CO2 e Coronavirus: cosa sta succedendo?

Emissioni di gas serra in calo in Italia e nel mondo. Il 2020 vedrà la più forte diminuzione dal dopoguerra. Ancora in aumento le concentrazioni in atmosfera, ecco perché.

emissioni-co2
Il lockdown per l'emergenza COVID-19 ha indotto una forte diminuzione delle emissioni di gas serra, ma concentrazioni di cO2 e temperature globali continuano ad aumentare. Ecco perchè.

Calano le emissioni di CO2 e di gas serra in Italia e nel mondo. Nel 2018 in Italia è proseguito il cosiddetto disaccoppiamento di economia ed emissioni. Ma è nel primo trimestre del 2020 che i dati preliminari mostrano in forte decremento delle emissioni.

Una diminuzione che però non basta, e che ancora non trova riscontro nelle concentrazioni in atmosfera, che sono il valore che conta per il clima e che guiderà il futuro global warming. Cosa bisognerebbe fare per rispettare gli accordi sul clima stipulati alla COP 21 di Parigi nel 2015?

Emissioni serra in Italia

Il quadro delle emissioni serra in Italia è stato presentato martedì da ISPRA durante un interessante seminario in streaming. Nel 2018 le emissioni sono diminuite del 17% rispetto al 1990, passando da 516 a 428 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Più contenuta, -0.9%, la diminuzione rispetto al 2017. La diminuzione è molto forte nei settori energetico e industriale (-18%), mentre aumentano le emissioni del settore trasporti, residenziale e dei rifiuti.

ISPRA ha presentato anche i primi dati delle emissioni del primo trimestre del 2020. L’Emergenza coronavirus ha indotto una diminuzione del 5-7%, con un picco del -15% a marzo. Il calo maggiore è per gli usi industriale ed energetico, fino al 20%, mentre gli impieghi residenziali per riscaldamento, con tutti in casa, sono aumentati del 7%.

Emissioni globali

Per il 2020, secondo l’Agenzia per l’energia degli Stati Uniti, in US vi sarà nel 2020 una diminuzione delle emissioni del 7.5%. Globalmente, quest’anno si assisterà al più consistente crollo delle emissioni serra dal dopoguerra. Secondo le analisi di Carbonbrief, la diminuzione sarà dell’ordine di 1.6-2 miliardi di tonnellate di CO2 , pari al 4-6% di calo rispetto al 2019.

Concentrazioni in atmosfera

A differenza dell’inquinamento atmosferico, ancora non si notano inversione di tendenza nell’aumento delle concentrazioni di CO2 in atmosfera. A Marzo 2020 infatti l’ Osservatorio di Mauna Loa, nelle isole Hawaii, segna una concentrazione media di 414.5 ppm di CO2, nel 2019 era 411.97 ppm.

Aumento anche in Italia, l’Osservatorio di Monte Cimone del Servizio Meteo dell’Aeronautica Militare ha annotato 418.22 ppm, mentre nel 2019 si registravano 414.76 ppm.

Questi dati in realtà non sono in contraddizioni col calo delle emissioni, la CO2 infatti è un gas serra che un tempo di vita in atmosfera molto lungo, dell’ordine del centinaio di anni, mentre gli inquinanti responsabili dello smog urbano hanno una vita media di circa dieci giorni.

Cosa servirebbe per rispettare l’Accordo di Parigi sul clima?

Dunque, cosa occorre fare per rispettare l’obiettivo di contenere le temperature entro 1.5°C o massimo 2°C rispetto all’era preindustriale? Il calo delle emissioni in corso, del 5% circa globalmente, andrebbe intensificato al 7.5%, e proseguire per trent’anni fino ad azzerare o perfino rendere negative le emissioni.

Naturalmente, nessuno pensa o men che meno spera che l’emergenza COVID-19 duri così a lungo.

L’attuale calo è avvenuto per cause di forza maggiore, mentre la transizione a un mondo post carbon dovrebbe avvenire per coraggiose scelte politiche anche per il clima.

In pratica, non dobbiamo tornare al sistema di prima basato sui combustibili fossili ma immaginare un mondo migliore basato su energie rinnovabili, efficienza energetica, agricoltura sostenibile, riforestazione.