In Italia ci sono almeno 37 tipi di paesaggio: quali sono?

L'ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha presentato il progetto “Carta della Natura per conoscere, proteggere e pianificare”. Individuati 37 tipi di paesaggio in Italia.

Paesaggio vicino Pienza, in Toscana.

Lo scorso 18 novembre l'ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha presentato il progetto “Carta della Natura per conoscere, proteggere e pianificare”. Ad oggi, la Carta della Natura è stata realizzata e completata in 15 regioni italiane, pari al 71% del territorio nazionale. I lavori di realizzazione cartografica hanno permesso di classificare e mappare in Italia 37 Tipi di Paesaggio e di selezionare 290 tipi di habitat terrestri per la cartografia nazionale alla scala 1:25.000.

La Carta della Natura suddivide il territorio italiano in aree omogenee dal punto di vista fisiografico, identificate da una caratteristica connotazione geografica (“Unità Fisiografiche di Paesaggio”). In Italia sono state cartografate 2160 Unità Fisiografiche di Paesaggio, ciascuna delle quali appartiene ad uno dei 37 “Tipi fisiografici di Paesaggio” identificati per il territorio nazionale.

37 tipi di Paesaggio in Italia

Quali sono i 37 tipi di Paesaggio identificati? Si va dai diversi tipi di pianura (costiera, aperta, di fondovalle o golenale, alle lagune), ai paesaggi collinari, con colline argillose, carbonatiche, moreniche, vulcaniche, e molti altri. Poi ci sono i paesaggi montuosi, dagli altopiani ai rilievi rocciosi isolati, dalle montagne carbonatiche a quelle dolomitiche, dagli edifici montuosi vulcanici alle montagne granitiche. Per approfondire, si può consultare qui la lista. A questo link invece, si può visualizzare la Carta della Natura alla Scala 1:250.000.

Il 30% del territorio è ad elevato pregio naturale

Nelle 15 regioni mappate, il processo valutativo di Carta delle Natura ha evidenziato una percentuale significativa (30%) di territorio ad elevato pregio naturale e un 3,3% a rischio di degrado. Questi sono alcuni dei dati emersi durante la presentazione Ispra del progetto “Carta della Natura per conoscere, proteggere e pianificare”, a 10 anni dal precedente convegno. Carta della Natura
è un progetto nazionale con l’obiettivo di realizzare prodotti cartografici che mostrano la distribuzione di ecosistemi e habitat terrestri italiani, mettendo in evidenza le aree di pregio naturale e quelle a rischio di degrado.

La fioritura della lenticchia nell'altipiano di Castelluccio di Norcia, nel parco dei Monti Sibillini

Carta della Natura è quindi uno strumento tecnico essenziale per la conoscenza e la gestione del territorio, per guidare le azioni di salvaguardia ambientale e per permettere una corretta pianificazione territoriale degli interventi previsti dal PNRR. L’ultima e più recente conclusione dei lavori della Carta è stata quella della Regione Emilia Romagna. I dati di Carta della Natura sono accessibili facilmente e gratuitamente a tutti i cittadini, le amministrazioni e anche i soggetti privati.

Prevalenza di ambienti antropici e molte aree boschive

Il mosaico ambientale nelle 15 regioni ha evidenziato una prevalenza degli ambienti antropici: urbani, industriali e agricoli, con il 54,5% del territorio mappato; una porzione rilevante di ambienti boschivi e forestali su una superficie del 26% e solo lo 0,2% interessato da ambienti naturali umidi e torbiere; una superficie esigua che dà ragione della loro rarità e frammentarietà e dunque del loro estremo interesse dal punto di vista conservazionistico.

La catena alpina con il Monviso, e in primo piano le aree collinari delle Langhe (Piemonte).

Gli aggiornamenti dei prodotti cartografici del progetto consentono di registrare le trasformazioni ambientali che avvengono nel tempo. In Molise e Friuli Venezia Giulia le nuove carte degli habitat prodotte hanno permesso di osservare variazioni interessanti intercorse nell’ultimo decennio; in Molise è stato registrato un processo di abbandono di pratiche agricole e pastorali nei territori montani con un aumento significativo delle superfici arbustive, di 3.500 ettari, a discapito di superfici prative.

In Friuli Venezia Giulia si è constatato l’effetto dei cambiamenti climatici e in particolare l’arretramento - se non la scomparsa - di vaste porzioni di ghiacciai e nevai: la loro superficie, nella nuova carta, ha subito una riduzione prossima al 50%. Il coinvolgimento di Regioni, Province Autonome e Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente già avviato, un maggiore investimento in risorse umane ed economiche dedicate, agevoleranno il completamento della copertura cartografica nazionale nel più breve tempo possibile, per offrire un servizio di grande utilità al nostro paese in termini di pianificazione e prevenzione.