Il pungitopo sulla tavola di Capodanno: storia, simboli e usi di una pianta benaugurante
Dopo l'agrifoglio natalizio, è il momento del pungitopo: sempreverde e dalle bacche rosse, è un simbolo di protezione e fortuna che secondo la tradizione non può mancare nel passaggio tra il vecchio e nuovo anno

Con la fine delle festività natalizie, l’agrifoglio lascia gradualmente spazio a un'altra pianta sempreverde dalle bacche rosse: il pungitopo.
Nel passaggio tra il vecchio e il nuovo anno questa pianta è tradizionalmente considerata una presenza benaugurante, capace di proteggere la casa e di attirare fortuna e prosperità per l’anno nuovo.
Diffusa in gran parte dell’Europa meridionale e dell’area mediterranea, cresce spontaneamente nei boschi, nelle siepi e nelle zone ombreggiate, diventando in inverno una delle poche presenze vegetali vivaci nei boschi e sottoboschi decidui.
Aspetti botanici
Il pungitopo (Ruscus aculeatus) è un piccolo arbusto sempreverde dall’aspetto inconfondibile. Non supera generalmente il metro di altezza ed è caratterizzato da fusti rigidi e ramificati, su cui si sviluppano strutture appiattite e appuntite, simili a foglie, che in realtà sono cladodi. Le vere foglie sono ridotte a squame poco visibili.

I fiori, piccoli e discreti, compaiono in primavera; la pianta è dioica, quindi esistono esemplari maschili ed esemplari femminili. Solo questi ultimi producono, in inverno, le tipiche bacche rosse e lucide, tondeggianti, che contrastano con il verde scuro della vegetazione circostante.
Il pungitopo tra leggende, usi e significati simbolici
Il nome pungitopo è legato a una funzione antica e concreta: i suoi rami spinosi venivano utilizzati nei granai e nei luoghi di conservazione degli alimenti per tenere lontani topi e altri animali dannosi. Da questo uso pratico, o forse parallelamente ad esso, nasce anche una leggenda popolare che spiega in modo simbolico l’origine della pianta e del suo nome.

Secondo altre credenze popolari si riteneva che il pungitopo fosse capace di respingere non solo animali indesiderati, ma anche influssi negativi e presenze maligne grazie ai suoi aculei naturali.
Ancora oggi, soprattutto a Capodanno, il pungitopo conserva questo valore beneaugurante: in casa o sulla tavola è un augurio di protezione, stabilità e fortuna per l’anno nuovo.
Alla ricerca del pungitopo
Chi desidera procurarsi rami e bacche di pungitopo per preparare la casa e la tavola all'arrivo del nuovo anno può seguire strade diverse.
La prima è la raccolta in natura, nei boschi e nelle siepi, avendo cura di riconoscere correttamente la pianta e di prelevare solo pochi rami, senza danneggiarla. È un gesto che richiede attenzione e rispetto, ma che permette un contatto diretto con l’ambiente naturale.

Un’alternativa è la coltivazione: il pungitopo si trova facilmente in vaso nei vivai ed è una pianta rustica, adatta sia alla messa a dimora in giardino sia alla coltivazione in contenitore, preferibilmente in posizioni ombreggiate o di mezz’ombra. Cresce lentamente, ma con poche cure può durare molti anni.
Infine, per chi preferisce una soluzione immediata, durante il periodo delle feste i rami di pungitopo sono spesso disponibili come essenza recisa presso fioristi, negozi e supermercati, pronti per essere utilizzati in decorazioni e composizioni.
Non è Capodanno senza un ramo di pungitopo
Sulla tavola di Capodanno il pungitopo può trovare spazio in modo semplice ed elegante: in un centrotavola naturale, intrecciato con rami verdi, pigne o candele, oppure come piccolo dettaglio accanto ai piatti o ai segnaposto. Può essere valorizzato anche all’ingresso della casa, in una composizione verde realizzata con rami di pino, cipresso e altre sempreverdi.

Bastano davvero pochi preziosi rami e qualche bacca rossa per offrire agli ospiti un augurio speciale di protezione e fortuna, accogliendo con speranza l’anno nuovo.