Maltempo: grossi problemi in vista per la Grecia, mentre l'Italia guarda con attenzione al possibile 'medicane'

Trattandosi di una depressione, pronta ad assumere caratteristiche subtropicali, sussistono ancora parecchie incertezze sulla traiettoria del minimo, che potrebbe risultare più settentrionale del previsto e coinvolgere più da vicino l’est della Sicilia.

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Purtroppo questo ciclone, stazionando sullo Ionio, rischia di causare piogge di carattere torrenziali, nei prossimi giorni, su vaste aree della Grecia. Modello ECMWF su sito Meteored Italia.

Purtroppo la configurazione barica che si sta venendo a scavare sull’area euro-atlantica rischia di provocare episodi meteorologi estremi, in particolare su alcune zone del nostro Mediterraneo. Come abbiamo già visto ieri, in questo articolo, nelle prossime 24 ore sullo Ionio si andrà a sviluppare una profonda depressione, che potrebbe assumere caratteristiche “barotropiche”, tipiche dei cicloni con caratteristiche tropicali.

Il problema sta nel fatto che questa piccola depressione si isolerà nel bordo più meridionale di un promontorio anticiclonico di blocco, ben strutturato sull’Europa centro-settentrionale, che lo renderà stazionario sul basso Ionio per diversi giorni, almeno fino al weekend.

La Grecia rischia eventi alluvionali

Purtroppo questa configurazione di blocco rischia di causare piogge di carattere torrenziali, nei prossimi giorni, su vaste aree della Grecia, dove si attendono accumuli pluviometri capaci di superare i 300-400 mm, con picchi anche oltre 500 mm in pochi giorni.

Parliamo di accumuli davvero estremi, che causeranno gravi dissesti e fenomeni di erosione, con rischi di ondate di piena ed eventi alluvionali, su buona parte del territorio greco, mettendo in ginocchio intere comunità.

Questa depressione in quota, già domani, sostando per più giorni sopra acque superficiali calde, valori sopra i +27°C +28°C, andrà ad approfondirsi sensibilmente evolvendo in un ciclone dalle caratteristiche subtropicali

Le aree più colpite saranno quelle della Tessaglia, l’ovest della Macedonia e i territori circostanti, dove le piogge si concentreranno per intere giornate. Come anticipato prima tutto questo sarà causato da una particolare configurazione barica, meglio nota con il termine di blocco ad omega, molto pericolosa nel periodo autunnale.

La pericolosità dei blocchi ad omega

In pratica si forma ogni qual volta che un anticiclone viene circondato, su entrambi i lati, da due differenti circolazioni depressionarie, isolate rispetto al flusso principale delle correnti occidentali, che scorrono alle alte latitudini. Ciò va in modo che la struttura anticiclonica, pressata su entrambi i lati dalle due basse pressioni, formi una omega, che ricorda la famosa lettera greca omega. Tale configurazione barica fa in modo che i venti, a tutte le quote, spirino sempre dalla stessa direzione, per diversi giorni, condizionando in negativo il tempo.

Quasi sempre le configurazioni di blocco comportano il rischio di fenomeni atmosferici estremi o di una certa gravità, come ondate di calore nelle regioni interessate dall’anticiclone, o piogge, forti temporali ed eventi alluvionali, nelle aree influenzate dalla presenza della bassa pressione. Specie se questi blocchi ad omega poi durano per settimane, se non per un intero mese (vedi le ondate di calore in Europa nelle ultime estati).

Cosa accadrà al Sud?

Questa depressione in quota, già domani, sostando per più giorni sopra acque superficiali calde, valori sopra i +27°C +28°C, andrà ad approfondirsi sensibilmente, risucchiando l’aria calda e molto umida stagnante sopra la superficie dello Ionio, al punto da favorire lo sviluppo di un piccolo ciclone mediterraneo, dalle caratteristiche subtropicali.

Per alcuni modelli la depressione rischierebbe di degenerare in un vero e proprio "medicane" (venti fino a 120 km/h nell'area ristretta vicino l'occhio) entro la serata di venerdì, con un minimo molto profondo, sul basso Ionio, in piena atmosfera "barotropica" (minimo concentrico alle varie quote).

La configurazione di blocco appena instaurata in Europa imprimerà uno spiccato moto retrogrado (da est verso ovest) al piccolo ciclone, tanto da farlo avvicinare alle coste della Sicilia orientale, già da giovedì. La sosta forzata sopra le calde acque del mar Ionio, farà in modo che la depressione, attraverso i forti moti convettivi (temporali), si riempirà di aria calda e umida che salendo di quota e condensandosi libererà ulteriore calore latente, favorendo un ulteriore abbassamento della pressione atmosferica al centro del sistema depressionario.

Tale processo, sopra descritto, porta, così, all’isolamento di un nucleo di aria calda proprio nei pressi del minimo depressionario, facendo assumere al sistema le tipiche caratteristiche sub-tropicali, o nei casi più rilevanti più propriamente tropicali, più comunemente noti come “TLC” (tropical like cyclone).

Cosa rischia la Sicilia?

Trattandosi di una depressione, pronta ad assumere caratteristiche quantomeno subtropicali, sussistono ancora parecchie incertezze sulla traiettoria del minimo, che potrebbe risultare più settentrionale del previsto e coinvolgere più da vicino l’est della Sicilia.

Ad oggi quasi tutti i centri di calcolo internazionali danno il grosso del maltempo, in termine di piogge, temporali e forti venti, in mare aperto. Ma ancora non è esclusa una traiettoria più occidentale del previsto, che potrebbe portare delle piogge e dei temporali più corposi sulla Sicilia orientale, specialmente fra catanese, siracusano e ragusano, indotti dallo sconfinamento delle bande temporalesche che ruotano sul quadrante sinistro della depressione sub-tropicale.

Anche se i venti più forti rimarranno relegati sullo Ionio, le onde sollevate dalla forte ventilazione di grecale e levante, attiva sul quadrante nord del ciclone, si muoveranno verso le coste orientali della Sicilia, provocando improvvise mareggiate da swell, per l’ingresso di onde lunghe o molto lunghe da Est. In particolare sulle coste del ragusano, siracusano e catanese.