Incendi enormi in Siberia, un milione e mezzo di ettari in fumo
Incendi di enormi dimensioni stanno investendo da giorni la Siberia, una delle aree più fredde del pianeta. Secondo le autorità locali quella del 2021 è finora l'estate più secca e calda da 150 anni, da quando cioè abbiamo dati.
Emergenza incendi in Siberia, nel nord-est della Russia: le fiamme hanno distrutto circa un milione e mezzo di ettari di bosco. Gli incendi, alimentati da un'ondata di caldo secco che secondo le autorità locali non era mai stata registrata in 150 anni, sta mettendo a dura prova tutta la regione, situata in buona parte nel territorio del Circolo polare artico. Mosca ha inviato squadre di soccorso con diversi mezzi aerei. Negli ultimi giorni le fiamme, alimentate dal caldo secco, si sono avvicinate ai centri abitati di Namtsy e Yert, nella Jacuzia.
Aerial view of one of the areas of Yakutia, Russia's coldest and largest territory, which by now has lost at least a million hectares of forests to wildfires. No estimate yet of how damaging the situation has been/is to wildlife #wildfires2021Russia pic.twitter.com/SJqxcZ76MI
— The Siberian Times (@siberian_times) July 19, 2021
Gli incendi arrivano dopo settimane di caldo secco record. Quella del 2021 è la seconda estate consecutiva in cui il caldo torrido e gli incendi devastano la Siberia, regione della Russia nord-orientale fra le più fredde del mondo, alle prese negli ultimi anni con ondate di caldo senza precedenti. Vasti incendi si erano verificati anche lo scorso anno. "Stiamo vivendo l'estate più secca degli ultimi 150 anni nella Yakutia - ha detto il governatore della regione, Aysen Nikolayev - ed il mese di giugno è stato il più caldo mai registrato".
#Nature Gli incendi in #Siberia hanno devastato già oltre 1 milione di ettari di bosco.
— Meteored Italia (@meteoredit) July 19, 2021
In alcune delle più fredde zone abitate del pianeta i livelli di inquinamento dell'aria hanno superato di molto i parametri suggeriti dall'OMS. pic.twitter.com/ZUTNewIwlN
Secondo l’agenzia russa responsabile della lotta contro gli incendi boschivi, riporta EuroNews, la situazione è peggiore in Yakutia, dove 144 incendi stanno bruciando oltre 578.000 ettari. Gli incendi sono così estesi che le colonne di fumo sono ben visibili dal satellite, estendendosi per oltre cento chilometri trasportati dai venti. Qui sotto, le immagini del satellite europeo Sentinel 2, del servizio Copernicus.
#Wildfires continue to rage in #Siberia
World Meteorological Organization (@WMO) July 19, 2021
Fire and smoke plumes NW of Yakutsk in the #SakhaRepublic, #Siberia, on 18 July, as seen by this #Copernicus EU Sentinel-2 satellite
The image is about 190 km wide
Via @Pierre_Markuse #ClimateAction pic.twitter.com/ssPzOXRtUi
L'aeroporto di Jakutsk, la capitale della Sacha-Jacuzia, è stato chiuso proprio per il fumo degli incendi, che ha invaso la città riducendo fortemente la visibilità. Anche altre aree della Siberia bruciano, e l'estensione degli incendi sfiora ormai complessivamente 1,5 milioni di ettari di territorio.
All flights in and out of the #Russian city of #Yukiutia in #Siberia have been suspended as 187 fires rage in the region. pic.twitter.com/cDxDpD7HTn
— Kwitter (@Kwitter12085169) July 19, 2021
Nello scorso mese di giugno nella capitale russa, Mosca, le temperature hanno raggiunto i 35°C. Ma anche nella città di Jakutsk, considerata una delle più fredde del mondo, le massime sono state elevatissime, sopra i 34°C. Da non dimenticare anche la temperatura massima raggiunta l'estate scorsa a Verjoyansk, piccola località che in inverno raggiunge i -60°C, fra le più fredde al mondo: arrivò a registrare 37,4 gradi centigradi.
Nelle ultime settimane il caldo record ha interessato anche il Canada, con massime "mai viste" in alcune aree del Nord-America, che hanno alimentato anche lì vasti incendi. Grandi incendi anche in Oregon. Ultimamente, inoltre, si parla sempre più spesso in Siberia dell'emergenza legata allo scioglimento del permafrost.