Terremoto del 28 dicembre: 117 anni fa la più grande catastrofe sismica della storia recente d’Italia

Alle 5.20 del mattino del 28 dicembre 1908, esattamente 117 anni fa, una scossa di terremoto lunga 37 secondi sconvolse l’area dello Stretto di Messina, radendo al suolo le città affacciate sulle sue coste, sia sul lato siciliano che su quello calabrese.

Il sisma, seguito da un maremoto che aggravò ulteriormente la distruzione ed il numero di morti, cancellò in pochi istanti interi quartieri di Messina e Reggio Calabria, provocando una tragedia di proporzioni senza precedenti: metà della popolazione messinese, che contava 147.589 abitanti nel 1901, e un terzo di quella reggina, pari a 77.761 abitanti, persero la vita.

Quella del 28 dicembre 1908 è stata una delle peggiori catastrofi registrate in Europa per numero di vittime, e la catastrofe di maggiori dimensioni che abbia colpito il territorio italiano in epoca storica.

Da quella tragedia nacquero i primi passi verso la classificazione sismica del territorio nazionale e l’introduzione di una normativa antisismica, anche se ci sono voluti molti decenni e molti altri morti e devastazioni per dei passi avanti più importanti e significativi.

Cosa accadde il 28 dicembre del 1908

Come indicato in un interessante approfondimento dell'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Italiano), il grande terremoto avvenne all’alba del 28 dicembre, alle ore 5:20:27 locali. L’ora esatta si conosce grazie alla registrazione del sismogramma dell’Osservatorio di Messina, salvato dal sismologo Emilio Oddone, che fu tra i primi studiosi a giungere sui luoghi del disastro.

La durata della scossa percepita dalle persone fu di 30-40 secondi - informa l'INGV - e fu divisa in due o tre fasi distinte, di cui l’ultima molto più violenta. Il valore di magnitudo fu di 7.1, secondo i dati convergenti risultanti dalle analisi delle registrazioni strumentali e delle stime macrosismiche.

I danni più gravi (fino a XI e X grado della scala MCS) si registrarono in 76 località della provincia di Reggio Calabria e in 14 della provincia di Messina. In queste località la devastazioni fu quasi totale. A Messina il terremoto fu catastrofico e distrusse completamente il tessuto urbano.

Il terribile terremoto che distrusse Messina e Reggio Calabria all’alba del 28 dicembre del 1908 fu uno dei più grandi disastri naturali mai occorsi in Europa, con un numero di vittime stimato superiori agli 80.000 morti, anche se il bilancio preciso non si saprà mai. Oltre al terremoto che colpì tutta l’area dello Stretto di Messina generando devastazioni, si verificò anche uno tsunami, che provocò ulteriori danni e migliaia di altre vittime.

Le onde causate dal sisma raggiunsero un'altezza di 13 metri. Sulla costa calabrese le onde più alte vennero registrate a Lazzaro, Gallico e Pellaro. Sulla costa siciliana i massimi effetti si osservarono a Giardini Naxos e S. Alessio Siculo.

Quale sia stata la sorgente sismica che causò il terremoto del 1908 ed il successivo tsunami, è ancora motivo di dibattito. Nel corso dei secoli si sono succeduti lì diversi forti terremoti, e desta preoccupazione il fatto che oggi quest'area sia densamente popolata. Proprio qui sono inoltre in progetto imponenti infrastrutture, come il dibattuto Ponte sullo Stretto.

Riferimenti dell'articolo

I terremoti del ‘900: La “catastrofe sismica” del 28 dicembre 1908 - https://ingvterremoti.com/2015/12/28/i-terremoti-del-900-la-catastrofe-sismica-del-28-dicembre-1908/