Conto alla rovescia per l’improvviso riscaldamento stratosferico che potrebbe sconvolgere il clima natalizio in Italia
I modelli stagionali come ECMWF e GFS stanno convergendo su un quadro intrigante, verso un vortice polare che si potrebbe presentare molto debole, aprendo verso freddi scenari per il periodo di Natale.

Quest’anno l’inverno sembra assumere dei connotati diversi rispetto a quanto osservato negli ultimi anni. Il passaggio della Qbo in negativo, l’emergere del fenomeno della Niña sul Pacifico, sono tutti fattori che depongono verso un inizio scoppiettante.
Tutto ciò potrebbe ulteriormente instabilizzare il vortice polare, portando anche ad un “Sudden Stratospheric Warming” (SSW), o riscaldamento stratosferico improvviso, previsto per dicembre. Questo evento raro, per il periodo, potrebbe indebolire aprire le porte del freddo polare sull’Europa, condizionando non poco il tempo per le festività natalizie.
Cos’è lo “stratwarming”?
Immaginate la stratosfera come un tetto atmosferico freddo e stabile sopra i poli, dove l’aria è gelida e i venti ruotano vorticosamente in senso antiorario attorno all’Artico. In condizioni normali, qui l’aria è molto rarefatta, con temperature che possono scendere fino a -80°C.

Ma ogni tanto succede che la stratosfera artica subisce un improvviso e repentino riscaldamento, operato dal trasporto di calore delle onde di Rossby che governano il tempo sul nostro emisfero.
Non si tratta di un riscaldamento “naturale” come quello globale, ma un evento dinamico, causato da un rallentamento dei venti stratosferici (il vortice polare stratosferico) che permette ai flussi di aria calda di invadere il Polo, attraverso l'attività delle onde di Rossby.
Salgono le probabilità di uno stratwarming a Natale?
I modelli stagionali come ECMWF e GFS stanno convergendo su un quadro intrigante. A partire dalla fine di novembre, un’onda troposferica sta già scalando la stratosfera, con temperature polari in rialzo anomalo previsto tra il 25 novembre e il 5 dicembre.
Se confermato, questo riscaldamento precoce potrebbe indebolire il vortice polare, con effetti che si materializzerebbero proprio intorno al 15-25 dicembre. Per l’Europa, le proiezioni indicano un dicembre più freddo della norma, specialmente al Nord e all’Est, con La Niña che favorisce pattern di “blocco” atmosferico.

In Italia, il quadro è misto ma promettente per gli amanti del gelo: nevicate abbondanti sulle Alpi e in Appennino, con possibili ondate di freddo, più sulle regioni del Nord e del Centro Italia. Sulle regioni del Sud, più che il freddo, si potrebbe assistere ad un aumento della piovosità media, per lo sviluppo di importanti ciclogenesi sui mari attorno l’Italia.
Un Natale con freddo e neve?
Al momento questa è solo un’ipotesi, tenuta in considerazione dai grandi centri di calcolo e dal particolare pattern che si è venuto a creare, favorevole a un vortice polare disturbato e allo sviluppo di imponenti promontori anticiclonici di blocco, capaci di catapultare l’aria fredda, d’estrazione artica, fino al cuore del Mediterraneo.
Al momento quella di un possibile periodo freddo rimane una possibilità concreta, per gran parte dell’Europa centro-occidentale, inclusa una buona parte dell’Italia, di cui bisognerà tenerne conto.
Eppure, in un’epoca di inverni miti, questo potrebbe essere un ritorno alle tradizioni, con sciatori euforici sulle Dolomiti e mercatini di Natale illuminati da fiocchi di neve. Va comunque sottolineano che, con il cambiamento climatico, questi eventi estremi stanno diventando più imprevedibili, ma La Niña potrebbe bilanciare il trend del riscaldamento globale proprio quest’anno.
Se lo stratwarming si materializzerà, il nostro Natale 2025 potrebbe all’insegna delle fredde correnti artiche, con temperature sotto le medie, e rischio di gelate e nevicate fino a bassa quota, se non addirittura in pianura al Nord.