Misura la pioggia con un barattolo e il vento con una pallina: come costruire la tua stazione meteo casalinga
Osservare il tempo e misurare i parametri atmosferici: come autocostruire una semplice stazione meteo. Dal semplice pluviometro fai da te al termometro, ecco alcune idee e suggerimenti per il meteo bricolage. Come misurare la neve?

Nell’era dei satelliti e dei modelli, si è perso il senso dell’osservazione. Eppure, l’ingrediente base delle previsioni non sono i satelliti, ma le osservazioni al suolo, a cui vanno aggiunti i radiosondaggi, navi oceanografiche, boe, dati da aerei ecc.
Nei tempi passati della meteo televisiva il colonnello Bernacca iniziava la sua rubrica proprio leggendo le temperature minime e massime. Non quelle previste per l’indomani, ma i valori registrati dalle stazioni sinottiche della rete nazionale inserita nell’ambito WMO.
Le stazioni professionali sono dotate di strumenti ad alta precisione e collocati in modo conforme alle direttive WMO, tuttavia anche a casa nostra o perché no coi bambini e ragazzi in famiglia o a scuola possiamo misurare i parametri meteo in modo semplice con strumenti fai da te.
Misurare temperatura e umidità
Per questi strumenti è arduo attuare il fai da te, ma per una misura semplice possiamo dotarci di un economico termometro analogico ad alcool (il mercurio è giustamente stato messo al bando), meglio a minima e massima. In questi ultimi un pulsante consente l’azzeramento di appositi cursori corrispondenti al minimo e al massimo, ma prima ovviamente vanno letti. Facendolo ogni mattina, e annotando i valori, prenderemo col tempo un grande spirito di osservazione.
Per l’umidità relativa possiamo usare semplici igrometri a lancetta e a scala graduata da 0 a 100%, ricordiamoci che 100% di umidità non significa che siamo immersi in acqua ma che l’atmosfera alla temperatura e pressione in cui ci troviamo è satura e non può contenere altro vapore.
Questi strumenti in mancanza di area idonea e capannina meteo li possiamo esporre all’esterno in un lato esposto a nord dove non arrivi mai il sole. Ovvio non avremo così la pretesa di fornire dati precisi come una stazione a norma WMO, ma per un uso casalingo e didattico è un primo passo.
Pluviometro fai da te
Il pluviometro è lo strumento più semplice da costruire. Basta un piccolo secchio, o un barattolo trasparente o una bottiglia di plastica di forma cilindrica tagliata; meglio evitare quelle sagomate da bibite. Esponiamo poi quanto costruito o preso all’aperto, in giardino lontano da alberi o su un terrazzo (non un balcone) e quindi dopo la pioggia si passa alla misura.
Il primo e più semplice metodo è usare un righello millimetrato. I millimetri che leggiamo non sono altro che i millimetri di pioggia. Una via più precisa è travasare l’acqua caduta e raccolta in un cilindro graduato e calcolarne la quantità.
Per risalire ai millimetri però dovremo tenere conto del diametro del barattolo, bottiglia o secchio. Ricordiamo che 1 mm di pioggia equivale a 1 litro per metro quadro. Quindi se per esempio il barattolo ha un diametro di 20 cm, una pioggia di 1 mm lascerà nel nostro contenitore 31 millilitri di acqua. Più il diametro è grande, più precisa è la misura.
Anemometro semplice: pallina e banderuola
Per misurare il vento in modo fai da te il metodo più semplice è appendere una pallina da ping-pong con un filo a un supporto verticale: se dietro si posiziona una piccola scala semicircolare graduata, l’inclinazione della pallina indica l’intensità del vento. Più viene spinta di lato, più il vento è forte.

Per misurazioni più realistiche si può costruire un piccolo anemometro a coppette, usando quattro mezze palline montate a croce su un supporto: basta contare i giri in un minuto per avere una stima qualitativa della velocità del vento.
Accanto alla velocità è importante sapere anche da dove soffia il vento: basta una banderuola costruita con cartoncino o stoffa su un perno girevole, orientata correttamente verso i punti cardinali con bussola, oppure una piccola manica a vento.
E la neve?
Misurare la neve è la cosa forse più semplice, basta un righello e la costanza di uscire di casa verso mezzanotte o a fine nevicata. Meglio predisporre una tavoletta di legno in zona aperta, e misurarla qui ripulendola dopo la misura se si attende altra neve o prosegue la nevicata.
Magari segnatene la posizione con una bandierina per trovarla in caso venga sepolta da una nevicata paralizzante. In alternativa, occorre cercare punti rappresentativi, non su auto, non su prati con erba alta, e misurare qua e la per cercare il valore più rappresentativo.
Facendolo ogni giorno in cui nevica, avremo così la misura della “neve fresca in 24 ore”.
Lasciare i dati a chi viene in futuro
Passo fondamentale è annotare quotidianamente i parametri misurati. Scrivendo quotidianamente quanto osservato in un quaderno, diario o altro un domani queste osservazioni potrebbero diventare importanti per lo studio del clima della vostra zona.
Per definire clima servono 30 anni di misure continue, ma il tempo vola e in futuro lasceremo così ai nostri posteri ciò che abbiamo ricevuto: una marea di dati e di notizie meteorologiche.