Inverno toccata e fuga, torna l'allarme siccità: poca neve e caldo

La siccità preoccupa, dalle Alpi ai Pirenei: troppo poca la neve in montagna, fiumi in secca. E ora risalgono le temperature, cancellando anche gli effetti della perturbazione di san Valentino.

neve alpi
Sulle Alpi in questi ultimi mesi di inverno è caduta meno neve della media. Inverno molto asciutto al nord Italia ma anche in altre aree dell'Europa, come Spagna e Portogallo.

Finalmente sono tornate le nevicate su Alpi e Appennino, con la perturbazione di San Valentino, ma dopo mesi di siccità particolarmente grave al nord le precipitazioni non bastano e con il ritorno di temperature ben sopra la media e un nuovo anticiclone la neve al suolo non resterà a lungo.

Primavera anticipata e anticiclone: la neve dura poco

Le temperature sono già in aumento in Italia e toccheranno anomalie positive molto marcate nel fine settimana, con valori molto al di sopra della media del periodo, "cancellando" in molte aree le nevicate delle ultime ore.

La siccità nel nord Italia preoccupa: evento più grave da decenni

La perturbazione degli ultimi giorni non sembra al momento aver invertito una tendenza preoccupante. Questo inverno - informa il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA) - è stato caratterizzato, al momento, da scarse precipitazioni in tutto il nord Italia, con inevitabili conseguenze connesse ad una mancanza di “stoccaggio” della risorsa idrica: acque superficiali, falde acquifere, ma anche nevai e ghiacciai risentono di questo periodo di prolungata siccità.

Sulle Alpi lombarde, i mesi di dicembre 2021 e gennaio 2022 sono stati caratterizzati da scarse precipitazioni e temperature al di sopra della media del periodo di riferimento 2006-2020. Questa situazione ha avuto un impatto significativo sui quantitativi di risorsa idrica stoccati sotto forma di neve, con un -68% rispetto alla media del periodo di riferimento, informa il SNPA.

Neve e fiumi: dalle Alpi ai Pirenei l'inverno 2022 è allarmante

I primi dieci giorni del febbraio 2022 si sono conclusi senza alcun apporto pluviometrico su tutto il territorio regionale del Veneto, ed il cumulo di neve fresca da ottobre a fine gennaio presenta (rispetto alla media 2009-2022) un deficit del 28% nelle Dolomiti (pari a circa -85 cm di neve fresca) e del 45% nelle Prealpi (-75 cm). Anche nei fondovalle delle Dolomiti vi è un deficit di circa 40-50 cm di neve fresca, riporta ancora il SPNA. Profondo rosso per il bilancio idrico dei fiumi veneti con l'Adige, che continua a segnare il record negativo in anni recenti, così come Piave, Livenza e Brenta.

Un'altra regione dove la situazione preoccupa è il Piemonte: Arpa Piemonte stima, sull’intero bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino un contributo di neve inferiore di circa il 60% rispetto la norma. Lo spessore della neve al suolo misurato presso le stazioni manuali e automatiche gestite da Arpa Piemonte, risulta sotto le medie del periodo con un deficit superiore al 50% soprattutto su Alpi Graie, Pennine e Lepontine. Si parla da settimane della preoccupante magra del fiume Po.

Grido di allarme per la poca neve in Val d'Aosta

L'Agenzia regionale per la Protezione dell'Ambiente della Val d'Aosta ha lanciato l'allarme nei giorni scorsi: mai così poca neve da vent'anni sulle Alpi valdostane. L’impatto si è già fatto sentire nella quantità di acqua immagazzinata nella neve (Snow Water Equivalent) con valori minimi mai osservati negli ultimi vent’anni.

Problema siccità anche in Svizzera

Secondo l'ufficio federale di meteorologia e climatologia del paese, Meteo Svizzera, le precipitazioni cadute tra lunedì 14 e martedì 15 hanno posto fine al lungo periodo senza precipitazioni significative sulle Alpi meridionali, ma la situazione sul fronte della siccità non cambia di molto. Si spera ora in un marzo che inverta la tendenza.

Siccità, segnali preoccupanti anche dai fiumi delle regioni centro-meridionali

La situazione nel nord è particolarmente preoccupante in questo inverno, ma anche al centro-sud la situazione non è buona. Il fiume Aniene, nel Lazio, si trova su livelli molto bassi ed è in sofferenza anche il Tevere: il lago di Corbara è ai livelli più bassi dell'ultimo decennio. Il lago Trasimeno, in Umbria, non era così in sofferenza dal 2010. In difficoltà anche i corsi d'acqua di Campania, Basilicata e Puglia.

Non solo in Italia: Pirenei senza neve, in Spagna e Portogallo è allarme

Questa situazione di carenza di precipitazioni e temperature sopra la media è particolarmente grave in altre aree del sud Europa, come Spagna e Portogallo. Sui Pirenei, tra Spagna e Francia, la neve in questo inverno è molto poca, come mostrano le immagini satellitari: siamo sui livelli più bassi degli ultimi 20 anni.

In altre catene montuose della Spagna, come il Sistema Centrale, la neve è letteralmente scomparsa nelle ultime settimane, mentre i bacini idrici presentano livelli molto bassi. Come in Italia, la situazione non è ancora paragonabile con quella del drammatico 2017 e si spera in una inversione di tendenza nei prossimi mesi.