L'oceano lancia un segnale d'allarme: Copernicus avverte del suo deterioramento in un nuovo rapporto
Un recente rapporto di Copernicus lancia l'allarme: l'oceano sta cambiando rapidamente. Temperature estreme, meno ossigeno ed ecosistemi a rischio confermano che l'equilibrio marino è in pericolo. Sono urgenti misure globali per proteggere questo polmone blu del pianeta.

Gli oceani stanno attraversando uno dei momenti più critici della loro storia recente. È quanto avverte il Rapporto sullo stato degli oceani 2025, redatto dal programma satellitare Copernicus dell'Unione Europea.
Il documento raccoglie dati di osservazione marina e satellitare con la partecipazione di oltre 100 esperti internazionali, rivelando un quadro preoccupante su scala globale.
Gli avvertimenti si concentrano sull'aumento senza precedenti delle temperature marine, sulle ondate di calore marine, sulla perdita accelerata di ghiaccio, sulla comparsa di specie invasive e sul crescente impatto sulle comunità costiere. Lo studio coincide con i recenti allarmi dell'Agenzia europea dell'ambiente sul mancato raggiungimento degli obiettivi politici per la cura dell'ambiente marino.
Temperature record, specie invasive e perdita di ghiaccio
Uno dei dati più preoccupanti del rapporto è che la temperatura degli oceani ha raggiunto livelli record nell'ultimo anno. Ciò si è tradotto in prolungate ondate di calore marine che hanno danneggiato gli ecosistemi costieri, compromesso gravemente la pesca artigianale e modificato i modelli di circolazione oceanica in diverse regioni del pianeta.
Inoltre, è stata identificata una diminuzione senza precedenti del ghiaccio marino, in particolare nella zona artica. Tra dicembre 2024 e marzo 2025 è scomparsa una superficie di ghiaccio pari a quasi il doppio del Portogallo, accelerando la perdita di albedo (capacità di riflettere la radiazione solare) e aggravando il riscaldamento del pianeta.

Un altro punto critico è l'aumento delle specie invasive, come il granchio blu dell'Atlantico e il verme di fuoco. Queste specie stanno generando squilibri negli ecosistemi marini e portando la pesca locale “sull'orlo del collasso”, secondo quanto riportato nel rapporto.
Ecosistemi, sicurezza alimentare ed economie a rischio
“La scienza è inequivocabile: l'oceano sta cambiando rapidamente, con estremi senza precedenti e impatti sempre maggiori”, ha dichiarato Karina von Schuckmann, direttrice del rapporto e membro del Copernicus Marine Service.
Coste a rischio di erosione, minore disponibilità di pesca, scomparsa dei coralli, acidificazione del mare e alterazione delle correnti oceaniche sono alcune delle conseguenze già osservate, che potrebbero peggiorare se non vengono adottate misure urgenti di adattamento e mitigazione.
Appello all'azione da Bruxelles
Il commissario europeo per la pesca e gli oceani, Costas Kadis, ha sottolineato che il rapporto rappresenta «una diagnosi difficile ma essenziale» sullo stato di salute dell'oceano.
In tal senso, ha invitato i governi a rafforzare le loro politiche di protezione marina e i cittadini a prendere coscienza del valore vitale dell'oceano per l'equilibrio del pianeta.
️ This global data visualisation from the #CopernicusEU Ocean State Report 9 highlights the widespread pressures on the ocean: rising sea levels, warming, acidification, and plastic waste affect all basins. #ImageOfTheDay
— Copernicus EU (@CopernicusEU) September 30, 2025
https://t.co/8F48N08dqV pic.twitter.com/RNkbFhHsVi
La pubblicazione di questo rapporto arriva in un momento cruciale, mentre la comunità internazionale si prepara a nuovi cicli di negoziati sul clima e la biodiversità. Il messaggio è chiaro: l'oceano ha bisogno di un'attenzione urgente e costante se vogliamo evitare un deterioramento irreversibile.