Inizia la primavera meteorologica, quando l’equinozio?

Marzo è il mese in cui torna la primavera. Già il primo marzo inizia la stagione primaverile meteorologica, caratterizzata da un clima di transizione tra l’inverno e l’estate. A marzo sono ancora possibili episodi di freddo, anche intenso, in Italia.

Le temperature medie però sono in aumento in questo mese, e si assiste al risveglio di molte specie vegetali nelle aree più miti. Del resto, già a febbraio si era assistito al risveglio di alcune specie, con le fioriture di mandorli, mimose, noccioli.

L’equinozio segnerà invece l’inizio della stagione primaverile astronomica, e quest’anno questo importante momento astronomico cadrà lunedì 20. Da segnalare a marzo anche il cambio d’ora, con il passaggio dall’ora solare a quella legale in Italia e molti paesi d’Europa, una misura che serve a sfruttare meglio le ore di luce, evitando di “sprecare” le ore di luce della prima mattina.