Il meteorologo Luca Lombroso: "vortice polare in bilico e corrente a getto ondulata, l’inverno è pronto a sorprendere?"

Le mappe mostrano scenari divergenti: tra anticicloni subtropicali e onde atlantiche, l’Europa resta in bilico tra autunno e inverno. Quando arriveranno il freddo e la neve? Ecco cosa dicono le analisi dei cluster ECMWF.

L’estate di san Martino non molla la presa e anzi in questi giorni presenterà un nuovo acuto grazie, si fa per dire, a un anomalo anticiclone subtropicale, quasi africano. Tarda l’arrivo della neve sulle Alpi, le imbiancate precoci sono state effimere e si sono fuse in fretta anche a quote di passi alpini. Manca anche il freddo, e per ora faticano a entrare in funzione gli impianti di innevamento artificiale.
Cresce pertanto ancora più l’attesa per un possibile cambiamento radicale di circolazione. Gli appassionati meteo scrutano i modelli di giorno in giorno alternando euforia alla comparsa di mappe da freddo a delusioni al run successivo che magari cambia radicalmente risultati. Proviamo a vedere col metodo dei cluster quanto sono probabili eventuali scenari freddi.

Cosa sono i cluster

I cluster sono una analisi probabilistica elaborata sulla base delle 51 simulazioni parallele degli ensemble ECMWF e servono a individuare i principali scenari dell’evoluzione.

In pratica le 51 mappe degli ENS vengono raggruppate in base alla loro somiglianza nei campi di geopotenziale a 500 hPa, in superficie o di altri campi sinottici.

Viene poi valutata l’incertezza. Il numero e la coerenza tra i cluster indicano il grado di dispersione previsionale.
L’interpretazione sinottica da parte del previsore è complessa, ogni cluster rappresenta un possibile scenario evolutivo, utile per capire dove e quando potrebbero cambiare le traiettorie del getto o le onde planetarie.

L’analisi dei cluster permette di valutare la prevedibilità emisferica anche fino a 15 giorni, individuando le tendenze più probabili senza concentrarsi su un’unica carta deterministica o sulla “meteorologia emotiva” che colpisce i meno esperti all’uscita dei run operativi.

Incertezza già a 3-4 giorni, ma l’inverno non si vede

Le mappe ECMWF cluster a 72-96 presentano già una situazione incerta. Sono presenti ben quattro cluster, il principale raggruppa 19 membri su 51 e indica il dominio di un’ampia onda anticiclonica atlantica con estensione verso la Groenlandia. Compare qualche segno di disturbo del vortice polare, ma resta ancora confinato alle alte latitudini. La corrente a getto si ondula con asse principale sull’Europa occidentale.

Gli altri cluster mettono in movimento l’aria fredda, con possibili affondi di saccature verso l’Europa orientale e Balcani, ma non verso l’Italia. Alcune soluzioni mostrano una circolazione secondaria sul Mediterraneo occidentale, con tendenza a cut-off.

Per l’Italia prevale il dominio di condizioni anticicloniche e miti, con assenza segnali di aria artica nel breve termine. Solo oltre il 15 novembre alcuni cluster suggeriscono possibili scambi meridiani più marcati.

Metà mese: l’inverno resta ai margini dell’Europa

La configurazione prevalente nel periodo da domenica 16 a martedì 18 novembre ’25 vede ancora un robusto promontorio subtropicale su Europa occidentale e Mediterraneo. La corrente a getto polare resta alta di latitudine, senza svolte del vortice polare.

Quelle che vedete nel nostro sito sono le mappe del modello operativo. Qui si noterebbe, domenica 16 novembre 2025, una debole perturbazione in transito al centro nord. Per valutare le incertezze e gli scenari alternativi i meteorologi professionisti usano la tecnica cluster.

Alcuni scenari a probabilità medio-bassa mostrano un cedimento barico nell’atlantico e un possibile ingresso perturbato da ovest. Altri scenari minoritari ipotizzano una saccatura artico-marittima verso l’Europa orientale, ma con effetti marginali sull’Italia.

Per l’Italia potrebbero però presentarsi situazioni di cut-off con depressioni mediterranee specie verso il centro sud, con possibili fase perturbate ma con le Alpi e parte del nord più influenzate dai campi anticiclonici. Le temperature caleranno solo in parte e lo zero termico resterà elevato per la stagione.

prossima settimana: onde atlantiche, ma il freddo resta lontano

Nel periodo da mercoledì 19 a venerdì 21 novembre ’25 compare un corrente a getto più ondulata con saccatura atlantica in ingresso sull’Europa occidentale. Il vortice polare inizia a compattarsi tra Groenlandia e Islanda, inducendo un flusso zonale più attivo.

L'attesa degli appassionati è di trovarsi in questa spettacolare situazione: neve abbondante, spalatura, turbine al lavoro. Gli scenari cluster lasciano poco spazio a questa ipotesi.

La tendenza è dunque a un cambio di circolazione sul medio Atlantico, con possibili riflessi sul Mediterraneo.

Come scenario alternativo vi è però la possibilità del permanere di un tenace anticiclone sul Mediterraneo centrale, che blocca le perturbazioni atlantiche.
L’Italia rimane probabilmente in una fase di transizione fra l’anticiclone e le correnti umide atlantiche che potrebbero riportare piogge autunnali, ma con scarse possibilità di irruzioni fredde.

Fine novembre: segnali di svolta, ma l’inverno resta ancora una chimera

Vediamo per finire cosa dicono gli scenari a medio termine lontano, da sabato 22 a mercoledì 26 novembre. Tre sono i principali cluster sinottici, con divergenze significative e bassa prevedibilità.

Nella configurazione più probabile si nota un vortice polare tra Groenlandia e Polo Nord canadese. La corrente a getto sarà tesa e zonale sull’Atlantico, che tende a riattivare il flusso perturbato verso l’Europa, ma pare con scarso coinvolgimento del Mediterraneo.

Negli scenari alternativi compare invece un minimo depressionario chiuso attorno alla penisola iberica con richiamo mite da sud sull’Italia. Un ultimo scenario propone un blocco scandinavo con afflusso di aria fredda sull’Europa orientale e balcanica, ma sfiorerebbe solo l’Italia.

Concludendo, vi sono solo deboli segnali di raffreddamento verso la fine del mese, da confermare. Il vero freddo è ancora oltre l’orizzonte.