Dal caldo soffocante alla neve in pochi giorni: il modello europeo conferma, tornerà la neve in alcune aree d’Italia

Dall'estate all'autunno nel giro di 24 ore. Nei prossimi giorni in alcune regioni italiane sono attese pure le prime nevicate di stagione, fino a quote relativamente basse.

Dopo la lunga pausa anticiclonica dei giorni scorsi, che ha prorogato condizioni meteorologiche estive in tutto il Paese, i modelli matematici iniziano a delineare un importante cambiamento, entro la fine del mese.

Una perturbazione atlantica, seguita da aria più fredda di origine polare marittima, è pronta a sconvolgere il quadro climatico, portando piogge intense, temporali e, soprattutto, il ritorno della neve su alcune aree alpine a partire da quote sorprendentemente basse per il periodo.

Secondo le analisi dei principali centri di calcolo, come il modello europeo, il maltempo si farà strada a partire da domenica 21 settembre, con un’evoluzione significativa nei giorni successivi, quando l’autunno si fionderà su gran parte del Paese.

Dall’anticiclone all’intensa perturbazione autunnale

Fino a sabato 20 settembre l’Italia continuerà a godere di condizioni di tempo stabile e soleggiato, grazie a un robusto anticiclone subtropicale che sta garantendo temperature elevate, con valori massimi che in alcune regioni del Centro-Sud sfiorano i +29°C +30°C, e clima tardo-estivo anche sulle Alpi.

Neve Alpi.
Sulle Alpi Occidentali già lunedì sera la neve si potrà spingere sotto i 1500-1400 metri, con possibili spolverate fin sotto i 1000 metri, fra alto Piemonte e Valle d’Aosta.

Tuttavia, già dalla serata di domenica 21, la situazione cambierà drasticamente. Una estesa saccatura avanzerà dalla Spagna verso il Nord Italia, causando un aumento della nuvolosità e le prime precipitazioni sparse, più consistenti sulle Alpi occidentali.

Lunedì 22 settembre il maltempo raggiungerà tutto il Nord Italia, con piogge diffuse, temporali localmente intensi e un sensibile calo delle temperature, specialmente sulle regioni di Nordovest. L’aria fredda di origine artica che accompagnerà la perturbazione favorirà pure il ritorno della neve a quote basse, un evento non così comune nella seconda metà di settembre.

Arriva la prima neve a bassa quota, ecco le aree interessate

Mentre in pianura e sulle coste torneranno le piogge e i temporali, in montagna, al passaggio del ramo freddo di questa perturbazione, arriveranno i primi fiocchi di neve, fino a quote relativamente basse.

Sulle Alpi Occidentali già lunedì sera la neve si potrà spingere sotto i 1500-1400 metri, con possibili spolverate fin sotto i 1000 metri, fra alto Piemonte e Valle d’Aosta.

Le regioni più colpite saranno Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Su alcune importanti località sciistiche, come Sestriere, Breuil-Cervinia, Madesimo, Madonna di Campiglio, si vedranno le prime significative nevicate di stagione che ammanteranno di bianco l’intero paesaggio.

Sulle Alpi Orientali, invece, le precipitazioni assumeranno un prevalente carattere nevoso a quote un po’ più alte, almeno fino a quando il fronte perturbato e l’annessa saccatura in quota non slitteranno in direzione dell’Austria e della Slovenia.

Le cause di un cambiamento così drastico

L’arrivo di questa ondata di maltempo è legato a un’importante svolta sinottica a livello europeo. L’anticiclone africano, che ha dominato la scena fino a questo weekend, si ritirerà sotto la spinta di una vasta depressione atlantica, che attiverà un flusso di correnti umide e instabili da sud-ovest in quota e un umidissimo flusso sciroccale nei bassi strati.

Questo assetto barico, combinato con l’ingresso di aria fredda di origine polare-marittima, creerà le condizioni ideali per precipitazioni intense e nevicate, anche a quote basse.

Secondo il modello ECMWF, punto di riferimento di Meteored, la formazione di un vortice depressionario sui mari dell’Italia meridionale potrebbe amplificare l’instabilità, soprattutto al Centro-Sud, ma saranno le Alpi a subire l’impatto più significativo in termini di nevicate. Oltre i 2500 metri di altezza l’accumulo complessivo di neve fresca potrebbe raggiungere il metro.