Alpi, il terribile luglio della Valtellina colpita da frane e alluvioni: ecco cosa accadde 38 anni fa
Fra il 18 ed il 28 luglio del 1987 la Valtellina, importante valle ed area delle Alpi, venne colpita da frane e inondazioni che provocarono 53 morti, migliaia di sfollati e la distruzione di interi centri abitati, strade e ponti. Ripercorriamo cosa accadde 38 anni fa.

Sono passati 38 anni dal disastro della Valtellina, una delle alluvioni più disastrose degli ultimi decenni in Italia, che causò vittime e innumerevoli danni in quest'area delle Alpi lombarde.
Il disastro iniziò il 18 luglio del 1987. Tre giorni prima, la formazione di una depressione atlantica nel sud dell’Islanda aveva creato le condizioni per i primi forti temporali sulle Alpi. Nei giorni successivi la depressione scese verso il centro Europa, e dal 17 luglio forti temporali iniziarono a martellare la provincia di Sondrio, in Lombardia.
Il 18 luglio vennero registrate precipitazioni record, con centinaia di millimetri di pioggia caduti al suolo. L’aumento delle temperature, inoltre, spostò la linea di neve oltre i 4000 metri di quota, circa mille metri al di sopra del limite delle nevi medio stagionale del periodo. Ciò provocò un rapido scioglimento dei nevai ancora presenti in alta quota e un aumento ulteriore delle portate dei torrenti.
18 luglio 1987, le prime frane
Il disastro iniziò nel tardo pomeriggio del 18 luglio, quando vi furono le prime frane e i primi smottamenti. Presso il piccolo centro di Tartano, nella bassa Valtellina, l'albergo La Quiete, costruito ai piedi di un versante, venne spazzato via da una grande colata di fango e detriti. Il mud-flow, un flusso di fango e acqua ad alta velocità, distrusse l'albergo e trascinò le macerie più a valle contro l’albergo “Gran Baita”. Nel disastro morirono 19 persone.

Più a valle, nella Valtellina ma anche nell’alto bacino del Lago di Como, nell’alta Val Brembana, in Val Camonica, e nella valle dell’Adda, gran parte delle infrastrutture venne rasa al suolo. La distruzione in molti punti della statale SS 38 e della ferrovia rese molto difficili i soccorsi, che avvennero soprattutto in elicottero.
La grande frana del 28 luglio 1987 in Val Pola
La mattina del 28 luglio, in una Valtellina già in ginocchio per le alluvioni, si verificò la nuova catastrofe: una frana gigantesca, con un volume di oltre 30 milioni di metri cubi, si abbatté sulla Val Pola staccandosi dal monte Zandila. Il disastro avvenne a pochi chilometri da Bormio. Il paese di Sant’Antonio Morignone e le contrade di Morignone e Piazza vennero completamente distrutte. Questi centri abitati erano stati evacuati e non subirono vittime.
La frazione di Aquilone però, che non era stata evacuata perché ritenuta al sicuro, venne devastata dallo spostamento d’aria fortissimo: morirono 22 persone. Ci furono altre 7 vittime, operai che lavoravano al ripristino della statale, ingombra di detriti per gli smottamenti dei giorni precedenti.
Il disastro della Valtellina è stata una delle peggiori catastrofi degli ultimi decenni, e ci deve ricordare l’importanza della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico, ancora molto alto in Italia.