Quando la scienza parla per immagini: così astronomia e clima diventano comprensibili a tutti

Comunicare progressi e risultati è una missione fondamentale della Scienza. Mappe e immagini, a volte realizzate come impressioni artistiche, sono uno strumento efficace che, in un equilibrio tra rigore e impatto visivo, presentano in modo chiaro e accattivante concetti complessi.

buco nero
Questa immagine, sebbene sia una rappresentazione artistica, riproduce in modo realistico l'apparenza di un buco nero con il suo disco di accrescimento e il suo getto, sebbene nessun telescopio sia in grado di ottenere immagini con tali dettagli. Credit: /NASA/JPL-Caltech

Comunicare, condividere una scoperta scientifica è gratificante tanto quanto il compiere la scoperta stessa. Ma condividere con il grande pubblico le scoperte che la Scienza va compiendo non è solo questione di gratifica, è un vero e proprio dovere, anzi una meritoria missione.

Le Università, come anche gli Enti di Ricerca pubblici hanno tra le proprie attività anche quella di “outreach”, ossia di “sensibilizzazione” del grande pubblico, in modo che la comunità non scientifica possa partecipare o comunque venire informata sui temi di ricerca e sui progressi (e se vogliamo, di come vengano spesi i soldi pubblici che finanziano la Ricerca).

Nella maggioranza dei casi, comunicare in maniera comprensibile argomenti scientifici, specialistici, a volte non interamente chiari agli stessi scienziati specializzati in altri campi, non è impresa da poco.

Si tratta di trovare le parole giuste che permettano a chiunque, anche e soprattutto a chi non ha una formazione scientifica, di poter capire e godere dei progressi e dei successi della Scienza.

Tuttavia, ancor meglio delle parole possono essere le immagini che riescono a ottenere lo scopo. Come si dice, una sola immagine ben pensata vale mille parole! E qui propongo due diverse forme di comunicazione che hanno in comune l'accessibilità e la capacità di coinvolgere grazie anche alla gradevole estetica.

La comunicazione nella ricerca in Astronomia

Tra le molteplici modalità di comunicazione adottate dagli Astronomi, vogliamo citarne una in particolare, in quanto di questa ne facciamo frequente uso nei nostri articoli pubblicati della sezione “Astronomia” di Meteored.

Stiamo parlando della “rappresentazione o impressione artistica”, dicitura che mettiamo nella descrizione di alcune immagini per distinguerle da quelle vere ottenute con i telescopi.

Kepler 11
Sebbene nessun telescopio sia in grado di ottenere una simile immagine del sistema planetario Kepler 11, questa impressione artistica ne riproduce fedelmente l'architettura, rispettando il rapporto tra le dimensioni dei pianeti, le loro orbite e il numero di eclissi osservabili contemporaneamente. Credit: Tim Pyle/NASA

La rappresentazione artistica non è improvvisata né viene realizzata liberamente. È fatta da professionisti, il che ne garantisce bellezza, espressività e capacità di attirare l’attenzione del lettore. Inoltre, sebbene realizzata da un artista grafico è progettata sotto la supervisione degli astronomi che danno tutte le indicazioni affinché ciò che viene rappresentato, sebbene mai osservato sia quanto più verosimile.

Infatti, la rappresentazione artistica viene utilizzata per oggetti o fenomeni così distanti da apparire puntiformi o i cui dettagli non sono distinguibili.

Tuttavia, grazie alle informazioni raccolte dagli astronomi in bande spettrali diverse e con potenti tecniche osservative e di analisi è possibile ottenere una ricostruzione spaziale dell’oggetto o del fenomeno che, ben chiara nei modelli matematici dell’astronomo, viene letteralmente tradotta in immagine.

Altro esempio, in ambito scientifico è l'utilizzo di mappe a colori, ad esempio per illustrare il cambiamento climatico.

La comunicazione nella ricerca sul cambiamento climatico

Per rappresentare in modo semplice e immediatamente comprensibile un fenomeno caratterizzato da un progressivo aumento di intensità o di frequenza, ad esempio, vengono utilizzate mappe a colori in cui la scala dei diversi colori, o la scala di intensità del singolo colore, è calibrata sui valori da rappresentare.

Un esempio comune è quello della rappresentazione dei valori crescenti della temperatura superficiale dell’aria, o della superficie degli oceani. Questo fenomeno di riscaldamento è rappresentato con mappe a colori in cui la gradazione di colori, dal blu scuro al rosso intenso, indicano il progressivo aumento dei valori di anomalia della temperatura.

mappa temperatura
La sequenza di mappe della temperatura dell'aria (prime due righe) e della temperatura della superficie degli oceani (seconde due righe) mostrano in maniera immediata l'andamento della temperatura negli ultimi 55 anni. Credit: Copernicus

Le mappe richiedono un equilibrio tra rigore scientifico e impatto visivo. Le mappe devono catturare l'attenzione del pubblico, trasmettendo al contempo dati complessi in modo comprensibile. Inoltre, la scelta dei colori non è casuale ma deve rispecchiare la preesistente associazione visiva che la gente già possiede.

Questo è il motivo per cui il colore blu ed il colore rosso, che noi associamo a sensazione di freddo e caldo rispettivamente, vanno ad indicare valori bassi o alti rispettivamente di temperatura, o un elevato numero di giorni freddi o caldi rispettivamente.

Si pensi che IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha elaborato una sorta di guida per tradurre dati climatici complessi in visualizzazioni chiare e accessibili. Essa integra i consigli di scienziati cognitivi e designer per garantire che le immagini siano coinvolgenti e scientificamente accurate. Questa guida sottolinea l'impegno dell'IPCC nel rendere la scienza dei cambiamenti climatici comprensibile e praticabile per un pubblico più ampio

Come mostrato nell’immagine di sopra, grazie alle mappe a colori, il fenomeno del riscaldamento globale diventa facile da capire. In esse sono i colori che parlano da soli e mostrano la direzione e rapidità del cambiamento sia per la temperatura dell’aria che dell’oceano.