Martedì 9 potrebbe essere il giorno più caldo di dicembre in queste 5 regioni d’Italia

Un flusso di aria insolitamente calda a inizio settimana raggiungerà le nostre regioni, spingendo i termometri oltre la soglia dei +20°C +22°C in diverse regioni, specie al centro-sud.

Un dicembre che sembra novembre, o addirittura ottobre. Mentre il Nord America si prepara alla prima vera ondata di gelo della stagione, l’Europa nei prossimi giorni, farà i conti con l’irrompere di aria molto mite, in risalita dalle basse latitudini dell’Atlantico.

Il responsabile di questa ennesima anomalia termica è un robusto rinforzo delle correnti atlantiche che, nei prossimi giorni, favorirà un’espansione dell’anticiclone delle Azzorre verso il Mediterraneo centro-occidentale.

Cosa sta accadendo dall’altra parte dell’Oceano?

Questa prima parte dell’inverno meteorologico in Europa sarà fortemente penalizzato dalla rinnovata “anomalia negativa di geopotenziale”, piuttosto vasta, presente sopra l’area canadese orientale e la vicina Groenlandia.

In questa vastissima area è presente un vasto campo di geopotenziali molto bassi, associati all’attività del “lobo canadese” del vortice polare, che seppur si presenta meno intenso rispetto ad altri inverni del passato, riesce comunque a dipanare una intensa circolazione occidentale fino al cuore del vecchio continente.

Il motivo della risposta mite sull’Europa

Questo campo di geopotenziali bassi in alta quota tende ad inasprire il “gradiente di geopotenziale” sull’Atlantico settentrionale, favorendo una notevole intensificazione dei venti zonali e del “getto polare” tra il nord America, l’Atlantico e l’Europa.

Anomalia Europa.
Ecco la vera causa della risposta zonale sull'Europa. Si nota la forte anomalia negativa di geopotenziale e temperature in azione sul Canada nord-orientale.

La netta contrapposizione termica e di geopotenziali, nel cuore dell’Atlantico settentrionale, continua a tenere attiva una profonda circolazione depressionaria nel tratto di oceano a sud dell’Islanda (dove è ubicato il cosiddetto “fronte polare”), la quale tende a dipanare un impetuoso flusso di aria molto mite e umida, d’estrazione oceanica, che dalle medie latitudini atlantiche si spinge verso il cuore dell’Europa, la Scandinavia, il mar Baltico e la Russia europea, mantenendo il campo termico su valori nettamente sopra la media sull’intero continente.

L’anticiclone delle Azzorre verso il Mediterraneo

Invece di spingersi direttamente sull’Europa occidentale come accade di consueto, la struttura anticiclonica tenderà ad allungarsi dal basso Atlantico fino al Nord Africa, entrando sull’area mediterranea.

Questo movimento “obliquo” aprirà la porta ad una importante avvezione di aria molto calda di origine subtropicale continentale, che scorrerà lungo il bordo orientale dell’anticiclone e verrà convogliata direttamente sull’Italia.

Il picco di questo caldo fuori stagione è atteso proprio martedì 9 dicembre, quando le temperature massime potranno toccare valori davvero elevati per il periodo, con punte fino oltre la soglia dei +22°C +23°C in alcune aree, fra Sardegna e Sicilia.

Addirittura in Sicilia si potrebbero superare abbondantemente i +20°C +22°C lungo le coste orientali dell’isola, con città importanti come Catania e Siracusa che potranno raggiungere i +21°C +22°C.

Ma la soglia dei +19°C +20°C si potrà superare anche in Calabria, Puglia e Basilicata, dove si respirerà un clima più autunnale che d’inizio inverno.

Queste cinque regioni saranno quindi le grandi protagoniste di un martedì 9 dicembre che, stando alle attuali emissioni modellistiche, ha ottime probabilità di diventare il giorno più caldo del mese su scala nazionale, superando di slancio i valori già miti registrati nei primi giorni di dicembre.

Clima mite anche sulle altre regioni

Anche al Nord e sulle regioni centrali tirreniche il clima sarà molto mite per il periodo, ad eccezione delle aree di pianura, specie Pianura Padana, e delle vallate e conche interne, dove resisteranno strati di forti inversioni termiche (caratteristica dell’inverno) che manterranno il clima un po’ più freddo e uggioso.

Clima mite.
Le temperature molto miti attese in Europa nei prossimi giorni, subito dopo la festa dell'Immacolata.

Ma basterà salire in montagna, fra Alpi e Appennini, per godere di un clima molto mite, limpido e soleggiato, con ottima visibilità e cielo terso.

Lo zero termico salirà anche a 2300-2500 m sulle Alpi, fino a 3000-3200 m in Appennino. Tuttavia la neve caduta nei giorni scorsi, soprattutto sulle Alpi, si salverà grazie all’aria secca, alle notti lunghe e alle inversioni termiche.

Quando ci sarà un cambio di scenario?

Questo nuovo impulso caldo subtropicale rappresenta l’ennesima conferma di una circolazione atmosferica bloccata che, almeno fino a metà mese, sembra non voler cedere il passo a irruzioni fredde significative.

Solo dopo il 15-16 dicembre i modelli intravedono un possibile indebolimento dell’anticiclone eroso dal flusso perturbato atlantico, che scenderà ulteriormente di latitudine, interessando più direttamente il nostro Paese.