Questa maestosa chiesa nel cuore di Roma nasconde uno straordinario strumento astronomico
A Roma, in una antica basilica edificata all'interno delle antiche Terme romane di Diocleziano, si trova una Meridiana costruita all’inizio del 1700 dall’astronomo Bianchini su incarico del papa Clemente XI: fino al 1846 è stato l'orologio solare dei romani.

C'è una maestosa e antica chiesa, a Roma, che nasconde un affascinante segreto astronomico. Si trova in Piazza della Repubblica, nota anche come Piazza Esedra, ed è una basilica molto particolare, perché costruita all'interno di rovine risalenti all'antica Roma.
Stiamo parlando di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, fatta costruire nel 1561 da Papa Pio IV de’ Medici proprio all’interno delle Terme di Diocleziano, le più grandi fra le terme della Roma antica.
Dell’edificazione venne incaricato Michelangelo. Il grande artista progettò la chiesa integrando l’edificio sacro nelle terme, senza alterare la struttura romana dell’aula rettangolare lunga oltre 90 metri, informa sul suo sito l'Ufficio Turismo del Comune di Roma.
Ma c'è un'altra grande particolarità che si nasconde in questa chiesa, e che come spiegavamo all'inizio ha legami con l'astronomia.
Il segreto astronomico nascosto nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
Sul pavimento del transetto destro di questa maestosa basilica, si trova la Meridiana costruita all’inizio del 1700 dall’astronomo e matematico F. Bianchini su incarico del papa Clemente XI. Lo scopo della meridiana era quello di verificare e eventualmente perfezionare la Riforma gregoriana al calendario di Giulio Cesare.
L’importanza dell’equinozio di primavera, fissato al 21 marzo dal Concilio di Nicea del 325, per la Chiesa cattolica è legato alla determinazione della data della Pasqua.
La Meridiana è una linea di bronzo di circa circa 45 metri incastonata in una fascia di marmo. Ricalca un breve tratto di uno degli infiniti meridiani che uniscono idealmente i poli Nord e Sud.

A destra della linea sono rappresentati con intarsi marmorei i segni zodiacali delle costellazioni estive e autunnali; a sinistra quelli delle costellazioni invernali e primaverili.
La luce solare all'interno della Basilica
La luce del Sole penetra per il foro al centro dello stemma araldico di papa Clemente XI posto a 23,34 m di altezza e durante l’anno, al mezzogiorno solare, percorre tutta la linea partendo dal Cancro (solstizio d’estate) per arrivare al Capricorno (solstizio d’inverno) per poi tornare indietro.
In un anno ogni punto della Meridiana è illuminato due volte. In questo percorso la macchia solare ellittica non è sempre uguale ma varia, nel suo asse maggiore, dai 21 cm al Solstizio estivo ai 111 cm di quello invernale, passando per i 34 cm dei due equinozi.

La meridiana permette anche di evidenziare fenomeni che avvengono nell’arco dei secoli come la variazione dell’obliquità dell’Eclittica, cioè la variazione dell’angolo tra il piano nel quale apparentemente si muove il Sole e l’Equatore celeste, proiezione dell’Equatore terrestre sulla volta celeste.
Tale angolo ha una variazione periodica fra 22°06’ e 24°30’ in circa 41 mila anni. Ciò significa che la distanza fra la macchia di luce nel Solstizio d’estate e quella nel Solstizio d’inverno non è costante. Grazie alla Meridiana è stato possibile evidenziare che in tre secoli c’è stato un accorciamento del percorso del Sole di circa 10 cm.
Fino al 1846 era l'orologio di Roma, poi sostituita dal cannone del Gianicolo
Una targa posizionata nella Basilica ricorda che fino al 1846, quando è stato deciso di introdurre l'uso del cannone del Gianicolo per annunciare il mezzodì, la Meridiana è stata l'orologio solare di Roma: serviva a regolare gli orologi della città.