Laura Bassi, la nave rompighiaccio italiana ha raggiunto l'Antartide per la sua nuova missione

Una nuova missione italiana in Antartide è appena iniziata: la nave rompighiaccio Laura Bassi ha raggiunto il polo sud, dove rimarrà per alcuni mesi per fornire supporto logistico e scientifico

Antartide
I Pinguini Imperatore, tra i più noti e amati abitanti dell'Antartide

Ancora una volta la nave rompighiaccio italiana Laura Bassi ha solcato i mari dell’emisfero australe per compiere quella che è la quarantunesima spedizione italiana in Antartide, nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA).

La nave fornisce un supporto alle attività degli scienziati italiani già presenti in presso la base Mario Zucchelli, nella regione denominata Terra Vittoria.

La funzione della Laura Bassi è logistica, poiché permette il trasporto di materiali, rifornimenti e persone, ma sarà anche una vera e propria stazione scientifica galleggiante, con laboratori e strumenti di ricerca avanzati.

Con un’equipe composta di quarantaquattro membri del personale tecnico e scientifico e ventitré dell’equipaggio, la nave rimarrà in missione per quattro mesi, portando a compimento cinque progetti di ricerca.

Lo scopo della missione

L’Antartide ha un ruolo fondamentale per l’osservazione dell’andamento del clima dell’intero pianeta, e lo scopo della missione italiana è appunto lo studio dei cambiamenti climatici, in relazione ai sistemi polari e agli oceani.

Focus della ricerca in corso è l’interazione tra atmosfera, ghiaccio marino e oceani, che è particolarmente importante per prevedere l’andamento del clima globale e l’innalzamento del livello del mare.

Le attività di ricerca della Laura Bassi, comunque, riguardano molti ambiti diversi, tra cui la geologia marina, gli ecosistemi polari, la geofisica, la fisica e la biologia.

Missione scientifica Antartide
Una grande stazione di ricerca scientifica, sull'Isola di Ross

Sono previsti anche lo studio dei sedimenti marini, una ricostruzione dell’ambiente e del clima passati e l’analisi dei fondali antartici.

Le carote di ghiaccio raccolte entreranno a far parte dell’Ice Memory, una raccolta di campioni di prelevati dai ghiacciai a rischio in Europa conservati come archivio mondiale in Antartide.

Le tappe della spedizione in corso

Partita dall’Italia a inizio ottobre 2025, la Laura Bassi ha impiegato quarantotto giorni per raggiungere la Nuova Zelanda attraversando il Canale di Panama. A inizio dicembre ha poi lasciato il porto di Lyttelton in Nuova Zelanda ed ha raggiunto l’Antartide solo da qualche giorno. Qui è iniziata la collaborazione con la base scientifica italiana già presente sul territorio ma anche con altre navi di ricerca internazionali.

Già durante il viaggio l’equipe scientifica ha raccolto dati e monitorato lo stato dei mari australi, mentre una volta a destinazione sono iniziati i campionamenti nelle acque antartiche e l’osservazione dei ghiacci.

La nave tornerà in Nuova Zelanda all’inizio di marzo 2026, per rientrare in Italia nella seconda metà di aprile 2026.

Una nave moderna e sostenibile

La nave da ricerca Laura Bassi è un’eccellenza italiana ma è anche parte di un programma di ricerca molto ampio, l’Eurofleets, che coinvolge tutta l’Europa.

Acquistata nel 2019, sostituisce l’Explora, una vera e propria “veterana” delle missioni artiche ed antartiche ed è anche attualmente l’unica nave italiana ad aver ottenuto la certificazione “Polar Code” che attesta l’idoneità a operare in nelle acque polari.

Con le sue 4.028 tonnellate, gli 80 metri di lunghezza e i 17 metri di larghezza, è anche altamente manovrabile e robusta, potendo navigare su acque coperte di ghiaccio senza particolari rischi.

Progettata per avere un impatto ambientale ridotto in un ecosistema delicato come quello dell’Antartide, la Laura Bassi ha una dotazione di bordo che comprende laboratori, strumenti tecnologici avanzati e un sistemi di posizionamento dinamico che le garantisce la possibilità di raggiungere una determinata posizione con un margine di errore di un solo metro.