I 10 paesi più pacifici del mondo nel 2025: dall'Islanda alla Finlandia

Mentre il pianeta affronta il maggior numero di conflitti dalla Seconda guerra mondiale, una manciata di nazioni continua a rappresentare un rifugio di stabilità e sicurezza.

Islanda
Attualmente sono attivi 59 conflitti tra stati, con oltre 152.000 morti nel 2024, cifre che ricordano i peggiori momenti del XX secolo.

Il 2025 non ha portato buone notizie per la pace globale. Secondo il Global Peace Index (GPI), elaborato dall’Institute for Economics & Peace (IEP), il mondo ha raggiunto il livello più basso di pace da quando esistono registri.

Il rapporto parla di una “Grande Frammentazione”: l’irruzione di nuove potenze regionali, l’aumento delle tensioni di frontiera e l’uso di tecnologie belliche economiche ed efficaci, come i droni, hanno fatto sì che i conflitti si moltiplicassero e si prolungassero.

Tuttavia, in mezzo a questo panorama, esistono Paesi che sembrano aver trovato la formula della calma. Società coese, istituzioni affidabili e politiche di neutralità permettono a queste nazioni di restare in cima alla classifica della pace.

Islanda, dove la comunità è il vero scudo

Questo Paese occupa il primo posto dal 2008, e quest’anno ha ampliato ulteriormente il suo vantaggio sul resto. Il segreto? Una miscela di sicurezza quotidiana e forte tessuto sociale.

“Anche in inverno, con tempeste che possono essere dure, la gente si fida della propria comunità”.

Inga Rós Antoníusdóttir, direttrice di Intrepid Travel North Europe, in un’intervista alla BBC.

A Reykjavík è comune vedere auto senza chiusura delle porte, bambini che dormono fuori dalle caffetterie o vicini che si aiutano a vicenda. Inoltre, il Paese si distingue per le sue politiche di uguaglianza di genere e per una polizia che non porta armi da fuoco, simbolo di fiducia reciproca.

Irlanda e Nuova Zelanda: diplomazia e natura come balsamo

L’Irlanda, che ha vissuto decenni di violenza interna, oggi incarna il valore della diplomazia e della neutralità. Non è membro della NATO e prioritizza la risoluzione pacifica dei conflitti.

Questa politica si riflette nella vita quotidiana. Secondo il rapporto, la percezione di insicurezza è minima e l’ospitalità degli irlandesi fa parte della loro identità.

“La gente si prende cura gli uni degli altri; se chiedi aiuto a uno sconosciuto, non esiterà a darti una mano”.
Jack Fitzsimons, residente a Kildare e direttore delle esperienze al Kilkea Castle, per la BBC.

Nel Pacifico, la Nuova Zelanda è salita al terzo posto grazie alla sua stabilità interna. Lì la sensazione di pace si respira nella vita quotidiana.

Bambini che camminano da soli a scuola, porte lasciate aperte e un contatto costante con la natura. Le severe leggi sul controllo delle armi rafforzano questo clima di sicurezza.

Austria, Svizzera e Singapore: neutralità e fiducia nelle istituzioni

Austria e Svizzera restano salde nella top 5 grazie alla loro storica neutralità e a società con forti sistemi di welfare.

“Qui la sicurezza non è solo una questione di statistiche, è come si vive la quotidianità”.

Armin Pfurtscheller, proprietario dello SPA-Hotel Jagdhof nella valle dello Stubai, in un’intervista alla BBC.

Per parte sua, Singapore è l’unico Paese asiatico nella top 10. Nonostante un’elevata spesa militare, la popolazione percepisce alti livelli di sicurezza nelle strade.

“Il sistema offre un comfort e una fiducia reciproca al 100 %, creando un ambiente tranquillo, accogliente e sereno”.

Xinrun Han, residente a Singapore per la BBC.

Come segnala il rapporto dell’IEP, è proprio la fiducia nel sistema ciò che sostiene la calma nel vibrante cuore del sud-est asiatico.

Il contrasto inevitabile

La lista dei dieci Paesi più pacifici è completata da Portogallo, Danimarca, Slovenia e Finlandia.

Insieme, rappresentano solo una frazione del pianeta, ma sono la prova che è possibile sostenere politiche orientate alla coesione sociale e alla sicurezza dei cittadini in un mondo sempre più turbolento.

Il Global Peace Index 2025 lascia un’immagine duale: mentre la violenza si espande e i costi economici della guerra raggiungono quasi 20 trilioni di dollari, esistono ancora territori in cui la pace si traduce in qualità della vita, istruzione, stabilità e fiducia nelle istituzioni.

Inoltre, il rapporto segnala un dato incoraggiante: sebbene 87 Paesi abbiano peggiorato il loro livello di pace nel 2024, altri 74 sono migliorati, confermando che il deterioramento non è inevitabile e che c’è ancora margine per invertire le tendenze.

Questo report ci mostra che esistono ancora luoghi in cui la pace si vive ogni giorno. Sono oasi che ricordano che la sicurezza non dipende sempre da più armi, ma da qualcosa di più profondo: la fiducia tra le persone e la forza delle loro comunità.

Riferimenti della notizia

IEP. (2025). Global Peace Index 2025. Conflict deaths at highest level this century causing world's peacefulness to decline. Pubblicato sul sito web dell’istituzione.

IEP. (2025). ‘The Great Fragmentation’ Driving Conflict: World Peace Plummets. Comunicato stampa pubblicato sul sito web dell’istituzione.

Lindsey Galloway. (2025). Five of the world's safest countries for 2025. Articolo della BBC.