Le scoperte di Mercalli, il vulcanologo scomparso 110 anni fa che ha dato nome alla scala di intensità dei terremoti

Sono passati 110 anni dalla scomparsa del geologo italiano Giuseppe Mercalli, figura molto importante per la vulcanologia e la sismologia. Ha dato il nome alla scala di intensità dei terremoti e alle attività vulcaniche di tipo stromboliano e vulcaniano.

stromboli
L'attività dello Stromboli e di Vulcano, due vulcani situati nell'arcipelago italiano delle Eolie, venne studiata dal geologo Giuseppe Mercalli.

Sono passati 110 anni dalla scomparsa di Giuseppe Mercalli, una figura importantissima per la geofisica e la vulcanologia in Italia e nel mondo. Mercalli, che era nato a Milano nel 1850, scomparve a Napoli nella notte tra il 18 e il 19 marzo 1914. Sono arrivati fino ai giorni nostri i suoi contributi importantissimi a queste discipline scientifiche, come la scala dell'intensità sismica che porta il suo nome, o la definizione di attività "stromboliana" e "vulcaniana" per classificare alcuni tipi di eruzioni.

Giuseppe Mercalli, una figura importantissima per la geofisica e la vulcanologia

Mercalli, spiega in una nota l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia italiano (INGV), è stato un maestro di osservazione che ha lasciato una traccia profonda nei due settori della sismologia e della vulcanologia non solo dell'Italia, ma del mondo intero. Grande osservatore, Mercalli fu il testimone di importanti terremoti che sconvolsero l'Italia nel secolo passato, come quello dello stretto di Messina del dicembre 1908 e di Casamicciola nel 1883, ma anche in altre parti del pianeta.

L'importante contributo di Mercalli alla vulcanologia

Fu anche testimone di eruzioni rilevanti come quella del Vesuvio del 1906 e quella di Vulcano del 1888-1890, e dal 1911 fu direttore dell'Osservatorio Vesuviano.Oltre ad osservare questi fenomeni li studiò in profondità, compilando accurate relazioni su terremoti ed eruzioni. Fu autore di studi approfonditi sui fenomeni vulcanici dello Stromboli, di Vulcano e del Vesuvio, ed è a lui che si devono i nomi di due tipi di attività vulcanica, vulcaniana e stromboliana.

Fu infatti proprio il geologo Giuseppe Mercalli, dopo lunghe ed accurate osservazioni dei vulcani dello Stromboli e di Vulcano, situati nell'arcipelago delle Eolie, a coniare questi due termini che si riferivano proprio ai due vulcani italiani. Ancora oggi si parla in tutto il mondo di "attività stromboliana" e di "attività vulcaniana", per classificare un certo tipo di vulcanismo.

Attività stromboliana (Mercalli): "degassamento continuo da bocche nei crateri sommitali, intervallato da esplosioni ritmiche di energia variabile, da debole a moderata, che producono lapilli scoriacei, bombe e blocchi litici che ricadono all’interno della terrazza craterica".

Il contributo nel campo dello studio dei terremoti

Mercalli, lo dicevamo all'inizio dell'articolo, ha dato un enorme contributo anche nel campo dello studio dei terremoti. Fu autore della prima carta sismica d'Italia e di una scala sismica (scala Mercalli) che viene ancora oggi usata in tutto il mondo, anche se con alcune modifiche (oggi è di uso comune la scala di intensità MCS, Mercalli-Cancani-Sieberg).

La scala Mercalli serve a dare una stima dell'intensità dei terremoti sulla base degli effetti provocati. Non va confusa con la magnitudo, che esprime la potenza sprigionata da un sisma.

Giuseppe Mercalli ideò la famosa scala Mercalli, che misura l'intensità macrosismica di un terremoto attraverso l'osservazione dei danni ambientali prodotti da un evento sismico.

La scala venne modificata da Cancani e Sieberg entro il 1930, ed è ancora oggi utilizzata per determinare gli effetti di un terremoto sulle opere dell'uomo, sulle abitazioni, sul paesaggio.

La scala Mercalli-Cancani-Sieberg

La scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) nasce nel 1930, dalla fusione fatta da Sieberg (1930) della propria scala quelle realizzate da Mercalli e Cancani (1904). Composta da dodici gradi, ogni grado indica un preciso insieme di effetti del terremoto. Si parte dal I grado, cioè un sisma senza effetti e rilevato solo da sismografi, e si finisce con il terribile XII grado, pari a una devastazione totale del territorio e alla rovina completa di ogni costruzione umana.

Ecco la descrizione dei diversi gradi, riassunta nell'articolo. Per leggere le descrizioni complete, si può visitare questa pagina.

I. Grado-Impercettibile. Rilevato soltanto da sismografi.

II. Grado-Molto leggero. Sentito soltanto da persone estremamente sensibili.

III. Grado-Leggero. Percepito come terremoto soltanto da una piccola parte degli abitanti nell’interno delle case.

IV. Grado-Moderato. All’aperto è percepito da pochi. Nelle case è notato da numerose persone ma non da tutti, a seguito del tremolio o di oscillazioni leggere di mobili.

V. Grado-Abbastanza forte. Nel pieno delle attività giornaliere, il sisma viene percepito da numerose persone nelle strade e se sensibili anche in campo aperto.

VI. Grado-Forte. Il terremoto viene notato da tutti con paura, molti fuggono all’aperto, alcuni hanno la sensazione d’instabilità.

VII. Grado-Molto forte. Notevoli danni vengono provocati ad oggetti di arredamento anche di grande peso. Grandi campane rintoccano. Corsi d’acqua, stagni e laghi si agitano e s’intorbidiscono a causa della melma mossa.

VIII. Grado-Rovinoso. Interi rami d’albero pendono rotti e perfino si staccano. Anche i mobili più pesanti vengono spostati lontano e a volte rovesciati. Statue, monumenti in chiese, in cimiteri e parchi pubblici, ruotano sul proprio piedistallo oppure si rovesciano. Solidi muri di cinta in pietra si rompono e crollano. Circa 1/4 delle case è gravemente leso, alcune crollano, molte diventano inabitabili; gran parte di queste cadono.

IX. Grado-Distruttivo. Circa la metà di case in pietra sono distrutte; molte crollano; la maggior parte diviene inabitabile. Case ad intelaiature sono divelte dalle proprie fondamenta e crollano; travi strappate a seconda delle circostanze contribuiscono alla rovina.

X. Grado-Completamente distruttivo. Gravissima distruzione di circa 3/4 degli edifici, la maggior parte crolla.

XI. Grado-Catastrofico. Crollo di tutti gli edifici in muratura, resistono soltanto le capanne di legno e le costruzioni ad incastro di grande elasticità.

XII. Grado-Grandemente catastrofico. Non regge alcuna opera dell’uomo. Lo sconvolgimento del paesaggio assume aspetti grandiosi. Corsi d’acqua sia superficiali che sotterranei subiscono mutamenti vari, si formano cascate, scompaiono laghi, fiumi deviano.

Per approfondire

Tra le opere di Giuseppe Mercalli si ricordano libri come "Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (1883)", "I vulcani attivi della Terra (1907)".