Neve in pianura: attenzione a queste date, sono quelle delle nevicate che fecero storia. Sorprese nell’inverno 2025/26?

Sale la voglia di neve e i modelli spesso prima illudono poi deludono. La neve è perfida, è difficile da prevedere e negli ultimi anni complice il riscaldamento globale in pianura si è fatta sempre più desiderare. Ci sono date particolari in cui la neve più di frequente viene a farci visita? Ecco cosa dice la climatologia.

Ferve l’attesa per la neve in pianura. Le ultime nevicate importanti ormai riscalgono a parecchi anni fa. Negli ultimi anni le nevicate in pianura sono state scarse, pochi centimetri spesso rapidamenti fusi dalla pioggia o dall’aumento delle temperature dovuto ai cambi di circolazione.

Non di rado i modelli hanno dapprima illuso con previsione di situazioni anche spettacolari e poi deluso le attese di neve al piano alla prova dei fatti.

Ma quando potrebbe arrivare la neve? Proviamo a guardarci con metodo diverso, non previsionale ma statistico climatologico.

L’8 dicembre: l’Immacolata e le prime sorprese di stagione

Dopo le nevicate precoci di fine novembre, è attorno all’8 dicembre, per il ponte dell’Immacolata e, per i milanesi, di Sant’Ambrogio, che la neve diventa nuovamente più probabile.

Sono date in cui spesso si presentano irruzioni fredde con ciclogenesi sul golfo Ligure, oppure perturbazioni che trovano i primi cusciti di aria fredda. Raramente però l’immacolata ha visto intense nevicate. Spesso si è trattato di deboli nevicate o di imbiancate di pochi centimetri. Fu così l’8 dicembre 2021: nevicate deboli con modeste imbiancate interessarono il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia occidentale.

L’Immacolata è dunque una data da tenere d’occhio e in cui la neve può comparire, soprattutto come “spolverata da inizio inverno”.

Le nevicate di Santa Lucia e dintorni

A Santa Lucia la neve spesso ha fatto veramente sul serio. Il 13 dicembre è una delle date con più “tradizione” nevosa nella climatologia padana. Alla storia è rimasta in particolare la nevicata paralizzante nota come “tormenta di Santa Lucia 2001”. Una nevicata non abbontante, ma associata a blizzard con temperature sotto zero, arrivata nell’ora di punta serale di un venerdì con tante auto in movimento per uscita dal lavoro e per shopping natalizio.

Più indietro, una storica nevicata colpì l’Emilia Romagna a Santa Lucia, 13 dicembre, nel 1995. Di recente neve coreografica o poco più cadde il 13 dicembre 2022.

Altre date dicembrine deputate alla neve sono quelle fra il 17 e 19 del mese, importanti nevicate estese anche a tutta la pianura padana e perfino Firenze, si ricordano nel dicembre 2009 e 2010, anche associate a importanti irruzioni di aria fredda.

Gennaio: occhio a queste date

Gennaio è il mese più frequentemente nevoso in assoluto. Le prime date da tenere d’occhio sono i giorni fra il 6 e 8 gennaio. In questi giorni avvenne anche la famosa nevicata di Roma, nello storico inverno 1985. Ma varie nevicate, in diversi altri anni, colpirono il nord in questi giorni. È un periodo in cui il cuscino freddo delle precedenti irruzioni può essere molto tenace e in cui la circolazione porta spesso fronti dal nord atlantico o irruzioni retrogade.

Milano durante la grande nevicata del gennaio 1985. Foto Mario De Biasi in pubblico dominio.

Le date più nevose in assoluto però vanno dal 13 al 18 gennaio. Non a caso fu in questi giorni che avvenne la storica “nevicata del secolo” al nord del 1985. Negli ultimi anni le nevicate come noto sono state meno frequenti e meno abbondanti, ma non sono mancati episodi nevosi in questo periodo di metà gennaio in cui la climatologia dinamica vede frequenti cicloni tirrenici nevosi, nevicate da addolcimento o da irruzioni retrograde.

Le sorprese di febbraio

Febbraio è un mese meno freddo e meno nevoso climaticamente, ma se freddo e neve arrivano possono essere ancor più estremi che a gennaio.

Nel passato questo avvenne negli storici mesi di febbraio 1929 e 1956, e quindi il 5–10 febbraio 1991 con una grande ondata di gelo e neve su gran parte del nord, seguiti da temperature gelide, fino anche a -25°C a Carpi (MO).

Di recente ricordiamo tutti il nevone del febbraio 2012, vi rimandiamo all’articolo di approfondimento per i dati, con alcune giornate nevose che ancora una volta cadono attorno al 5-6 febbraio e al 12-13 febbraio in particolare.

L’inizio di febbraio è quindi una finestra buona per la neve in pianura, ma occhio anche a fine mese, in particolare il giorno 28 vide importanti nevicate nel 2004.

I colpi di coda: la neve di marzo

Quando l’inverno sembra finito e inizia la primavera meteorologica, ecco che nei primi giorni di marzo la neve può sorprenderci, anche associata a bufere.

Fra gli episodi da citare il 3 marzo 2005, con 10–20 cm su Milano, Bologna ed Emilia e il 9-10 marzo 2010 con una tormenta in Emilia Romagna. Nei primi giorni di marzo 2018 neve tardiva e freddo colpirono molte città del Nord.

Marzo quindi può ancora regalare episodi nevosi anche intensi, ma quasi sempre più brevi e con manto poco duraturo.

La neve in pianura non è scomparsa: è diventata più permalosa

Coi cambiamenti climatici le grandi nevicate in pianura sono meno frequenti, ma non scomparse. Tuttavia mentre in passato nevicata anche in situazioni ora piovose o da neve solo in montagna, ora serve la “combinazione perfetta”: una perturbazione deve avere con se. aria fredda, cuscino padano tenace, eventualmente cold air damming.

Le date storiche (8 dicembre, 13 dicembre, 6-8 e 12-17 gennaio, inizio febbraio, primi di marzo) non ci danno una previsione ma ci mostrano le finestre migliori per precipitazioni nevose in pianura nel clima attuale. Avremo occasioni simili in questo inverno? Seguite i nostri previsionali e preparatevi ad attacci acuti di lampionismo se i modelli ci indicheranno situazioni favorevoli alla neve!