Crollo del vortice polare? Un sorprendente fenomeno meteo potrebbe presto far precipitare l'Europa in un gelido inverno

Un fenomeno appena visibile negli alti strati dell'atmosfera determina se congeliamo o sudiamo, e mostra minacciosi segnali di instabilità.

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Quanto potrebbe essere nevoso il prossimo inverno 2025/26 in Europa?

Il vortice polare è un potente sistema di correnti situato a circa 30 chilometri di altezza, che si forma durante l'inverno sopra l'Artico. Questo flusso di vento circolare racchiude le masse d'aria fredda artiche e normalmente le tiene lontane dal continente europeo.

Finché il vortice rimane stabile, i suoi venti fanno sì che il freddo resti "intrappolato" – ben a nord rispetto a noi. Ma non appena il vortice diventa instabile o addirittura collassa, queste masse d’aria gelida vengono ridistribuite. È proprio in questi momenti che possono verificarsi ondate di freddo estremo e lunghi periodi invernali in Europa – anche in un’epoca di cambiamenti climatici.

Il collasso: come un riscaldamento improvviso può destabilizzare il vortice polare

Un “Sudden Stratospheric Warming” (SSW) è un riscaldamento improvviso e drastico della parte superiore dell’atmosfera sopra l’Artico. In pochi giorni, le temperature possono salire di 30-50 gradi – un’inversione brusca che ha conseguenze di vasta portata.

Questo riscaldamento disturba il vortice polare e può dividerlo, spostarlo oppure farlo collassare del tutto. Di conseguenza, le masse d’aria fredda non scorrono più ordinatamente verso est, ma derivano incontrollate verso sud – regioni dell’Europa centrale come Germania o Francia possono allora trovarsi all’improvviso sotto l’effetto di un freddo siberiano. Anche se questi eventi sono sempre meglio osservabili, restano ancora difficili da prevedere.

Esempi dal passato: quando l’inverno sfugge al controllo

A livello storico ci sono stati diversi inverni in cui un vortice polare instabile ha sconvolto il regime meteorologico.

L’inverno 2009/2010 è considerato emblematico: l’Europa visse un’ondata di freddo senza precedenti, con grandi nevicate, gelo persistente e condizioni caotiche per i trasporti per settimane. Anche il febbraio 2018 portò, con il “Beast from the East”, un freddo pungente e venti gelidi da est fin nel cuore dell’Europa occidentale.

Il vortice polare è un forte flusso d’aria circumpolare nella stratosfera sopra l’Artico. Circonda il Polo Nord e tiene compatte le masse d’aria fredda. Se viene disturbato o collassa, l’aria gelida può scendere verso sud – con effetti drastici sul tempo invernale in Europa e Nord America.


Questi scenari meteorologici non sono dunque un mito – sono reali e misurabili. Tuttavia, non ogni SSW porta automaticamente a un’ondata di gelo. Ciò che conta è dove si dirige l’aria fredda artica – un elemento che dipende da numerosi fattori, come i regimi di pressione, i modelli di vento e persino l’estensione della copertura nevosa in Asia.

Cambiamenti climatici e vortice polare – i super inverni diventeranno più probabili?

Paradossalmente, il cambiamento climatico potrebbe aumentare il rischio di disturbi al vortice polare. L’Artico si riscalda più rapidamente rispetto ad altre regioni, riducendo le differenze di temperatura tra nord e sud – proprio quelle che alimentano il vortice.

Allo stesso tempo, ci sono indizi che più neve in autunno in Siberia o cambiamenti nelle correnti oceaniche possano disturbare il Jet Stream e, di conseguenza, il vortice polare. Sebbene questi legami non siano ancora stati dimostrati con certezza, molti modelli climatici indicano una crescita delle situazioni invernali estreme nei prossimi decenni. Se ci aspetta dunque un nuovo “inverno del secolo” è ancora incerto – ma i segnali nel cielo non vanno ignorati.

Cosa ci attende questo inverno e perché i meteorologi stanno osservando con attenzione

La fase critica per un possibile collasso del vortice polare inizia di solito a gennaio. Già ora i meteorologi stanno monitorando modelli di circolazione e variazioni di temperatura insolite nella stratosfera.

Se si verificherà un SSW – e quanto sarà intenso – determinerà se avremo un inverno mite e piovoso o un blocco gelido con neve e gelo. I modelli climatici più recenti mostrano forti oscillazioni del vento zonale sopra l’Artico – un possibile segnale precoce. Una cosa è certa: chi si aspetta un inverno verde e tranquillo, potrebbe tra qualche settimana restare gelidamente sorpreso.