120 anni di terremoti e tsunami nel mondo in due minuti

In una animazione di due minuti si possono vedere tutte le ubicazioni dei più forti terremoti avvenuti nel mondo negli ultimi 120 anni. Il 90% circa si concentra lungo l'anello di fuoco del Pacifico. Tanti anche i terremoti in Italia, da Messina 1908 fino agli ultimi disastrosi eventi del 2016-2017.

nepal terremoto 2015
Le conseguenze del terremoto del 2015 a Kathmandu, in Nepal.

Un'animazione pubblicata dal Pacific Tsunami Warning Center (PTWC) degli Stati Uniti mostra in poco più di 2 minuti di video tutti i terremoti più forti registrati nel pianeta dal 1° gennaio del 1901 al 31 dicembre 2020, ad una velocità di un anno al secondo. L'epicentro dei terremoti viene indicato con dei cerchi, che appaiono come lampi nella mappa e che sono tanto più grandi quanto più alta è la magnitudo del sisma. Il colore rappresenta invece la profondità dell'ipocentro, all'interno della Terra. Questa animazione evidenzia anche i più significativi tsunami generati da alcuni di questi terremoti negli ultimi 120 anni (manca nella mappa il 2021 ed il 2022, quindi non compare lo tsunami generato dall'eruzione di Tonga del 15 gennaio '22).

Sono stati indicati gli tsunami più importanti avvenuti nel pianeta dal 1901, come quello che colpì Ecuador e Colombia il 31 gennaio del 1906, quello di Atacama in Cile dell'11 novembre 1922, fino al più recente tsunami che ha devastato l'Indonesia il 26 dicembre 2004, quello che colpito duramente il Cile il 27 febbraio 2010 o lo tsunami di Tohoku, Giappone, dell'11 marzo 2011.

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Ci sono anche terremoti avvenuti in Italia

Nella mappa, se si guarda all'Italia, appaiono anche i più forti terremoti degli ultimi 120 anni. Si inizia con quello del 1905 che devastò la Calabria centrale tirrenica, per poi proseguire solo tre anni dopo con il catastrofico terremoto di Messina del 28 dicembre 1908, che causò anche uno tsunami. Pochi secondi dopo (nel video), ecco un altro pallino di grosse dimensioni sull'Italia, stavolta quella centrale: è il terremoto della Marsica del 1915.

Il video, che ci fa fare un tuffo nella storia sismica del pianeta più recente, continua con una vera "esplosione" di terremoti in tutto il mondo. Sull'Italia assistiamo a un periodo di "calma" (non vengono indicati terremoti meno catastrofici ma che comunque hanno continuato a interessare il paese), fino al 1930, anno del terremoto dell'Irpinia e del Vulture (oltre mille morti). Ancora, nel periodo 1950-1952, compaiono gli epicentri dei terremoti nella zona del Gran Sasso, mentre a est si intravedono gli epicentri di forti terremoti nei Balcani e nel Mar Egeo.

Nel frattempo, anno dopo anno, il "bombardamento" di terremoti continua, concentrato in particolar modo lungo i confini delle placche tettoniche ed ancora più abbondantemente lungo la "cintura di fuoco del Pacifico", un enorme anello che si dipana lungo le catene montuose occidentali delle Americhe, proseguendo nell'Arco delle Aleutine, fino al Giappone, all'Indonesia, alla Nuova Zelanda dove si concentra circa il 90% dell'attività sismica del mondo.

I terremoti degli ultimi 70 anni in Italia e nel Mediterraneo

Gli anni continuano a passare e nel Mediterraneo compare un grosso cerchio che indica, al sud della Spagna, il terremoto di Albolote del 1956. Nuovi terremoti interessano le aree sismiche dell'Europa, dai Pirenei alle Alpi Dinariche (Balcani), e di nuovo lungo l'Appennino italiano, fino al catastrofico terremoto del 1968 nel Belice (Sicilia). Arriviamo poi all'evento catastrofico del 23 novembre 1980, uno dei peggiori terremoti che abbia colpito l'Italia nel XX secolo: il sisma in Irpinia, quasi tremila morti.

Il video continua, e la maggior disponibilità di dati permette di inserire anche eventi minori. Sull'Italia, in particolare lungo la catena dell'Appennino, si nota una continua attività sismica. Molti sono terremoti minori, che per fortuna non causano danni, ma ecco comparire anche gli epicentri dei grandi eventi del 1984 sull'Appennino centrale, del 1997 tra Umbria e Marche, del 2009 a L'Aquila, del 2016-2017 tra Abruzzo, Lazio e Marche. Il video ci ricorda che l'Italia è un paese sismico, con una elevata pericolosità che si concentra in determinate aree (consulta qui la mappa ufficiale della pericolosità sismica).