Come pianificare i viaggi nell’era della crisi climatica: quando il “momento perfetto” non esiste più
Caldo intenso precoce, uragani fuori stagione, monsoni irregolari, scarsa affidabilità della neve sono solo alcune delle sorprese meteoclimatiche per il turista. Come viaggiare ai tempi dei cambiamenti climatici?

Estate al mare con l’alternativa della montagna per i più sportivi, Natale e inverno per le settimane bianche, ponti di primavera per le città d’arte e capitali. Per chi può permetterselo sia per costi sia per impegni di lavoro e scuola, il tardo inverno per la fuga dal freddo ai tropici. Questo era grosso modo il calendario classico dei viaggi e soggiorni, o come si usava dire un tempo per la villeggiatura.
Le nuove abitudini da un lato e i cambiamenti climatici dall’altro stanno mettendo in discussione tutto questo. Ecco come cambiano i periodi migliori per le principali mete turistiche, iniziando da cosa è cambiato già in questi anni.
Non ci sono più le mezze stagioni: un problema globale
Si usa dire appunto “non ci sono più le mezze stagioni”. Più correttamente in realtà le mezze stagioni ci sono ancora, ma sono molto più variabili con alternanza di caldo o freddo precoci o tardivi a seconda che siamo in autunno o inverno o emisfero nord o sud. Altrettanto uragani e tifoni tropicali arrivano prima della stagione o quando già la stagione delle piogge dovrebbe essere terminata.
A livello globale sono tanti gli esempi di clima impazzito o meglio fuori controllo. Lo scorso aprile e maggio in Nepal, nella stagione in teoria ideale per il trekking e indicata dalle guide turistiche come momento migliore per visitare il Paese, sono arrivati i monsoni in netto anticipo. Piogge torrenziali hanno colpito turisti e escursionisti, spesso non attrezzati o preparati a una simile situazione.
L’ Australia marzo, mese di inizio autunno, ha visto ondate di caldo intenso tardive e in Giappone i turisti primaverili hanno trovato i ciliegi già in foglia, la fioritura, molto anticipata, era già terminata.
Queste bizzarrie si ripercuotono anche sui prezzi e sul calendario di aperture delle strutture, sconvolgendo e spostando per esempio l’alta stagione.
Le città d’arte e le capitali europee
Gli effetti del caldo d’estate e dello smog in inverno colpiscono in pieno città come Roma, Atene, Madrid e Parigi. Firenze nell’estate è invivibile, in questo 2025 si contano già una decina di giornate a 40 gradi. Milano in inverno con gli anticicloni si trova spesso in condizioni di alto inquinamento; caldo intenso anche già da maggio o a settembre ed anche ottobre colpiscono le città della Spagna, del sud Italia e Atene.

I turisti devono fare poi i con temporali intensi, alluvioni lampo in montagna, alluvioni urbane in città e rischio fulmini dai monti alle spiagge.
Paradossalmente la bassa stagione, che spesso è anche quella col tempo statisticamente meno favorevole, a volte può riservare opposte piacevoli sorprese. Pausa nelle piogge o assenza di uragani, freddo meno intenso e altro possono sorprendere piacevolmente il viaggiatore. Senza però abbassare la quardia, leggere e interpretare un allerta meteo all’estero non sempre è facile, gli eventi estremi sono così un problema anche per il turismo.
Impatti sulle destinazioni invernali
La neve è sempre meno affidabile nelle Alpi e in molte località sciistiche europee e del nord America. Ormai il Bianco Natale è sempre più una rarità, la siccità invernale con lunghi anticicloni rende il paesaggio brullo anche in presenza di neve artificiale.
Negli ultimi due anni per opposto il periodo più freddo e perturbato nevoso si è spostato verso Pasqua, ma la forza del sole e gli sbalzi termici rendono poi più alto il rischio valanghe.
Nel programmare la settimana bianca occorre mettere in conto sorprese come trovarsi senza neve naturale in gennaio o febbraio o per opposto avere nevicate così intense da costringere alla chiusura di impianti o di alcune piste e percorsi.
Come pianificare i viaggi nel clima che cambia
Anzitutto occorre flessibilità, sia da parte del turista che delle strutture e agenzie viaggi. Le previsioni secondo alcuni fanno scappare i turisti, ma in realtà possono anche portarne. Se si intravede una finestra meteo favorevole e si ha la possibilità di decidere all’ultimo, si può approfittare di belle giornate in autunno per fughe al mare o di tepori precoci in primavera per la visità per esempio delle città.
Occorre comunque prepararsi a condizioni meteo estreme sia come abbigliamento che come protezioni pioggia, valutando in anticipo attività da fare quando il tempo non è favorevole.
Fra tutti, uno strumento è particolare utile per pianificare i viaggi: le previsioni meteo. Nel nostro sito e nei portali Meteored di altri paesi oltre alle previsioni per ogni località del globo trovate articoli previsionali e notizie utili a capire dove colpiscono gli eventi estremi ma anche a sfruttare le finestre migliori per un piacevole viaggio o vacanza.