Festa dell’Immacolata a San Gregorio Armeno: 8 dicembre alla scoperta dei segreti del presepe Napoletano

L’8 dicembre è la festa dell’Immacolata e come da tradizione questo giorno è spesso dedicato all’allestimento dell’albero di Natale e del presepe. Chi è in viaggio, invece, può mantenere viva l’usanza visitando la storica strada dei presepi di Napoli, via San Gregorio Armeno

Via San Gregorio Armeno
Un presepe classico, in stile settecentesco, esposto a via San Gregorio Armeno a Napoli

Sono molti gli italiani che decidono di viaggiare in occasione dell’Immacolata. Le città d’arte sono sempre una meta ambitissima per l'occasione e Napoli è ancora più gettonata in questo periodo dell’anno grazie ad una lunga e illustre tradizione presepiale che vanta secoli di storia ma che ancora adesso è più viva che mai.

Il luogo in cui andare per conoscere i maestri del presepe di Napoli è senza dubbio via San Gregorio Armeno, dove tra botteghe antiche e giovani artigiani, si fa il presepe tutto l’anno.

Qui si trovano i personaggi classici, pastori d’autore, accessori d’ogni genere e anche statuine col volto dei personaggi contemporanei, in linea con l’ironia che contraddistingue Napoli e i suoi artisti.

San Gregorio, un santo venuto da lontano

Nel cuore più antico della città, che il 21 dicembre 2025 compirà 2500 anni, si trova una strada importante che porta il nome di un santo arrivato da molto lontano. Questa strada, parte dell’antico tracciato greco-romano, collega il decumano inferiore con alcuni dei più importanti luoghi di Neapolis, la città greca. Da Spaccanapoli, infatti, si arriva a Piazza San Gaetano, l’antica agorà attraverso la via intestata a San Gregorio, patrono dell’Armenia.

Cosa ci facesse il santo orientale a Napoli, è presto detto. In realtà, in vita, Gregorio non visitò mai Napoli ma le sue reliquie furono portate in città dalle suore basiliane in fuga da Costantinopoli durante il periodo iconoclasta, nell’VIII secolo. A questo periodo risale la prima fondazione della chiesa attorno a cui si sarebbe sviluppato uno dei più bei monasteri tutt’ora visitabili a Napoli, da cui la strada prende il nome.

Via San Gregorio Armeno: la via dei presepi fin dall’antichità

Lì dove praticamente da sempre si trovano botteghe artigiane, in un certo senso anche il presepe è stato sempre di casa. Qui, infatti, già al tempo degli antichi romani c’erano artisti che realizzavano piccole statuine di terracotta da portare in dono al vicino tempio della dea Cerere.

Ad ogni modo, anche se l’arte presepiale napoletana vera e propria esiste da più di un millennio, quando si parla di presepe napoletano si fa riferimento in genere a quello settecentesco. Ancora oggi l’ambientazione più tipica del presepe a Napoli è quella ispirata ai capolavori del XVIII secolo.

Immacolata a Napoli
Accessori per il presepe e personaggi contemporanei tra le vetrine di via San Gregorio Armeno

Chi visita Napoli per l’Immacolata potrà ammirare le opere d'arte originali al museo della Certosa di San Martino, ma una passeggiata a via San Gregorio Armeno è d’obbligo per vedere in prima persona come ancora oggi quest’arte sia più viva che mai, all’interno dei cortili dei palazzi, o più comunemente su strada, dove il classico e il contemporaneo convivono senza problemi.

Terrecotte artistiche che rappresentano i pastori in grandi dimensioni, con veri abiti di stoffa, si trovano accanto alle dissacranti statuine col volto dei calciatori famosi o dei politici di turno. I piccoli corni di corallo portafortuna si accompagnano a miniature perfette di oggetti di uso comune per arricchire il presepe, come cestini di frutta o arredi.

Immancabile, la figura di San Gennaro stilizzata e moderna secondo la moda degli ultimi anni, è esposta insieme ai pastori dotati di semplici ma efficaci congegni meccanici per riprodurre in movimento gli antichi mestieri.

La scelta è libera e anche se il presepe a Napoli è sacro, un tocco di fantasia è sempre il benvenuto.

L'Immacolata a Napoli, tra presepe classico e allegorie

La festa dell’Immacolata si avvicina ma chi non ha ancora pronto il presepe da montare si può ispirare ai classici di via San Gregorio Armeno anche senza essere un perfetto artigiano.

Il presepe napoletano è, in fondo, semplice: una base di legno leggero, pezzi di sughero dalla forma irregolare per costruire la “quinta”, casette di cartone e naturalmente la capanna che ospiterà Gesù bambino sono tutto ciò che serve per creare la scenografia adatta in cui inserire i pastori.

Il tocco finale lo danno la carta blu tempestata di stelle da utilizzare come sfondo e un po' di lucine colorate. Se è vero che le statuine possono rappresentare mille mestieri, è vero anche che nel presepe napoletano classico esse hanno spesso anche un significato allegorico.

Benino, il pastorello addormentato, rappresenta l’attesa del Natale. Il Pescatore è simbolo della vita, mentre i venditori di cibo sono di dodici tipi e ciascuno rappresenta un mese dell’anno.


Altre figure iconiche sono Ciccibacco personificazione del dio Bacco, nel solco della continuità con il passato, mentre la zingara col bambino simboleggia la profezia della fuga di Maria e Giuseppe in Egitto. Non ultimi zi’ Vicienzo e zi’ Pascale, compagni di bevute simboleggiano il Carnevale e la Morte, ma anche i due solstizi d’inverno e d’estate.