Meteo: San Silvestro mite poi neve a quote basse all’Epifania?

A San Silvestro i calici tintinneranno in un’atmosfera decisamente mite per il periodo stagionale, soprattutto in montagna. Solo in vista dell’Epifania l’inverno potrebbe rialzare la testa.

PREVISIONI METEO
Con l'alta pressione sub-tropicale nebbie in Val Padana ma clima molto mite dove prevarrà il sole da nord a sud dell'Italia (foto Marco Virgilio)

Davvero anomalo il quadro termico che sta caratterizzando questo finale d’anno in Italia. L’alta pressione sub-tropicale convoglierà masse d’aria molto calda, in relazione a questo periodo dell’anno, sulla penisola a partire dal nordovest. Proprio tra San Silvestro e Capodanno si registrerà il culmine dell’anomalia positiva della temperatura, soprattutto per diffusione territoriale. Questa mattina colpiscono i 9 gradi positivi registrati a Cervinia e nei prossimi giorni andrà anche peggio.

Che temperature in quota!

Per Capodanno il modello europeo ECMWF prospetta valori termici assolutamente inusuali alla quota di circa 1550 metri, in particolare su Piemonte, regioni centrali tirreniche e Sardegna dove le radiosonde potrebbero registrare punte di 14/16 gradi a quasi 1600 metri di quota. Un po' meno incisiva l’avvezione calda sulle regioni meridionali ioniche e adriatiche dove comunque i dati di temperatura oscilleranno tra i 9 e i 12 gradi positivi.

Se ci trovassimo a giugno invece che nel cuore dell’inverno parleremmo di una precoce ondata di caldo. In questo caso, naturalmente, gli effetti al suolo saranno diversi per effetto delle inversioni e della durata limitata del soleggiamento ma comunque si potranno apprezzare facilmente, soprattutto se saliremo in montagna o dove la ventilazione favorirà un rimescolamento dell’aria.

Perché questo black-out dell’inverno?

Come accennato all’inizio la responsabile principale di questa “momentary lapse of reason” dell’inverno in corso è una vasta e potente alta pressione di matrice sub-tropicale con massimi tra le isole Baleari e la Sardegna.

Il campo anticiclonico raggiungerà la sua massima espansione nella giornata di San Silvestro per poi iniziare a perdere la sua forza. Perchè si faccia definitivamente da parte, tuttavia, dovremo attendere i giorni 4/5 gennaio quando dovremmo assistere ad un evidente cambio della circolazione.

Con questa analisi possiamo ovviamente dimenticarci delle piogge e delle nevicate per diversi giorni, mettere in conto nebbie anche persistenti in pianura Padana e nelle valli capaci di limitare la salita dei termometri, prevedere temperature massime comprese tra 14 e 20 gradi nelle zone dove prevarrà il soleggiamento, un clima particolarmente mite sui rilievi, in particolare nella fascia compresa tra i 500 e i 1500 metri.

Brindisi tiepido nella notte di San Silvestro

Non per tutti, ben inteso! In molte zone della pianura Padana la nebbia darà comunque l’impressione dell’inverno e temperature comprese tra 2 e 6 gradi attorno alla mezzanotte tra San Silvestro e Capodanno.

In generale, però, ecco le condizioni meteo che prevediamo tra il 31 dicembre e Capodanno:

Al nord nebbie persistenti nella pianura Padana ad eccezione del Friuli Venezia Giulia e del cuneese. Cielo sereno sopra il limite dell’inversione salvo presenza di sottili velature d’alta quota tra basso Piemonte e Liguria. Possibili banchi nuvolosi bassi lungo le coste del ponente ligure. Temperature comprese tra 1 e 9 gradi nelle zone dove la nebbia sarà persistente, valori massimi invece ben più alti dove il sole sarà prevalente come nelle zone pedemontane, alpine e appenniniche dove i termometri potrebbero segnare punte comprese tra 14 e 18 gradi.

Al centro bel tempo con temperature comprese tra 6 e 18 gradi. Possibili nebbie lungo le coste tirreniche dell’alta Toscana dalla sera di San Silvestro.

Al sud e sulla Sicilia cielo sereno mentre sulla Sardegna occidentale dovrebbero prevalere degli addensamenti nuvolosi bassi o nebbie, più sole lungo le coste orientali. Temperature massime comprese tra 15 e 20 gradi.

La Befana riporterà l’inverno oltre alla calza?

Il tempo dovrebbe rimanere stabile fino a 3 o 4 gennaio anche se con un ulteriore aumento dell’umidità nei bassi strati atmosferici, velature d’alta quota più diffuse ed un graduale calo delle temperature, più apprezzabile a nordest.

peggioramento del tempo in progressiva discesa dall’Emilia Romagna alle regioni del sud con piogge e nevicate a quote basse. Il nord verrebbe in buona parte saltato da questo evento

Ma è tra il 5 ed il 6 di gennaio che la circolazione potrebbe nuovamente riportare l’inverno in Italia. L’anticiclone, omari ritiratosi verso l’Atlantico, si espanderebbe verso nord determinando una discesa di correnti fredde diretta verso i mari italiani.

TENDENZA LUNGO TERMINE
Con il cedimento dell'anticiclone potrebbe riaprirsi la porta del freddo da nord con formazione di una depressione sull'Italia a ridosso dell'Epifania (modello ECMWF)

Una depressione si potrebbe quindi formare sulle regioni centromeridionali apportando un peggioramento del tempo in progressiva discesa dall’Emilia Romagna alle regioni del sud con piogge e nevicate a quote basse. Il nord verrebbe in buona parte saltato da questo evento trovandosi presto interessato nuovamente dall’alta pressione ma questa volta da correnti ben più fredde. Situazione da verificare con i prossimi aggiornamenti dei colleghi.