I 10 fiumi italiani con maggior portata

Quali sono i fiumi italiani con maggior portata? Ci sono delle sorprese: non sono necessariamente i più lunghi. Ecco perché.

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Il fiume Isonzo, noto per il colore delle sue acque, deve buona parte della sua portata al contributo delle sorgenti carsiche

Quali sono i fiumi italiani più grandi? Prima di tutto, cosa significa “più grande”? Se ci si riferisce alla lunghezza, la lista dei 10 fiumi italiani più lunghi l’abbiamo vista in questo articolo. La lunghezza però non è l’unico parametro da considerare: un altro molto importante è la portata, cioè il volume di acqua che transita in un certo intervallo di tempo in un punto determinato del fiume. 

La portata, lo vedremo in questa lista dei 10 fiumi, può essere più importante in fiumi con lunghezza minore. Ed ecco quindi che la “classifica” dei fiumi maggiori cambia. Da tenere in considerazione che parliamo di portata media in un anno, alla foce. E che, specialmente alcuni fiumi, possono avere portate che variano moltissimo a seconda della stagione.

Il fiume Po

Il fiume con maggior portata d’Italia è anche il più lungo: è il fiume Po, che attraversa la Pianura Padana drenando gran parte dei corsi d’acqua provenienti da Alpi ed Appennino settentrionale. La portata ovviamente varia a seconda del punto di osservazione: presso le foci, ha in media una portata annua di circa 1.540 metri cubi al secondo.

Ticino 

È il settimo fiume italiano per lunghezza, ma diventa secondo se consideriamo la sua portata media alla foce: oltre 350 metri cubi al secondo. Questo affluente del Po ha origine sulle Alpi svizzere ed alimenta il Lago Maggiore. Attraversa la città di Pavia.

Tevere

Il Tevere è il terzo fiume italiano per lunghezza ed è anche il terzo per portata: con i suoi 240 metri cubi al secondo in media alla foce, è il più importante fiume appenninico. Le sue sorgenti si trovano sul Monte Fumaiolo. 

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Piena del fiume Tevere a Roma (2008, foto Lorenzo Pasqualini)

È alimentato lungo il suo percorso da importanti fiumi appenninici, come il Nera. Le sue portate variano molto a seconda delle stagioni: la piena straordinaria del febbraio 1915, a Roma, sfiorò i 3000 metri cubi al secondo.

Adige

L’Adige è il secondo fiume italiano per lunghezza, e per portata è il quarto, con i suoi 235 metri cubi al secondo in media alla foce.  Le regioni attraversate sono il Trentino-Alto Adige ed il Veneto. Fra le città più importanti bagnate dall'Adige bisogna menzionare Trento e Verona. 

Piave

Il fiume Piave, scolpito nella memoria storica dell’Italia per i fatti della Prima Guerra Mondiale, ha una portata media annua di 220 metri cubi al secondo.

Adda

Questo fiume della Lombardia, che nasce dalle Alpi Retiche e si sviluppa lungo la Valtellina fino ad immettersi nel Lago di Como, ha una portata di 187 metri cubi al secondo.

Nera

Il fiume Nera è solo 44°nella classifica dei fiumi più lunghi, ed è infatti poco conosciuto dagli italiani. Lo conoscono gli abitanti di Umbria, Marche e Lazio che si trovano vicini al suo percorso, ma non è un fiume “famoso”. Eppure la sua portata è fra le maggiori d’Italia. In media, 168 metri cubi al secondo. 

Il fiume infatti, senza il quale il Tevere non sarebbe così importante, drena i bacini idrografici dell’Appennino centrale. Soprattutto, è alimentato dagli immensi acquiferi carbonatici dell’Appennino centrale, e sono proprie le acque sotterranee a costituire parte importante del suo flusso.

Isonzo

L’Isonzo è un altro “fiume sorpresa” in questa classifica dei corsi d’acqua con maggior portata. Questo corso d'acqua, che scorre fra la Slovenia ed il Friuli-Venezia Giulia, pur avendo una lunghezza di soli 136 chilometri, ha una delle portate maggiori. 

È un fiume alpino, e come il Nera è alimentato da numerose sorgenti carsiche che drenano immensi serbatoi carbonatici. Le sue piene eccezionali possono essere impressionanti, con migliaia di metri cubi di acqua al secondo. I dati della portata media oscillano fra 140 e 170 metri cubi al secondo.

Oglio

L’Oglio ha una portata media alla foce di oltre 135 metri cubi al secondo. Questo fiume della Lombardia è un affluente del Po.

Liri-Garigliano

Altro fiume che non compare fra i primi dieci corsi d’acqua più lunghi d’Italia, ma che presenta delle portate media molto consistenti, è il Liri-Garigliano. Questo fiume dell'Italia centro-meridionale, si chiama così perché nel primo tratto tratto si chiama Liri, prendendo poi il nome di Garigliano. In alcune suddivisioni geografiche viene separato. 

Nasce dai monti Simbruini, ed ha una portata media annua di oltre 120 metri cubi a secondo. Come nel caso del Nera e dell’Isonzo, è alimentato in quantità consistenti dalle acque sotterranee situate negli enormi bacini idrogeologici dell’Appennino centro-meridionale.