Coronavirus e inquinamento da polveri sottili: c'è un legame?

Uno studio italiano ha evidenziato una correlazione fra maggior espansione del coronavirus COVID-19 ed inquinamento da particelle sottili in Pianura Padana. L'ipotesi è che le polveri sottili potrebbero aver contribuito ad una maggior espansione. Lo studio non ha però ancora conferme.

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La concentrazione di polveri sottili in Pianura Padana potrebbe aver contribuito ad una maggior espansione del COVID-19.

In queste ore sta circolando sui mezzi di informazione italiani la notizia di uno studio che ha messo in relazione l'espansione del coronavirus COVID-19 con la presenza di inquinamento da polveri sottili nella Pianura Padana. In sostanza, in zone dove c'è un forte inquinamento da polveri sottili, il virus si sarebbe diffuso con maggior facilità. Nella Pianura Padana inquinatissima per un inverno con pochissime precipitazioni, le polveri sottili rilasciate nell'aria avrebbero creato un effetto boost, una accelerazione nella diffusione dell'epidemia.

Si tratta di uno studio che formula una ipotesi, ora dovrà trovare conferme e bisognerà vedere se si consolideranno evidenze in questo senso. Per questo va preso con cautela.

Relazione fra inquinamento da polveri sottili ed espansione del COVID-19

Lo studio è stato effettuato da un gruppo di ricercatori italiani e medici della Società italiana di Medicina Ambientale (Sima), che hanno analizzato i dati di inquinamento da polveri sottili registrati nel periodo tra il 10 e il 29 febbraio 2020 dalle centraline di rilevamento delle Arpa, le agenzie regionali per la protezione ambientale.

Mettendo in relazione il numero di episodi di superamento del limite di legge di polveri sottili nelle province italiane, con i dati del numero di contagi da Covid19 diffusi dalla Protezione Civile (lasciando una differenza di 14 giorni per tenere in considerazione i tempi di incubazione del virus), si è visto che c'erano accelerazioni anomale nel numero di contagi in zone dove la concentrazione di inquinamento atmosferico da polveri sottili (PM 2,5 e PM 10) era maggiore.

Concentrazione da polveri sottili, in Pianura Padana un inverno senza precipitazioni

Le polveri sottili, molto abbondanti nella Pianura Padana in questo inverno 2020 praticamente privo di precipitazioni, avrebbero quindi contribuito ad una maggior espansione del virus. Ricordiamo che l'area della Pianura Padana è fra le più urbanizzate e maggiormente inquinate d'Europa. Un problema che viene sottolineato da anni. Il particolato fungerebbe quindi da carrier per il trasporto del virus.

Se questo studio trovasse conferme con altri dati provenienti da altre aree, si confermerebbe quindi una relazione fra maggior espansione del virus e determinate condizioni atmosferiche, che contribuiscono anche alla permanenza delle polveri sottili.

Non è la prima volta che vengono trovate correlazioni fra espansione di virus e presenza di particelle sottili nell'aria. Riguardo agli studi sulla diffusione dei virus nella popolazione vi è una solida letteratura scientifica che correla l’incidenza dei casi di infezione virale con le concentrazioni di particolato atmosferico, informano ricercatori dell'Università di Bari e Bologna in questo paper aperto a tutti.

Un aiuto dalla meteorologia?

Se così fosse, ci sarebbe quindi anche un contributo della meteorologia alla riduzione dei fattori di espansione del virus. Le piogge aiuterebbero a contenere l'inquinamento da polveri sottili. Nei giorni scorsi alcuni studi hanno anche formulato ipotesi sulla relazione fra espansione del virus e caldo. Ne abbiamo parlato qui.

"Io resto a casa", lo stop al traffico fa ridurre lo smog

Se la correlazione fra espansione del virus e inquinamento venisse confermata, buone notizie arrivano dal blocco dei trasporti delle ultime settimane. La forte riduzione del traffico nelle ultime settimane ha fatto ridurre fortemente lo smog in Italia.