Nocera Terinese e il suo Venerdì Santo: una delle processioni più suggestive del Sud Italia

L’importante rito religioso rappresenta il simbolo delle festività pasquali per questo angolo di Calabria, in un mix fra tradizioni locali, storia e identità culturale.

Nocera Terinese.
Ecco l'abitato di Nocera Terinese, un piccolo borgo del catanzarese, a 5 chilometri dalla costa tirrenica.

Nocera Terinese è un piccolo borgo della provincia di Catanzaro, ubicato nel cuore della Calabria, a soli 5 km dalla costa tirrenica. In questo centro abitato il Venerdì Santo si svolge una delle processioni più suggestive di tutto il Sud Italia.

L’importante rito religioso rappresenta il simbolo delle festività pasquali per questo angolo di Calabria, in un mix fra tradizioni locali, storia e identità culturale.

L’origine antica della processione

La processione del Venerdì Santo a Nocera Terinese è parte integrante della Settimana Santa, un momento in cui la comunità si riunisce per commemorare la morte di Gesù Cristo. Ciò che rende questo evento unico è il rito denominato dei Vattienti, dove viene praticata l’autoflagellazione come atto di devozione

La statua della Pietà, una pregevole opera lignea seicentesca attribuita a maestri napoletani, rappresenta il simbolo della processione. In questa statua viene raffigurata la Madonna con il Cristo morto in grembo. Questa viene portata a spalla dai confratelli della Congregazione della Santissima Annunziata, vestiti con sai bianchi e corone di spine.

Alcune particolarità della processione

La processione del Venerdì Santo di Nocera Terinese si distingue da altre celebrazioni del Sud Italia, come le Celebrazioni della Settimana Santa Ennese o i Misteri di Trapani, per la sua capacità di fondere elementi cristiani con suggestioni che rimandano a culti ancora più antichi.

Da studi effettuati dall’antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani il rito dei Vattienti fa riferimento a antichi riti pagani legati alla fertilità della terra. Ciò ha attratto molti studiosi e viaggiatori da tutto il mondo.

Inoltre la location del piccolo borgo rendono l’atmosfera del Venerdì Santo ancora più suggestiva, e per certi aspetti pure misteriosa, lasciando un ricordo indelebile in chi vi assiste in prima persona.

Un simbolo di coesione dell’intera comunità

Un altro motivo per cui la processione di Nocera Terinese è tra le più importanti del Sud Italia è il suo ruolo di collante sociale. Il Venerdì Santo rappresenta per i noceresi un momento di ritorno alle radici, soprattutto per chi vive lontano e torna appositamente per partecipare.

La preparazione del rito, dalla vestizione dei Vattienti all’allestimento dei piatti coinvolge quasi tutte le famiglie del borgo, contribuendo a rafforzare i legami comunitari.

Rito dei Vattienti.
La processione del Venerdì Santo a Nocera Terinese è parte integrante della Settimana Santa, un momento in cui la comunità si riunisce per commemorare la morte di Gesù Cristo. Ciò che rende questo evento unico è il rito denominato dei Vattienti, dove viene praticata l’autoflagellazione come atto di devozione.

Questo spirito di resistenza dimostra quanto la processione sia non solo un evento, ma un pilastro dell’identità di Nocera Terinese. Si tratta di gestualità e usanze che si ripetono da secoli e che rendono questo rito talmente vivo da lasciare una traccia indelebile a tutti coloro che ne hanno preso parte.

Un patrimonio da preservare

La processione del Venerdì Santo, con il suo corollario di riti e simboli, è stata candidata nel 2014 come patrimonio immateriale dell’UNESCO, un riconoscimento che ne sottolinea l’importanza culturale.

Rispetto ad altre processioni del Sud Italia, quella di Nocera Terinese si distingue per la sua unicità e per l’intensità con cui riesce a coinvolgere. L’originalità di questa cerimonia sta proprio nella mescolanza unica fra il sacro e il profano. Non a caso viene considerata una delle processioni più belle e suggestive del Sud Italia.