Primavera, perché si chiama così? Ecco il suo significato

Con l'equinozio torna la primavera, la stagione del risveglio della natura e del miglioramento delle condizioni meteorologiche. Ma qual è l'etimologia di questa parola? Perché si chiama così? La sua antica origine è illuminante.

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Il 20 marzo 2018 torna la primavera: l'etimologia di questo nome affonda le radici nell'antichità e ne riassume alcune caratteristiche.

Il 20 marzo del 2018, inizia la primavera. È infatti il giorno dell’equinozio. Oggi alle 16.15, ora italiana, si verificherà l’equinozio di primavera nell'emisfero settentrionale del pianeta Terra, e quello di autunno in quello meridionale. Inizia la stagione del risveglio della natura, delle giornate più lunghe e del clima più mite, anche se questo non esclude che si possano ancora verificare colpi di coda dell’inverno, come quello in atto in questi giorni in Italia (o in Spagna e Portogallo, dove sta nevicando fino a bassa quota proprio oggi). Cosa accade il giorno dell’equinozio dal punto di vista astronomico lo abbiamo visto in questo articolo.Vediamo ora perché si chiama così la primavera: l’etimologia non è facile da ricostruire, ma una delle ipotesi è davvero illuminante.

Come mai si chiama primavera? Ecco l’etimologia

L’etimologia della parola primavera non è facile da ricostruire, perché in essa ci sono influenze antichissime, ben anteriori al latino. Come molte parole che oggi usiamo è formata da più termini: in questo caso sono due. Uno è “prima”, la cui origine è più facile da ricostruire: il latino “primus”. Il secondo termine, che forma la seconda parte della parola (“vera”), ha radici antichissime, indoeuropee.

Secondo quanto ci dicono alcuni dizionari etimologici, verrebbe dalla radice sanscrita -Vas, che è presente ancora oggi, sebbene un po’ cambiata, in molte lingue del continente Eurasiatico. Questa parola significa “ardere”, “splendere”. Del resto, anche nel latino, ritroviamo il termine “vesta”, che era il nome della dea del focolare domestico, fuoco sempre acceso e tenuto vivo.

Secondo questa ipotesi etimologica, la parola primavera ci parla allo stesso tempo di un inizio, e di qualcosa di splendente e pieno di ardore. Potrebbe essere il termine che indica l’inizio di un periodo caratterizzato dallo splendore e dalla esuberanza della natura, che si risveglia. La stagione in cui si verifica il risveglio della natura ed il miglioramento delle condizioni climatiche. Il ritorno del caldo.

La primavera come metafora

Il termine primavera non è utilizzato soltanto per indicare la stagione dopo l’inverno. Al termine primavera si associano altri concetti, sempre legati all’esuberanza, alla rinascita ed allo splendore, con un’accezione positiva. Ad esempio, la primavera di una persona è solitamente intesa come il periodo della prima gioventù (“la primavera della vita”). Ma si può vivere una primavera a qualsiasi età, semplicemente per un ritrovato vigore interno, fiducia, entusiasmo (“vivere una seconda primavera”). La primavera può anche essere associata ad un momento di risveglio dei popoli, ad una ribellione dopo un periodo di repressione e perdita delle libertà (“la primavera dei popoli” o “la primavera di Praga” ed ancora, “le primavere arabe”).