Ecco perché la NASA lancerà un satellite di legno nel 2024

Nel 2024, la NASA e la JAXA lanceranno il primo satellite di legno, che rappresenterà una pietra miliare nella ricerca di alternative alla crescente quantità di detriti spaziali.

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Il LignoSat è realizzato in legno di magnolia e sarà lanciato nel 2024.

La NASA e la Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) stanno preparando il terreno per un lancio epocale nella storia dell'esplorazione spaziale: il primo satellite al mondo fatto di legno.

Chiamato LignoSat, il rivoluzionario satellite delle dimensioni di una tazzina da caffè è costruito in legno di magnolia e il lancio in orbita terrestre è previsto per la metà del 2024.

L'iniziativa mira a promuovere la sostenibilità dei voli spaziali. Perché? Perché attualmente ci sono più di 11.000 tonnellate di oggetti spaziali, tra cui satelliti inutilizzabili e frammenti di razzi, in orbita intorno alla Terra.

"Circa 10.590 satelliti orbitano attualmente intorno alla Terra, di cui circa 8.800 sono ancora in funzione", riferisce l'agenzia tedesca DW. Questi detriti spaziali aumentano l'inquinamento luminoso e ostacolano l'osservazione di fenomeni spaziali lontani.

Il LignoSat è stato costruito da scienziati americani e giapponesi, sotto il coordinamento dell'Università di Kyoto, per la missione congiunta della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) e della NASA.

Alla ricerca di soluzioni a questo problema crescente, gli scienziati hanno pensato a un materiale biodegradabile, come il legno. In questo caso, il materiale di base, il legno di magnolia, si è già dimostrato adatto all'uso nello spazio.

Non brucia, non marcisce, non si deforma.

A differenza di altri materiali, il legno non brucia o si decompone nel vuoto dello spazio, ma si incenerisce al rientro nell'atmosfera terrestre, formando una fine cenere. Questo lo rende un'efficace alternativa biodegradabile per i futuri satelliti.

Il processo di selezione del tipo di legno è stato meticoloso. Dal 2020, quando è iniziato il progetto Ligno Stella Space Wood, sono stati condotti test di esposizione spaziale su diversi tipi di legno per oltre 290 giorni nel modulo sperimentale giapponese Kibo sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Pezzi di magnolia, ciliegio e betulla sono stati esposti alle condizioni estreme dello spazio, come sbalzi di temperatura, radiazioni cosmiche e particelle solari intense.

Gli scienziati hanno concluso che la magnolia è la più resistente, in quanto non ha mostrato segni di lavorazione, deformazione o danni superficiali dopo dieci mesi di esposizione. Inoltre, ha dimostrato di essere più resistente durante la lavorazione.

"Quando il legno viene utilizzato sulla Terra, ci sono problemi di combustione, marcescenza e deformazione, ma nello spazio non ci sono questi problemi: nello spazio non c'è ossigeno, quindi non brucia, e non ci sono esseri viventi che lo abitano, quindi non marcisce", ha dichiarato alla CNN Koji Murata, ricercatore dell'Università di Kyoto.

Questo approccio innovativo mira a ridurre la crescente quantità di oggetti metallici e detriti spaziali che contribuiscono all'inquinamento luminoso dell'atmosfera terrestre e rappresentano una minaccia per la ISS e altri veicoli spaziali.

L'introduzione di satelliti biodegradabili come LignoSat offre un'alternativa promettente, essendo potenzialmente meno dannosi e più economici da produrre.

In vista del lancio previsto per il 2024, i ricercatori stanno studiando i meccanismi di degradazione dei materiali a livello nanometrico. Le loro scoperte potrebbero portare a materiali in legno più robusti per nuove applicazioni spaziali.