Una scienziata capo della Colossal Biosciences ammette che in realtà non è stato de-estinto il "lupo terribile"

La Colossal Biosciences aveva promesso di riportare in vita il leggendario lupo cattivo, ma ora i suoi scienziati ammettono che l'impresa è stata più una trovata di marketing che un miracolo genetico.

Riconoscono che la notizia della de-estinzione del lupo cattivo era esagerata. Fotografia: Colossal Biosciences.

La notizia ha fatto il giro del mondo: la de-estinzione è ormai realtà e il suo primo risultato porta un nome leggendario: il lupo terribile. Ma, dopo l’entusiasmo iniziale, la stessa azienda responsabile dell’annuncio ha riconosciuto che la storia non è così selvaggia come sembrava.

L’annuncio che ha acceso la polemica

Lo scorso 7 aprile, Colossal Biosciences ha dichiarato di aver realizzato quello che per decenni è sembrato fantascienza: riportare in vita il lupo terribile, una specie estinta da oltre 12.000 anni. “Il primo animale de-estinto con successo al mondo”, recitava il loro comunicato stampa. L’annuncio si è diffuso rapidamente e molti media lo hanno ripreso.

Ma mentre gran parte del pubblico celebrava il presunto ritorno dell’iconico predatore preistorico, scienziati e media specializzati come New Scientist hanno iniziato a esprimere dubbi. Si trattava davvero di lupi terribili? O era solo un esercizio di ingegneria genetica su una base più moderna?

Una rettifica che cambia la storia

Pochi giorni dopo l’annuncio, Beth Shapiro, capo scientifico di Colossal, ha ammesso in un’intervista a New Scientist che gli animali in questione sono, in realtà, lupi grigi geneticamente modificati.

“Non è possibile riportare in vita qualcosa di identico a una specie estinta. I nostri animali sono lupi grigi con 20 modifiche genetiche e sono stati clonati”, ha spiegato.

Lupo
Gli scienziati assicurano che non è possibile riportare in vita qualcosa di identico a una specie estinta

Questa precisazione rappresenta un cambiamento importante rispetto alla narrativa promozionale usata dall’azienda. Anche se Shapiro sostiene che questa informazione “è sempre stata chiara”, in realtà i comunicati di Colossal e la loro pagina web continuavano a presentare gli esemplari come Canis dirus, il nome scientifico originale del lupo terribile.

De-estinzione o marketing genetico?

La strategia comunicativa di Colossal è stata duramente criticata da esperti come Richard Grenyer, dell’Università di Oxford, che sostiene che esiste una seria contraddizione tra quanto affermato ora dall’azienda e quanto detto —e mostrato— pubblicamente. “Quello che non hanno fatto è stato riportare in vita un lupo terribile dall’estinzione”, ha detto Grenyer.

Colossal difende il proprio lavoro con il concetto di “de-estinzione funzionale”: modificare geneticamente una specie vivente (in questo caso, il lupo grigio) per renderla fisicamente o funzionalmente simile a una estinta.

Secondo Shapiro, la somiglianza morfologica giustificherebbe l’uso del termine “lupo terribile”. Tuttavia, gli esperti avvertono che ci sono ancora incertezze persino su questo aspetto, poiché, ad esempio, i lupi terribili potrebbero avere avuto un mantello rossastro, non bianco come gli esemplari creati.

I rischi etici e scientifici

Oltre alla precisione scientifica, c’è un grande dibattito etico sullo sfondo. Alcuni temono che l’entusiasmo per la de-estinzione possa indebolire gli sforzi per conservare le specie oggi minacciate. Shapiro ha tentato di distanziare Colossal da questa interpretazione, criticando la sua associazione con discorsi politici che minimizzano la tutela ambientale.

Modifica genetica
Si inizia a pensare che se si possono far rivivere specie del passato, allora non serve proteggere quelle esistenti

“Il problema è che si inizia a pensare che, se possiamo far rivivere specie, allora non è più necessario proteggere quelle che già esistono. È un’idea pericolosa”, ha avvertito.

Da parte sua, Colossal insiste che il suo lavoro rappresenta un contributo trasformativo alla biotecnologia e difende il suo approccio come un progresso significativo. “Abbiamo riportato in vita il lupo terribile da un punto di vista funzionale”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda.

Romulus, Remus e Khaleesi — i tre lupi creati — possono essere straordinari di per sé, ma non sono lupi terribili. E forse, nella corsa per rivivere il passato, la cosa più importante è non perdere di vista la verità.

Fonte della notizia

Thomson, H. (2024, 19 aprile). No, the dire wolf has not been brought back from extinction. New Scientist.